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Da Meret a Cutrone è stata la Serie A degli esordienti. Chi è pronto per l’Italia 2.0

E’ tempo di pensare alla Nazionale del futuro. E così vagliando i migliori interpreti di questo campionato, ecco i baby calciatori, o gli esordienti, bravi a mettersi in mostra e prenotare (forse) un posto nella nuova selezione Azzurra verso Euro 2020 e Qatar 2022.
A cura di Salvatore Parente
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Il campionato che sta per concludersi con, molto probabilmente, la Juve campione d’Italia per il settimo anno di fila è stato, oltre che avvincente ed in discussione quasi fino all’ultima giornata, un’ottima vetrina per tanti calciatori capaci, al loro primo anno o quasi, di farsi notare e guadagnarsi una attenzione mediatica inattesa.

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Tanti, infatti, sono stati i giocatori capaci, anche in situazioni di squadra complicata, di mettersi in evidenza, dimostrare il proprio potenziale e segnalarsi come i prospetti del prossimo futuro. Un futuro, magari, specie in questa fase di profonda ricostruzione, a tinte azzurre con diversi baby italiani pronti, o quasi, ad indossare la gloriosa e pesante maglia della Nazionale. E così, dalla giovane saracinesca spallina Meret al bomber rossonero Cutrone, ecco i profili su cui poter poggiare il tentativo di rinascita azzurra con, anche qui tutta probabilità, Mancini nelle vesti di Ct.

Portieri: Cragno e Meret su tutti

Ci si attendeva, almeno in avvio, la definitiva consacrazione del friulano Scuffet fra i pali ed invece, il 21enne udinese ha lasciato spazio, dopo solo poche giornate, al più esperto e performante Bizzarri mettendo insieme una preoccupante semi-bocciatura. Una semi-bocciatura o, semplicemente, un’esplosione rimandata col proscenio, fra i pali degli azzurrabili, preso di prepotenza da due giovanissimi, Donnarumma fuori concorso, in grado di far girare più di qualche testa e prenotarsi per un posto nei 23 dell’Italia futura.

https://www.youtube.com/watch?v=f5MmrFIyim4

Nello specifico, il riferimento è a Cragno prima e Meret poi col sardo, dopo le 14 gare della stagione 2014/15, a rappresentare una delle poche note liete della complessa stagione del suo Cagliari. L’uomo ragno ex Benevento, infatti, insieme con Barella e Pavoletti (10 gol in stagione) è stato uno dei pochi a salvare la faccia in questa 116esima edizione della Serie A rossoblù col numero #28 spesso fra i migliori dei suoi per merito di guizzi precisi ed interventi felini fra i pali della ‘Sardegna Arena’. Alla sua prima vera stagione nel massimo campionato, quindi, Cragno si è dimostrato all’altezza della situazione (media voto di 6.21) facendosi apprezzare, a 23 anni compiuti, da tutti: pubblico, tifosi e addetti ai lavori.

https://www.youtube.com/watch?v=g60h4ITqAqw

Così come avvenuto, con una storia diversa, per Meret, esordiente assoluto in A con la sua Spal, col classe ’97 bravo a ereditare i pali di Gomis e a venire fuori al meglio da un problema muscolare che lo aveva tenuto fuori dai campi di gioco fino allo scorso 28 gennaio, data del suo debutto nel massimo torneo nazionale. Da lì in poi, il pupillo dell’ex Inter Ferron, ha dimostrato tutte le sue qualità confermando quanto di buono si dice già da tempo sul suo conto. Parate, tuffi sensazionali, uscite basse perfette, 4 gare senza subire gol, una media voto di 6.5 a partita e, per finire, ben 2 penalty parati in 20 giorni a, rispettivamente, Politano prima e Lapadula poi.

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È il tempo dei centrali: Romagna e Mancini prenotano un posto in difesa

Anche in difesa, questo campionato ha lanciato segnali incoraggianti per il futuro della nostra Nazionale. Certo, i ragazzi che meglio si sono disimpegnati in questa stagione non appartengono all’élite del calcio italiano, ma rappresentano dei buoni investimenti, a lungo raggio, per il futuro azzurro. E sulle corsie, settore di gioco dove ultimamente le varie edizioni dell’Italia, per svariate motivazioni, sembra carente arrivano i profili migliori. Per la fascia mancina, infatti, si segnalano il 20enne dell’Udinese Pezzella, dinamico e veloce ma pure preciso palla al piede, ma anche il viola Biraghi che, proprio a Firenze, sembra avere trovato l’oasi felice, l’habitat naturale nel quale rendere al meglio e dispensare i suoi assist (ben 5).

Sulla destra, invece, spazio ad un altro spallino come Lazzari che, non solo ha debuttato in questo campionato, ma è stato capace di farlo pure alla grande. Il conto parziale, infatti, recita 2 gol e 2 assist in 35 gare totali, un rating medio di 6.4 e chilometri e chilometri percorsi sulla prediletta destra interpretando, all’occorrenza, sia il ruolo di terzino che di esterno alto in un centrocampo a cinque.

il rendimento di Manuel Lazzari in stagione (Transfermarkt.it)
il rendimento di Manuel Lazzari in stagione (Transfermarkt.it)

Al centro poi, potrebbero trovare spazio alcuni baby talenti come Romagna del Cagliari, Mancini dell’Atalanta o Vicari della Spal bravi ad imporsi nelle rispettive formazioni ma anche a somigliare, in una sorta di passaggio del testimone, a calciatori che hanno tirato per tanto tempo la carretta per l’Italia. L’estense viene paragonato a Bonucci, il sardo pure ma è pare più simile, per movenze ed eleganza, a Rugani ed il bergamasco al suo compagno di squadra Caldara pur ispirandosi, da sempre e con un piede diverso, al campione del mondo Marco Materazzi.

Centrocampo smart e moderno: tutto su Barella, Mandragora e Cataldi

Al netto dei vari Pellegrini, Cristante o Gagliardini che già hanno fatto parte del giro azzurro, anche la linea mediana potrebbe avvalersi di diversi innesti dettati da un campionato foriero di buone notizie. Buone notizie come quella di Barella, autentica mosca bianca di un Cagliari in caduta libera, ma anche come Mandragora, Cataldi e Murgia in grado, con Crotone, Benevento e Lazio, di ritagliarsi un grosso spazio a centrocampo e divenire pure punte di diamante, riferimenti, delle mediane dei propri club. Qualità tecnica e personalità, sfrontatezza e piedi buoni da poter aggiungere ad un centrocampo a cui restituire consapevolezza e fiducia dopo lo smacco svedese e le pessime prestazioni in amichevole con Argentina e Inghilterra.

https://www.youtube.com/watch?v=XFMyNuFqrtM

Da Politano a Lasagna, da Brignola a Cutrone, l’attacco degli ‘azzurrabili’

Infine, a chiudere questa breve panoramica sui possibili futuri azzurrabili, ecco spuntare gli avanti espressi da questa Serie A. E, pensando ad un virtuale tridente, potremmo subito immaginare Politano e Brignola a sostegno del bomber, della punta centrale rossonera Cutrone. Tre calciatori, insomma, che hanno letteralmente sfondato a calci la porta delle opportunità riuscendo non solo a conquistare minuti importanti ma anche a segnare tanto e garantire un certo tipo di apporto ai propri club. Apporto come quello di Inglese al suo Chievo, 10 gol, o quello di Lasagna per la sua Udinese, 12 reti, per un attacco, virtuale, di certo non privo di talento, entusiasmo, freschezza e gol.

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