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É sempre Inter-Juve: 20 anni fa il ‘fallo’ di Iuliano su Ronaldo, ora in palio scudetto e Champions

Il 26 aprile 1998 ci fu il famoso contatto tra Mark Iuliano e Ronaldo. Le polemiche per quel ‘fallo’ non sono mai finite e sabato sera a Milano a distanza di vent’anni c’è un altra determinante sfida tra Inter e Juventus.
A cura di Alessio Morra
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Sono passati vent’anni, ma, a volte, sembra passata una sola settimana dal match che Juventus e Inter giocarono il 26 aprile del 1998. Quel pomeriggio era in programma una sfida valida per la 31esima giornata di Serie A. In palio c’era una fetta di scudetto. Di quel match non si ricordano più di tanto né il gran gol di Del Piero né il risultato finale (l’1-0), ma si ricordano le polemiche scaturite dopo il ‘famoso’ fallo di Iuliano sul Fenomeno Ronaldo, che ancora oggi per molti era un rigore netto. L’arbitro Ceccarini disse che quello non era fallo, si scatenò un putiferio.

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Trasmissioni televisivi create ad hoc, addirittura delle interpellanze parlamentari. Ciclicamente se ne riparla, poche settimane fa Ceccarini ha ribadito che quel fallo non era da rigore, il tecnico nerazzurro Simoni ha ribadito, per l’ennesima volta, che il fischietto livornese prese una grande cantonata. Curiosamente l’anniversario di uno degli episodi più controversi e polemici nella storia Serie A si celebra a due giorni da un Inter-Juventus altrettanto fondamentale, per le sorti di entrambe le squadre.

Juve-Inter 1-0

La Juventus aveva un punto di vantaggio sull’Inter, che aveva l’obbligo di vincere se voleva conquistare il titolo che mancava da quasi un decennio. É la sfida tra Del Piero e Ronaldo, imprendibili in campionato e nelle coppe e probabili stelle nell’imminente Mondiale di Francia. Del Piero sblocca il risultato con una bella giocata dopo una ventina di minuti e fa impazzire lo stadio. L’1-0 è il risultato con cui termina il primo tempo. A metà della ripresa Ronaldo prova a superare Mark Iuliano, i due vanno a contatto. Per l’Inter è rigore netto, Ceccarini fa segno di continuare a giocare. La Juventus lo fa, rapidamente passa da un’area di rigore all’altra e si procura un penalty. Praticamente tutta la squadra nerazzurra accerchia l’arbitro. Il tecnico Simoni entra in campo, protesta e viene espulso. Del Piero si presenta dal dischetto, Pagliuca respinge. La partita resta in bilico, fino alla fine, l’Inter non chiude in undici uomini e finisce sconfitta per 1-0. La lotta per il titolo, di fatto, termina lì. Le polemiche sono solo all’inizio.

Moratti, l’interpellanza parlamentare e la tv

Moratti dopo la partita è tranchant, parla di furto, di campionato deciso e dice che non si aspettava nulla di diverso. Il contatto tra Iuliano e Ronaldo arriva fino in Parlamento e se ne parla anche in trasmissioni televisive non sportive. Allora i social non esistevano, ma il tema era caldissimo e in prima serata ci fu uno speciale su Canale 5. Di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima. L’Inter si è rifatta con gli interessi, è tornata a vincere ed ha conquistato uno storico triplete nel 2010. La Juventus dopo essere finita in Serie B è risorta, la finale di Champions l’ha raggiunta due volte e di scudetti ne ha vinti sei di fila. Ma quell’episodio è rimasto fisso nella mente di tutti quelli coinvolti e ogni tanto se ne riparla, ognuno sulle stesse posizioni dell’epoca. Sembra di rivedere le discussioni post Tangentopoli, tra accusati e accusatori.

L’anniversario a 2 giorni da un fondamentale Inter-Juve

Il revival quest’anno è iniziato prima del solito. Quando l’Inter ha festeggiato i suoi 110 anni Ronaldo ha parlato del ‘sistema corrotto’ contro cui ha combattuto nei suoi primi anni italiani. Poi cha parlato l’ex arbitro Ceccarini che, a inizio mese, ha confermato ancora una volta la sua tesi. Il tecnico Simoni, interpellato per l’ennesima volta, ha confermato di non essere d’accordo. Adesso il passato torna a galla, per via del calendario. E ritorna a due giorni da un Inter-Juventus chiave. Perché in palio ci sono lo Scudetto per la Juve, che vuole riscattarsi dopo il k.o. con il Napoli e vuole mantenere il primato, e il quarto posto per i nerazzurri, che senza Champions non potrà investire massicciamente.

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