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Football Leaks

“Datemi 30 milioni e vi do mio figlio” ma il Real Madrid disse no al papà di Kylian Mbappé

Nel 2017 Kylian Mbappé avrebbe dovuto indossare la maglia del Real Madrid. Cosa è successo? Perché quell’operazione che era ormai definita saltò? A svelare il retroscena dell’affare fallito è stato il quotidiano L’Equipe che ha pubblicato nelle ultime ore i documenti raccolti da Football Leaks. Florentino Perez ritenne esosa la proposta del padre del calciatore, il Psg si fiondò sul giocatore pareggiando l’offerta fatta dagli spagnoli e accettando tutte le condizioni sul tavolo.
A cura di Maurizio De Santis
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Era tutto fatto. Nel 2017 Kylian Mbappé avrebbe dovuto indossare la maglia del Real Madrid. Anzi, il talento del Monaco aveva la t-shirt dei blancos sotto quella del club monegasco. Avrebbe dovuto solo sfilarla e mettersi in posa con a nuova divisa. Qualcosa, però, andò storto e l'enfant prodige del calcio francese restò nella Ligue 1 spostandosi nella Capitale e al Psg. Cosa è successo? Perché quell'operazione che era ormai definita saltò? A svelare il retroscena dell'affare fallito è stato il quotidiano L'Equipe che ha pubblicato nelle ultime ore i documenti raccolti da Football Leaks, la piattaforma online che di recente ha fatto tremare il mondo del calcio con le indiscrezioni sulle violazioni del fairplay finanziario e sulle presunte pressioni/aiuti della Uefa nei confronti di Manchester City e Paris Saint-Germain.

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La somma era stata già fissata. I blancos avrebbero investito 214 milioni di euro (la cifra indicata dal Cies nel dossier sulle quotazioni di mercato edito nei giorni scorsi) per l'acquisto del calciatore: 180 milioni nelle casse del Monaco e 34 in tasse. I negoziati si svolsero a Los Angeles e fu allora che la transazione naufragò. Nella Città degli Angeli il ‘diavolo' ci mise la coda e e buone intenzioni degli iberici andarono a farsi benedire. Il motivo? La richiesta da parte del padre del calciatore: una commissione da 30 milioni di euro per acconsentire al trasferimento del ragazzo. Florentino Perez disse no, giudicando esosa la proposta, e il Psg si fiondò sul giocatore pareggiando l'offerta fatta dagli spagnoli e accettando tutte le condizioni sul tavolo: bonus da corrispondere in concomitanza con la firma del contratto (5 milioni in 2 rate da versare nel corso delle prime 2 stagioni) e uno stipendio annuo di 10 milioni netti.

Quale sia stata la formula è cosa nota. Prestito con obbligo di riscatto fissato a 180 milioni, un escamotage contabile che permise al Paris Saint-Germain di aggirare i paletti contabili al bilancio messi dal fairplay finanziario e che ha destato l'attenzione da parte della Uefa. Quanto alle clausole, Football Leaks cita invece il cosiddetto premio per vincere il Pallone d'Oro: se Mbappé avesse vinto subito il Trofeo avrebbe visto triplicato il suo ingaggio fino a 30 milioni.

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