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Ekotto: “Gioco al calcio per soldi”. E compra le scarpette su Ebay

Benoit Assou-Ekotto, difensore camerunense del Saint-Etienne, va controcorrente e dice no alla moda degli scarpini colorati: “Non mi prostituisco per una marca”. Lo accusano di essere un mercenario e lui replica: “C’è un solo giocatore al mondo che firma per un club e dice ‘amo la vostra maglia?’. La prima cosa di cui parlano tutti sono i soldi”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Trenta euro per un paio di scarpette da calcio sono sufficienti. Le mie le ho comprate su Ebay ed è stato un buon affare. Non mi prostituisco per una marca"Benoit Assou-Ekotto ha sempre avuto la idee chiare manifestandole in maniera altrettanto schietta. Anzi, per colpa di un tweet troppo esplicito (manifestò solidarietà ad Anelka per la squalifica dopo il gesto della ‘quenelle') prese anche tre turni di stop. A Canal+ rivela anche le proprie preferenze: "Più che fashion preferisco essere vintage". Se ne frega della livrea, dei lacci multicolor e degli accostamenti cromatici più arditi. Non gli interessa essere all'ultima moda: pragmatico come sempre, bada al sodo. A 31 anni il difensore camerunense del Saint-Etienne conquista ancora una volta l'attenzione dei media per le sue sortite controcorrente: scarpini luccicati? Roba da ragazzini smaniosi per il look e l'abbigliamento sportivo più trend del momento. Poi li calzi e capisci che non basta avere i più belli per giocare bene al calcio…

Elogio della normalità, dice lui. Solo ipocrisia, replicò il presidente del Lens quando lo congedò per lasciarlo andare in Inghilterra (al Tottenham, 7 stagioni – 155 presenze, 4 gol) accusandolo di aver fatto quella scelta solo per una questione economica e non di prestigio. Impassibile, Ekotto rispose alla sua maniera: "Il calcio non è la mia passione, lo considero solo un lavoro, un buon lavoro. Per questo ho scelto di andare in Premier". Come Ibrahimovic – che bacia tutte le maglie che indossa e non ha remore nel manifestare i propri interessi – il calciatore africano non teme critiche quando ribadisce: "Non riesco a capire tanto stupore da parte della gente quando ammetto che gioco per soldi. Mi accusano di badare solo ai miei interessi e di comportarmi da mercenario. Questo, però, vale per tutti i calciatori il punto è che molti si vergognano di ammetterlo".

Lui, invece, mai ha avuto remore a spiegare qual è l'approccio che ha con la ‘professione' che svolge. "C’è un solo giocatore al mondo che firma per un club e dice, Amo la vostra maglia?’ – ha aggiunto – La prima cosa di cui si parla sono i soldi". Vero. Soprattutto se lo dice un calciatore che guadagna abbastanza e poi compra le scarpette su internet…

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