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Dal no a Inter e United all’esordio con la Samp, Antonucci e il tatuaggio per mamma Lucia

Dallo straordinario esordio contro la Samp al no all’Inter da giovanissimo, ecco 5 curiosità sul giovane Antonucci.
A cura di Salvatore Parente
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Un esordio da sogno, un destino da prescelto, un talento da campione. Queste le stimmate ma anche il presente del baby-Antonucci che, mercoledì sera a ‘Marassi’, ha dato, in pochi minuti, saggio delle sue enormi potenzialità stupendo tutti ma soprattutto disegnando un cross mancino, di prima intenzione, di rara bellezza per la rete del pari di Dzeko.

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Un’epifania illuminante, come solo i grandi sanno fare, in grado di far voltare parecchie teste affascinate con gli appassionati, non solo giallorossi, che si chiedono ora da dove sia spuntato quel ragazzotto sfrontato, agile e robusto al tempo stesso, col numero #48 sulle spalle. E così, dagli inizi con l’Atletico 2000 al possibile scippo dello ‘Special One’ per portarlo al Manchester United, ecco 5 curiosità sul talentino della Roma di Di Francesco Mirko Antonucci.

Soffiato all’Inter da Conti, l'ennesimo colpo del campione ‘mundial'

E pensare che Mirko pur essendo nato e cresciuto nella capitale ha rischiato di vestire la maglia dell’Inter. Quando aveva appena 13 anni e indossava la maglia dell’Atletico 2000, squadra dilettantistica del quartiere romano Centocelle, infatti, il suo talento fu notato da un osservatore nerazzurro che lo consigliò prontamente all'Inter che, a sua volta, offrì circa 30mila euro per assicurarselo. Nel frattempo, la Roma lo invita a Trigoria e Bruno Conti ci prova con soli 18mila euro. Il primo approccio non pare sufficiente, non convince: è appena più alta della metà di quanto proposto dai nerazzurri. Eppure, l'allora presidente della piccola società, per far felice il ragazzino tifosissimo della ‘Magica’ e rafforzare il già saldo rapporto d’amicizia con Bruno, il campione ‘mundial’ dell'82, accetta le avances della Roma: la storia giallorossa di Mirko può cominciare.

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La Roma sventa il tentato ‘scippo' di Mourinho

Qualche mese fa però questa splendida avventura poteva finire al capolinea col club giallorosso che ha rischiato nuovamente di perderlo e, ancora una volta, per via di un nerazzurro, anzi, di un ex nerazzurro. Il ragazzo in scadenza di contratto, infatti, stava per finire in Inghilterra al Manchester United di José Mourinho che voleva portarlo a tutti i costi nel settore giovanile dei Red Devils. Ma la mamma, lo stesso Antonucci e il suo agente Paolo Paloni hanno deciso di accettare la nuova proposta di rinnovo della Roma per continuare questo suo percorso nella squadra per cui fa il tifo e a cui si sente legatissimo. E così il 22 settembre scorso (quando 18 anni li aveva compiuti già da 6 mesi) è arrivata la firma sul nuovo contratto che lo legherà ai capitolini fino al 2022.

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Valore di mercato in crescita, l’esordio aumenta il ‘price’

Mercoledì sera al ‘Ferraris’ senza mai nemmeno aver guadagnato una panchina in Serie A, grazie alla fiducia di Di Francesco, il baby talento della Roma ha realizzato il sogno di una vita: l’esordio a 18 anni nella massima serie.

Un esordio quasi insperato, un debutto inatteso con la prima panchina ufficiale con i grandi che già rappresentava motivo di festa, di orgoglio, di soddisfazione. E invece, come nei film mossi dalle migliori sceneggiature, il ragazzotto entra, gioca appena 17’, si fa notare e diventa subito protagonista: assist vincente per Dzeko che sigla l’1-1 finale con la Samp e gioia raddoppiata. 17 minuti, 17 giri di lancette che lo esaltano, che lo mostrano al mondo, lo gettano in pasto al grande pubblico e che ne fanno vedere tutte le qualità.

https://www.youtube.com/watch?v=nN1bsd6lhWU

Qualità fatte di estro, dribbling, visione di gioco, capacità di leggere l’azione, verticalizzare e, cosa non del tutto secondaria nel 2018, giocare bene con entrambi i piedi. Una serie di doti che lo conducono di diritto nel novero, nel Pantheon dei talenti migliori del nuovo corso italiano, quello successivo la ‘Caporetto’ azzurra, e che ne fanno un prospetto di sicuro valore. Un valore, per parlare di vil danaro, attuale di 150mila (secondo Transfermarkt.it), anzi di 1 milione di euro (per PlayRatings.net) e il tassametro, come le sue ambizioni, corre.

Quel tatuaggio per mamma Lucia, un legame di cemento armato

Se Mirko oggi è felice per questo piccolo grande traguardo raggiunto con la maglia della sua amata Roma, lo deve anche alle persone che lo hanno sempre consigliato bene per la sua vita e in questo caso per la sua carriera nel mondo del calcio. Antonucci, ha dato sempre ascolto al suo procuratore, anche quando c’era in ballo il possibile trasferimento al Man Utd, ma soprattutto alla mamma, Lucia, che è stata la figura chiave nella sua crescita. Una delle curiosità più grandi che riguarda il baby talento della Roma, è infatti proprio il tatuaggio con il nome di donna e l’occhio dedicato proprio a lei.

https://www.instagram.com/p/BPYCNXNlGDN/?utm_source=ig_embed

“Questo esordio e l’assist sono per la mia famiglia che mi è sempre stata vicina, soprattutto mia madre – ha raccontato -. Fin da piccolo le ho sempre detto che sognavo l’esordio a Marassi e che mi avrebbe portato fortuna. Ora spero che questo diventi la normalità”. Le sue emozioni sono anche presenti in un lungo post su Instagram.

il rendimento del ragazzo (Transfermarkt.it)
il rendimento del ragazzo (Transfermarkt.it)

Fisico modellato rispetto allo scorso anno e già tanti trofei vinti

La soddisfazione più grande, quella dell’esordio in Serie A contro la Sampdoria, arriva forse al momento giusto. Mirko ha infatti già vinto tre scudetti con le squadre giovanili della Roma: Giovanissimi, Allievi e con la Primavera. Considerato un talento puro e uno dei giovani più promettenti in Europa, figlio dell’ottima ‘cantera' giallorossa, Antonucci però, prima di questa stagione ha un po’ abusato del suo talento, dimostrando meno di quello che prometteva, rilanciandosi però proprio grazie agli stimoli arrivati da Di Francesco nel corso dell’ultimo ritiro estivo. Ma oltre alle doti tecniche, serve la testa, quella per diventare un vero campione. Mirko ci ha lavorato, ci sta lavorando, anche con la stessa mamma Lucia e l’agente sempre presenti nel suo percorso di crescita. Ma soprattutto con un personal trainer. Un’esplosione fisica incredibile già rispetto a qualche anno fa quando in tanti se lo ricordavano forse smilzo, mingherlino con gli Allievi.

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E dunque, la domanda è facile: che la Roma, dopo il traumatico addio del ‘capitano’, abbia già trovato il suo erede? Senza mettere troppa pressione al ragazzo, la suggestione è forte, di quelle d’antan, Antonucci, sia pure nella Primavera, infatti, ripercorre le orme del ‘Pupone’: gioca al meglio, è leader carismatico, indossa la numero #10, porta la fascia da capitano e gioca, appunto, nella Roma. Ma, soprattutto, ha già vinto quasi tutto quello che c'era da vincere, tuttavia, come cantava Sinatra, ‘the best is yet to come'.

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