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De Laurentiis: “Insigne non è sul mercato perché non ha prezzo”

Il presidente del Napoli, direttamente da Salisburgo dove la squadra di Ancelotti nelle prossime ore cercherà il passaggio del turno in Europa League, ha escluso la cessione del suo attaccante: “Non c’è un prezzo per lui, non interessa o forse interessa a molti, è appetibile, è normale, ma un conto è desiderare e un altro è mettere un prezzo”.
A cura di Alberto Pucci
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Il piccolo mal di pancia di Lorenzo Insigne è in pratica già passato. Dopo le sue parole pronunciate in un un momento di rabbia a margine del pareggio di Reggio Emilia col Sassuolo, il giocatore è stato infatti difeso e blindato dallo stesso presidente del Napoli. Dopo aver annunciato il rinnovo del direttore sportivo Cristiano Giuntoli, Aurelio De Laurentiis ha dunque parlato anche del suo attaccante in una conferenza stampa andata in scena direttamente da Salisburgo, dove domani la squadra di Ancelotti si giocherà l'accesso ai quarti d'Europa League.

"Insigne? Non mi risulta sia sul mercato – ha spiegato il patron – Non c'è un prezzo per lui, non interessa o forse interessa a molti, è appetibile, è normale, ma un conto è desiderare e un altro è mettere un prezzo. Il prolungamento di Ancelotti? Sa che casa mia è casa sua, i pensieri coincidono, quando vorrà prolungare non ci sarà alcun problema".

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Il virtuosismo di De Laurentiis

Il numero uno del club partenopeo, ha poi parlato anche del gap da colmare con la Juventus e con il resto d'Europa: "Se io devo ridurre il mio gap con le grandi d'Europa, dovrei indebitarmi perché loro fatturano 800-900 milioni, pure la Juve che fattura 400-500 dovrebbe indebitarsi – ha aggiunto – Io non posso farlo. Sono considerato virtuoso perché non mi indebito, mi sono indebitato con me stesso quando ho messo 100 milioni miei personali per tornare subito in serie A".

"Vincere senza indebitarsi? Sì, io credo che nei prossimi cinque anni il calcio cambi. Io sono l'unico titolare del club, sentiti i miei collaboratori poi decido io senza sentire consigli d'amministrazione. In altri paesi ci sono gli arabi, in Spagna è ancora diverso dove neanche Florentino è il vero proprietario del Real – ha concluso De Laurentiis – E' un'Europa disunita e speriamo che l'Eca con Agnelli si contrapponga all'Uefa per riuscire tutti insieme a cambiare le regole del gioco".

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