Di Francesco, lo sputo di Douglas Costa: “Devo morire oggi se ho detto insulti razzisti”
Settembre è un mese da dimenticare per Douglas Costa, così ha scritto il calciatore della Juventus che ha preso 4 giornate di squalifica per lo sputo a Federico Di Francesco e s'è fatto male a Valencia in Champions. Infortunio doppio (caviglia e lesione muscolare) che lo terrà lontano dai campi per un mese: un brutto momento iniziato con quel minuto di follia nella gara contro il Sassuolo. La gomitata, la testata e poi l'episodio increscioso che lo ha messo nel mirino della critica sono le ultime istantanee del calciatore rimproverato perfino dal commissario tecnico della Seleçao, Tite, per quel gesto. "Non sai cosa mi ha detto lui…", è la risposta del giocatore a un utente che commentava il ‘fattaccio'. Tanto è bastato perché si alimentasse il sospetto su insulti pesanti, anche razzisti, subiti dal sudamericano.
Cosa ha detto Di Francesco a Douglas Costa? Dopo le parole di papà Eusebio (allenatore della Roma) e le foto che in Rete lo ritraevano mentre esibiva il saluto romano ai tempi del Lanciano (fatto smentito dallo stesso calciatore) è stato lo stesso calciatore a rompere il silenzio. Lo ha fatto venerdì sera dopo la vittoria degli emiliani (3-1) nell'anticipo di campionato giocato contro l'Empoli.
Devo morire oggi se ho detto una frase razzista. Sono cose di campo e basta – ha ammesso a Sky Sport –. Lui può aver detto una cosa a me e io a lui… magari c'è stata quale parolaccia ma non ho mai pronunciato frasi di quel tipo, lontanissime dall’educazione che ho ricevuto. Non ho bisogno di farmi pubblicità sfruttando queste situazioni e non mi va più di tornare su questa vicenda.
Restiamo sull'attualità: Sassuolo secondo in classifica (in attesa che si giochino le altre gare della quinta giornata), squadra che riscuote consensi, bella prestazione da parte proprio di Di Francesco che, partito nella formazione titolare, è stato autore di un gol e di un assist pregevole.
Ci sono tutti i presupposti per una grande annata e per non pensare agli obiettivi, ma partita dopo partita. Siamo una squadra di qualità e in estate ho scelto di venire qui, perché è un ambiente dove si lavora tranquillamente.
