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Dalla Juventus all’Atletico Madrid di Simeone, ecco le migliori difese d’Europa

Dalla solidità difensiva dell’Atletico campione d’Europa (League) col Marsiglia alla forza complessiva del pacchetto arretrato del Bayern Monaco, ecco le retroguardie più efficaci d’Europa.
A cura di Salvatore Parente
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Il calcio è uno sport meraviglioso, spettacolare, affascinante che appassiona miliardi di persone in tutto il mondo e che entusiasma per un gesto tecnico su tutti: il gol. Obiettivo primario, fonte di vittoria e, di conseguenza, di felicità collettiva. Eppure, per vincere e portare a casa l’obiettivo occorre fare attenzioni anche ad un secondo, fondamentale aspetto: la difesa. Senza una retroguardia all’altezza e quindi perfettamente in grado di resistere agli assalti avversari e difendere il margine di vantaggio, infatti, la forza dell’attacco è inutile, vana.

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E così, non è difficile trovare squadre che, alla fine dei giochi, si portano, vedi l’Atletico Madrid di Simeone vincitore dell’Europa League ieri sera col Marsiglia, a casa trofei pesanti con pacchetti arretrati di livello, impermeabili, anzi, impenetrabili. Qui, dunque, le migliori difese d’Europa ad un pass dal termine, mondiale a parte, della stagione 2017/18.

Atletico Madrid bunker d’Europa

In Europa il dominio è tutto dell’Atletico Madrid che, come da dettato di Simeone, prima, si cura di non prenderle. Una filosofia di vita, attendista, catenacciara per certi versi italiana ma con un atteggiamento che pure, al tempo stesso, è aggressivo in fase di pressing, di recupero palla con gli avanti colchonero bravi, e a anche letali, a convertire in gol i palloni strappati agli avversari. Per tornare alla solidità difensiva, celebre per la compagine spagnola, i rojiblancos hanno messo a referto, solo per parlare del campionato, qualcosa come 22 clean sheet totali ed appena 20 gol subiti grazie a Godin e compagni e ad un Oblak, ancora una volta, super.

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Un rendimento eccezionale che ha garantito al sodalizio madrileno il secondo posto in campionato e l’Europa League vinta contro l’Olympique Marsiglia che, dopo l’iniziale svantaggio, s’è visto respingere (con perdite) ogni tentativo di pareggio: bunker.

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Juventus Campione d’Italia e di difesa

I tatticisimi italici sono cosa nota, rinomata e che ha garantito ad alcune nostre edizioni nazionali (non certo quella ultima) vittorie contro pronostico esaltanti. Tatticismi, catenacci, che hanno esaltato i nostri tecnici e permesso alle nostre formazioni di dare il massimo in condizioni di gioco non sempre facili. E così, proprio nella patria dello studio, matto e disperatissimo, dei moduli, dei movimenti, dei sistemi di gioco, delle coperture preventive o delle diagonali di difesa, non poteva non vincere il campionato una compagine che si accompagna ad un pacchetto difensivo di livello. Nello specifico, la Juventus. Una Juventus in grado, per l’ennesimo anno, di laurearsi miglior retroguardia del Belpaese, pur senza Bonucci, con appena 23 reti subite in 37 gare giocate ed uno score, nelle ultime 27 giornate, di soli 11 gol al passivo rispetto alle 12 incassate nei 10 turni d’avvio. Merito della concentrazione di squadra ma anche di alcuni importanti accorgimenti, non ultimo il pieno ingresso negli schemi bianconeri di Matuidi, che hanno consentito alla ‘Vecchia Signora’ di non rivelarsi più fragile ma anzi la macchina schiacciasassi di sempre.

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Manchester City sorpasso allo United

Il Manchester City di Guardiola quest’anno ha valicato tutti i confini, o quasi, finora conosciuti in Premier League: 100 punti e due gironi uguali fatti di 16 vittorie, 2 pareggi ed 1 sconfitta. Un fatturato importante che ha provato a cancellare la delusione Champions ma che ha anche permesso ai Citizens, oltre che di affermarsi come campioni d’Inghilterra, come formazione meno attaccabile del Paese con un modus operandi però, diverso. Tenendo il pallone spesso e volentieri fra i piedi, gli attacchi avversari perdono ossigeno e fiducia rincorrendo le trame di gioco celesti. Una filosofia, antitetica a quella del ‘Cholo’, molto più guardingo, ma che ha garantito ottimi dividendi a Kompany e compagni capaci, alla fine del torneo, di superare anche da questo punto di vista, da quello difensivo, i cugini Red Devils con solo 27 marcature raccolte in gol da Ederson a fronte delle 28 del Manchester United.

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Bayern Monaco, 28 gol in Bundes

Appena fuori dal podio quel Bayern Monaco che, con spirito teutonico, ha assolto al proprio dovere con la solita solerzia: campione di Bundesliga, ancora una volta. Per farlo, come tutte le compagini qui presenti, i bavaresi hanno dato fondo a tutta la loro forza, offensiva e non solo, dimostrando di avere e stimmate della formazione imbattibile: qualità, quantità, possesso palla, pericolosità e difesa arcigna. Del resto, con quei nomi in reparto, anche senza Neuer infortunato, il risultato non poteva essere diverso con i bavaresi titolari del miglior rendimento difensivo di Germania a +9 sullo Schalke 04: 28 reti subite a 37.

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Paris Saint Germain dominatrice di Francia

A chiudere, invece, c’è il Paris Saint Germain che, in Francia, pur da grande delusa della stagione, ha fatto incetta di trofei. Eppure, nel palmarès, che si va via via arricchendo, manca la Champions League, autentica ossessione della proprietà parigina con il mercato estivo, NeymarMbappé, a gridare vendetta e modificare, al ribasso, una stagione comunque positiva. In campionato però, come dicevamo, i calciatori di Emery non hanno avuto grandi difficoltà riuscendo a riprendere il trono di Francia dopo la sortita del Monaco 2016/17 dello scorso anno. E lo hanno fatto in grande stile, col miglior attacco d’Europa con 108 segnature a referto, 15 punti di vantaggio sui monegaschi del Monaco, una differenza reti di +79 e dunque con una difesa da appena 29 gol incassati. Un buon risultato per il presente ma anche per il futuro con Tuchel, prossimo tecnico, a poter disporre di un’ottima base su cui costruire il Psg che verrà.

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