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Dopo aver fatto 30 la Juventus fa 31. Ma lo scudetto numero 29 dov’è?

Un anno fa volavano coltelli sul numero di tricolori da assegnare ai bianconeri. Oggi tutto scorre liscio. Eppure il club di Agnelli sventola al cielo il numero “31” in barba alle decisioni federali e ai processi di Calciopoli mentre la FIGC tace. Tutto dimenticato?
A cura di Alessio Pediglieri
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juventus 31 scudetto

"La contabilità della passione è diversa dalla contabilità ufficiale: voglio rimarcare che per noi gli scudetti sono 31, ma capisco che in una sala istituzionale si faccia riferimento ai numeri degli albi". Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha risposto così, con un sorriso, al presidente del Consiglio Comunale di Torino, Giovanni Maria Ferraris, che nel discorso che ha preceduto la premiazione del club per il secondo scudetto consecutivo aveva parlato di ventinove scudetti conquistati dalla squadra bianconera. Un anno fa scoppiò la feroce polemica sul numero esatto degli scudetti della Juventus, postumi di una sfida eterna al vetriolo tra il club bianconero i vertici della Federcalcio e i nemici interisti. Oggetto del contendere il titolo del 2006, dato a tavolino all'Inter che da lì spiccò il volo verso i suoi successi e il Triplete del 2010, acme dell'ascesa nerazzurra. Mentre la Juventus scivolava in serie B colpita dagli strali di una Calciopoli che aveva indicato nei bianconeri e nei suoi dirigenti il vero (e unico) male del mondo del nostro calcio. Oggi, a distanza di un anno, nessuno accenna alla polemica, nessuno ritorna sulla questione, nessuno discute sul numero dei tricolori. Il popolo bianconero troppo impegnato a festeggiare il titolo, il resto dell'Italia del calcio a leccarsi le ferite in attesa di trovare il modo migliore (e più rapido) per risorgere. Eppure quel "31" che appare stampato ovunque stride col recente passato.

28 e 29 o 30 e 31? – I numeri, di solito, non mentono. Anzi. Sono una delle poche cose oggettive che dicono la verità e la raccontano per quella che è. Così, se da un lato lo scudetto 2013 viene festeggiato dal mondo juventino come il 31mo della storia bianconera, resta aperta la questione se sia davvero così. Perchè negli annali del calcio della Serie A e per la Federcalcio i numeri dicono che la Juventus oggi ha vinto 29 tricolori, visto che quello del 2006 è ancora in mano all'Inter e quello successivo è stato revocato. Non solo, anche per la FIFA gli scudetti erano 28 e oggi 29. Dunque, l'ostinazione ad innalzare al cielo il numero 31 è un ulteriore sberleffo alle istituzioni sportive, un affronto diretto che indica l'assoluta volontà da parte della Juventus di non accettare ciò che è stato deciso. Sul campo si diceva un anno fa. Si cancellavano le stelle dal petto (con un adesivo all'ultimo momento), ci si confrontava nei vari tribunali italiani per rivendicare i propri diritti e richieste milionarie di risarcimenti. Oggi il "31mo scudetto" non viene nemmeno più associato alle parole "sul campo". E' un dato certo, assoluto. Che tutti devono accettare e condividere. Al di là dei colori di maglia e degli ordinamenti federali.

Le stelle? Stanno a guardare… – Lo stridìo delle unghie sui vetri, però, si sente. Perchè se è vero che per la Juventus questo è il 31mo scudetto, la domanda sorge spontanea. Qual è il 29°? Quello del 2006? E allora l'Inter dovrebbe togliersi un tricolore dalla propria storia. Altrimenti saltano tutti i conti, tutti gli annali, tutte le statistiche. Se ognuno si arrogasse il diritto di pretendere i tricolori che ritiene gli spettino, anche il Torino avrebbe di che dire, così come altre squadre in passato. Sarebbe ammesso di tutto. Ma c'è di più: se questo è il 31mo scudetto, senza se e senza ma, dove sono le "tre stelle"? L'anno passato, durante le polemiche, si tolsero per un quieto vivere comune, per non creare astio più di quanto ce ne fosse. Si optò per una scritta "trenta sul campo" che non piacque nemmeno a gran parte del popolo bianconero. Oggi non c'è nemmeno quella. Il "31" è un numero che la Juventus pretende che sia accettato da tutti gli altri. Ma all'appello ne mancano sempre un paio.

Il silenzio della Figc – Adesso vedremo cosa succede. Il terreno è meno scivoloso di un anno fa. Allora i fuochi incrociati erano quelli bianconeri contro i nerazzurri e quelli federali. Oggi, con Andrea Agnelli che da mesi ha riposto l'ascia (e le carte bollate) di guerra, il clima è molto più sereno. Ma la Federcalcio, così come 12 mesi fa fece la voce grossa contro il club torinese ricordando che gli scudetti erano 28, oggi avrebbe il dovere di ricordare che sono 29. Due in meno di quanti se ne sventolano in giro. E tutto ciò al di là dei meriti sportivi di una squadra che ha dimostrato sul campo di essere la Regina della serie A, da due anni consecutivi. Ma fuori dal campo continua a sbagliare i conti facendo orecchie da mercante.

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