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Dopo Genova, ecco Barcellona. Il Milan è pronto per vincere la madre di tutte le battaglie

La prima, seppur con alcuni feriti, è stata vinta. Ora c’è da vincere quella più importante, davanti a centomila tifosi blaugrana. Il Diavolo è pronto per la trasferta catalana: un viaggio che potrebbe valere un’intera stagione!
A cura di Alberto Pucci
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Prove generali – Se Genova doveva essere un test, in vista dell'imminente sfida contro il Barcellona, il Milan lo ha superato alla grande. Non tanto per i tre punti, pesanti e fondamentali per la corsa al terzo posto (se non addirittura al secondo), quanto per come è arrivata questa vittoria: frutto di novanta minuti di carattere, fortuna e sofferenza. Ieri sera, al Ferraris, il Diavolo ha davvero fatto le prove generali, per la trasferta di Champions. Una simulazione fin troppo realistica con gol, infortuni, espulsioni, un avversario incattivito ed una tifoseria "caliente". Tre punti conquistati e difesi con le unghie: come si faceva un tempo, come bisognerà fare martedi in Spagna. Massimiliano Allegri, infortuni a parte, può ritenersi soddisfatto della "missione" ligure. Il Milan c'è, sia fisicamente che psicologicamente ed è pronto a giocarsi le sue chance qualificazione, anche davanti a centomila tifosi assetati di "remuntada". Il "day after", ha però un gusto retro amaro in casa del Diavolo. La battaglia di Marassi, ha infatti "partorito" due infortuni che potrebbero complicare le cose, a quattro giorni dal big match contro il Barcellona. Mexes, ma soprattutto Pazzini, verranno valutati nelle prossime ore, quando ci sarà da fare la conta degli "abili e arruolati". La situazione, certamente, più preoccupante e quella del "Pazzo". Senza Balotelli, il centravanti di Pescia rimane l'unico "pilone" al quale aggrapparsi durante le prevedibili mareggiate catalane. L'unico, insieme ad El Shaarawy, in grado di violare il tempio del calcio spagnolo e spaventare i tifosi blaugrana con i suoi gol. I numeri, sono dalla sua parte ed il piede è sempre più caldo, anzi caldissimo. A testimonianza dell'ottimo momento del Pazzo, ci sono i 14 gol stagionali (13 in campionato), 10 nelle ultime dodici partite. "Mes que un jugadores", verrebbe da dire.

Il rifugio prima della tempesta – Ora la palla passa al Barcellona che, stasera, affronterà in Liga il Deportivo. Anche per Roura, ed i suoi ragazzi, sarà il "sound check" finale, prima del grande concerto di martedi sera. L'anticipo in campionato sarà, come ha titolato il quotidiano spagnolo Marca, "El refugio antes la tempestad": novanta minuti, utili per capire la condizione psicofisica della rosa "marziana". Se nel Milan preoccupa Pazzini, a Barcellona il guaio porta il nome di Xavi che, anche ieri, ha lavorato con il gruppo seguendo un piano di allenamento differenziato e dedicato. L'obiettivo dello staff blaugrana, è quello di recuperarlo e portarlo almeno in panchina nella delicata sfida contro i rossoneri. "Empieza la remuntada" ha, invece, titolato stamane il Mundo Deportivo. Inizia la rimonta, secondo il quotidiano vicino alla squadra di Leo Messi. Comincia dalla sfida contro il Depor: gara che, all'andata, regalò gol e spettacolo al Camp Nou, con tripletta di Messi a griffare il 5 a 4 finale. Una colata d'asfalto (ed un risultato finale) che ogni tifoso rossonero sottoscriverebbe subito. Per preparare al meglio l'ottavo di finale di Champions, Villanova e Roura faranno riposare diversi giocatori che, martedi, scenderanno sicuramente in campo. A scaldare la panchina, questa sera contro il Deportivo, ci saranno infatti Pujol, Iniesta, Dani Alves e Busquets. Fabregas, recuperato, dovrebbe invece partire dall'inizio poco dietro al trio Sanchez, Messi, Villa. Il clima è, ovviamente, pesante. Le due sconfitte consecutive contro il Real Madrid hanno aperto un solco nella "sicumera" di quella che (gustamente) è stata definita da molti la squadra più forte a mondo. Tra la teoria del "non svegliar il cane che dorme", ed il pensiero di Allegri post derby ("Quando l'avversario è moribondo, bisogna finirlo"), forse bisognerebbe avere il coraggio di scegliere la seconda: quando mai potrà ricapitare un Barcellona così malaticcio?

Comunque vada, sarà un successo – Nei giorni scorsi, il tecnico milanista è stato chiaro: "A Barcellona, può succedere di tutto. Potremmo prendere quattro gol, così come vincere". In questa situazione, c'è poco da mettere le mani avanti. Allegri è stato onesto nell'ammettere che, nonostante tutto, il Milan affronterà un avversario decisamente più forte. Arrivare a giocarsi il ritorno con i blaugrana, con un vantaggio di due gol, era pura utopia prima del fischio d'inizio di San Siro. Percentuali e probabilità, lasciano però il tempo che trovano di fronte alla portata di questo impegno. Copiare ed incollare la gara di San Siro è il minimo e, forse, potrebbe non bastare, tant'è la spinta che il Camp Nou (e solo chi ci è stato può capirlo) è in grado di garantire quando si tratta di una partita da "dentro o fuori". Ecco perchè, comunque vada, sarà un successo per "questo" Milan, depredato dei suoi simboli, saccheggiato dai ricchi dei suoi giocatori più forti e rinvigorito da una "ciurma" di giovani di belle speranze. Passare il turno eliminando i più forti, dopo la splendida cavalcata in campionato, sarebbe più della classica ciliegina su una torta che sta lievitando profumata ed invitante. Sarebbe il gusto riconoscimento per un allenatore che ha saputo ricostruire dalle macerie. Vorrebbe dire fare il "rabbocco" definitivo di benzina, per portare la macchina ancora più lontano, magari fino a quelle latitudini inglesi, fino ad oggi sconosciute dal navigatore rossonero. Tutto sommato, passata Barcellona, Wembley non è poi così distante!

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