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Cutrone rivela: “Mi chiamò l’Inter, ma scelsi il Milan. Higuain? Un onore giocare con lui”

Il giovane attaccante rossonero si è raccontato davanti alle telecamere di Dazn: “Voglio migliorarmi costantemente e ho voglia di essere protagonista. Morata è da sempre il mio idolo e Pippo Inzaghi mi ha insegnato molto. Giocare con Higuain è invece per me un onore. In allenamento lo osservo, perché ogni volta capisco cose nuove”.
A cura di Alberto Pucci
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Dell'attacco del Milan, Patrick Cutrone è il presente ma anche (e soprattutto) il futuro. Nonostante la presenza di Gonzalo Higuain e il probabile ritorno a Milano di Zlatan Ibrahimovic, il ventenne attaccante di Como ha infatti dimostrato di avere la personalità e il carattere giusto per indossare una maglia così pesante come quella rossonera. Intervistato da Dazn, l'ex attaccante della Primavera ha così rivelato alcuni particolari aneddoti e parlato dei suoi obiettivi futuri.

"Da piccolo feci un provino per l’Inter – ha raccontato Cutrone – poi dopo arrivò il Milan e non ci pensai due volte. Giocare per la squadra del tuo cuore è ancora più bello. La mia fame in campo me l’ha trasmessa mio padre. Voglio migliorarmi costantemente e ho voglia di essere protagonista. Anche per questo spesso non riesco ad essere pienamente soddisfatto, non mi godo il momento. Perché anche se segno, penso già a cosa ho sbagliato o avrei potuto fare meglio e penso già a quando scenderò di nuovo in campo".

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Morata, Inzaghi e la Nazionale

Dopo aver parlato del suo attuale compagno di reparto ("Giocare con Higuain per me è un onore. In allenamento lo osservo, perché ogni volta capisco cose nuove"), Patrick Cutrone si è poi acceso davanti ai nomi di Morata e Pippo Inzaghi: "Il mio idolo è sempre stato lo spagnolo. Ha delle caratteristiche che mi piacciono molto come la velocità e la cattiveria sotto porta. Inzaghi? A casa ho dei dvd con tutti i suoi goal, da piccolo me li guardavo. Quando poi lo conobbi da allenatore della Primavera, mi diede subito consigli sui movimenti da fare. Una volta facemmo una sfida in area di rigore. Finì in pareggio".

Il sogno è infine quello di potersi ritagliare uno spazio sempre più grande con la Nazionale del commissario tecnico Roberto Mancini: "Quello è ovviamente un mio obiettivo, ma sono tranquillo – ha concluso il giocatore milanista – Penso a farmi notare con la maglia del Milan. Se arriva la chiamata bene, altrimenti vado con la stessa testa in Under 21, per me è sempre un onore andare".

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