Emiliano Sala è morto nell’aereo precipitato nel Canale della Manica
Alla fine, le ultime indagini hanno ufficializzato ciò che si sapeva dallo scorso 21 gennaio, il giorno maledetto in cui il piper che trasportava Emiliano Sala da Nantes a Cardiff affondò in mare: il ritrovamento dei resti del velivolo in fondo alla Manica e l'identificazione del cadavere del calciatore (ancora disperso quello del pilota) hanno rappresentato l'amara sentenza di un destino che non ha avuto pietà. Per giorni la famiglia di Emiliano ha creduto, ha pregato. Mai nessuno tra amici e cari si è arreso davanti alla terribile parola "scomparso". Finché le ricerche non hanno testimoniato con video e foto la cruda realtà. Il corpo ritrovato tra i resti del resti del Piper Malibu è quello di Emiliano Sala. La conferma è arrivata dalle autorità inglesi che in un comunicato ufficiale hanno spento le speranze dei parenti del giocatore.
Attorno alla tragedia non finiscono però i sospetti, le polemiche e anche i misteri di un volo che a detta di molti non doveva essere intrapreso dal giocatore argentino. Su un velivolo privato, il cui pilota non aveva permessi per trasportare persone, su un Piper la cui registrazione era stata sbagliata con un numero di matricola errato, costruito negli anni 70 e che – nell'ultima testimonianza dello stesso Sala – "cadeva letteralmente a pezzi".
Nato in Argentina nell'ottobre del 1990, Emiliano Sala aveva origini italiane ma non ha mai giocato da noi, pur arrivando in Europa sin da giovanissimo. Con la maglia del Bordeaux dove non si è mai esaltato, fino all'approdo a Nantes dove anche Claudio Ranieri ha avuto il piacere di averlo in consegna. Un attaccante d'area di rigore vecchio stampo, alto, fisicamente potente, che si è fatto notare in Ligue1 finché ha interessato anche la Premier League.
Tra Nantes e Cardiff è andato in scena un accordo lampo che ha accontentato tutti, in una trattativa che ha rappresentato anche un record per il club di Premier che mai si era impegnato su un cartellino da 17 milioni di euro. Il sogno avverato, per poter giocare in uno dei campionati più prestigiosi d'Europa, con la firma a gennaio e il contratto depositato dopo l'ok della FIFA. Poi, il vuoto.
Di Sala, oggi, resta l'immenso affetto di una città come Nantes che ha ricordato il suo giocatore, sia in campo che fuori, il dolore e la costrizione di familiari e amici, lo sgomento di Cardiff sua nuova meta mai raggiunta per colpa di un volo maledetto. Rimane il cordoglio di tutto il calcio, francese, argentino e mondiale. Ma restano anche tanti dubbi e la voglia di fare chiarezza sulle reali responsabilità di chi ha deciso il destino di un ragazzo e che ne ha infranto il sogno semplice e sincero di giocar a calcio.