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Enrico Brignola: il talento classe ’99 del Benevento che si ispira a Robben

Classe 1999, Enrico Brignola, nato a Caserta, è una delle poche note positive della stagione del Benevento. Ha realizzato il suo primo gol in Serie A contro la Sampdoria. Passato anche dalle giovanili della Roma, il #90 dei campani si ispira al fenomeno del Bayern Monaco, Arjen Robben.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Un viaggio continuo quello in cui cerchiamo di portarvi ogni settimana, alla scoperta dei più grandi talenti del nostro calcio sbocciati in questa stagione. Quest’oggi vogliamo parlarvi di uno dei gioiellini della nostra Serie A che, a fari spenti, è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nel Benevento di De Zerbi: Enrico Brignola. Classe 1999, Brignola è stato considerato sempre da tutti come il talismano della squadra sannita, giunto a quota 8 gol in stagione di cui 3 in Serie A. Casertano di nascita, Brignola è un attaccante dotato di una buona tecnica, intelligenza tattica nel saper attaccare gli spazi giusti ed è anche dotato di un buon tiro.

Certo, per contribuire alla causa provando a salvare una squadra che ormai sembra essere diretta completamente a ritornare in Serie B, non solo lui, ma tutti, dovranno fare davvero di più di quello che stanno facendo fino ad ora i calciatori giallorossi, ma la gioia di aver trovato il suo primo gol in Serie A e la convinzione di voler sfondare a tutti i costi con la maglia beneventana potrebbe essere importante per il prosieguo della stagione dei sanniti. Vediamo insieme 5 curiosità su Brignola.

Da giallorosso a giallorosso: andata e ritorno

Nato a Caserta, Enrico cresce e comincia a tirare i primi calci a un pallone a Telese Terme. Il suo talento balza subito all’occhio degli osservatori del Benevento che nel 2001 decide di prelevarlo dalla scuola calcio Valle Telesina e portarlo nel proprio settore giovanile. Anche nella trafila con i giallorossi il classe ‘99 si mette in mostra nei campionati Nazionali fino a che, quando milita negli Allievi, nelle due gare contro la Roma così come nella Scirea Cup viene notato da Bruno Conti che al termine della stagione lo porta a Trigoria con la formula del prestito e viene aggregato agli Allievi Nazionali di Toti.

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L’annata nella Capitale passa tra alti e bassi: Brignola fatica a trovare un posto da titolare e si alterna con Cappa o Antonucci nel tridente. Se pur molto spesso da subentrante, gioca riuscendo a sprazzi a mostrare quelle qualità che avevano convinto Bruno Conti a puntare su di lui, ma la cifra richiesta per riscattarlo dai sanniti è talmente alta da far desistere la Roma e così Enrico fa ritorno in Campania.

L’amuleto su cui puntare

Prima delle sconfitte contro Bologna e Torino, Enrico Brignola era stato un vero e proprio talismano per il Benevento. Quando il classe 1999 scendeva in campo, la squadra giallorossa non perdeva mai. L'ultima conferma di questo curioso dato statistico è arrivato qualche giornata fa, contro la Sampdoria (ultima vittoria dei sanniti): quando la squadra di De Zerbi ha conquistato il secondo successo consecutivo in Serie A. E fu proprio in quell'occasione che la rete risultata decisiva del talento classe 1999 che anche in passato, quando ha giocato, non è mai uscito dal campo sconfitto, ha fatto emergere questo dato.

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Basti pensare già alla sua prima gara in Serie B dello scorso anno, quando il duttile esterno offensivo, nel match contro il Latina, aiutò i suoi compagni a pareggiare in extremis. Un elemento su cui ripartire e riaccendere nuovamente quella fiammella di speranza salvezza.

Il milanista che si ispira a Robben

Il modello a cui si ispira Enrico è un giocatore che non ha mai giocato in Italia ma che è stato certamente uno dei migliori interpreti del ruolo di esterno offensivo a livello internazionale. Anche se da bambino ricordava per le movenze il funambolo brasiliano Romario, il suo idolo è infatti l’olandese del Bayern Monaco Arjen Robben che ha sempre seguito sia al Real Madrid che nella compagine tedesca per carpirne i segreti.

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Anche se la squadra del cuore di Brignola è un’altra, vale a dire quella per cui fa il tifo tutta la sua famiglia, il Milan che qualche giornata fa ha affrontato da avversario. In quell’occasione ha scambiato la maglia con lo svizzero Ricardo Rodriguez, maglia oggi conservata come un cimelio.

Con la Samp la prima gioia in A

Partito in sordina come elemento da far allenare con la ‘prima squadra’ in attesa di sciogliere le riserve sul suo futuro, il casertano finisce per sfruttare la vagonata di infortuni patiti dai sanniti in attacco entrando nelle rotazioni di De Zerbi. Col Milan, nel rocambolesco ed emozionante 2-2 col gol del suo quasi omonimo Brignoli, il #99 delle ‘Streghe’ comincia a scalare posizioni e a diventare una risorsa, talvolta disperata, per i suoi.

Eppure, in una stagione, almeno finora, piuttosto avara per il Benevento, Brignola entra a far parte della seconda storica, a tratti leggendaria, affermazione consecutiva in Serie A dei giallorossi. Il 30 dicembre, infatti, sigla la rete del 3-1, la rete della certezza, la sua prima nel massimo campionato, contro la Sampdoria con un gol dal sapore del successo e della sua prima, autentica affermazione.

Valore in ascesa, Brignola tocca i 500mila euro

Ad inizio stagione il classe ‘99, da sparring partner, da mascotte della squadra non aveva tanto credito sia negli addetti ai lavori che sul tavolo delle contrattazioni. Oggi, invece, dopo scampoli di gara, 9 partite, 360′ giocati ed un gol, pure decisivo, Brignola ha spiccato improvvisamente il volo per valore di mercato. Dai 50mila euro iniziali, infatti, il suo ‘market price’ è schizzato verso l’alto giungendo a quota 430mila euro divenendo, per usare un linguaggio specificatamente tecnico, un prodotto con un rating (metodo comunemente usato per valutare i titoli finanziari), tripla A.

La carriera e il rendimento attuale di Brignola (Transfermarkt)
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