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Cori razzisti contro il Napoli: in arrivo sanzioni per Juventus, Roma e Udinese

Gli ultimi episodi di discriminazione territoriale, andati in scena a Udine e Torino, potrebbero obbligare il Giudice Sportivo a colpire duramente le società in questione e i loro tifosi. La sentenza del dott. Gerardo Mastrandrea dovrebbe arrivare nelle prossime ore ed è destinata ancora una volta a far discutere.
A cura di Alberto Pucci
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Il Giudice Sportivo è pronto a punire severamente Juventus, Roma e Udinese. Ad obbligare il dott. Gerardo Mastrandrea all'inevitabile sanzione, sono stati i cori contro Napoli e i suoi tifosi fatti partire da alcuni tifosi in occasione dei match della tredicesima giornata Juventus-Spal e Udinese-Roma. Durante la partita dell'Allianz Stadium, gli ultrà bianconeri non si sono fermati all'insulto verso il capoluogo campano ma hanno anche preso di mira i tifosi della Fiorentina: prossima avversaria della Juventus in campionato.

Alla "Dacia Arena" è invece andato in scena l'incredibile e censurabile gemellaggio tra la curva friulana e quella giallorossa, che all'unisono hanno intonato anche loro insulti razzisti nei confronti del capoluogo campano. Tra questi anche quel "Vesuvio lavali col fuoco", che ha già portato a multe e curve chiuse per discriminazione territoriale. Parole vergognose, udite in maniera distinta non solo dagli altri settori dello stadio ma anche dagli ufficiali di gara che, come a Torino, hanno probabilmente annotato tutto e girato il loro lavoro al Giudice Sportivo.

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La possibilità di fermare le partite

Dopo la dura condanna del presidente della Figc Gravina ("Il ripetersi di cori con evidente riferimento alla discriminazione territoriale negli stadi italiani è un comportamento incivile che va condannato e contrastato con determinazione"), nei prossimi giorni arriveranno dunque le più che probabili sanzioni del tribunale federale, che potrebbero portare ancora alla chiusura di alcuni settori dei due stadi in questione.

Nei giorni scorsi si è inoltre parlato della possibilità di lanciare un messaggio forte e sospendere le partite: un'eventualità che, come ha messo in risalto la "Gazzetta dello Sport", dipende dalla decisione dei responsabili a bordo campo. "L'articolo 62 delle Norme Organizzative Interne della Federazione, indica che l’eventuale interruzione di una partita per cori o ogni altra manifestazione discriminatoria sia disposta dal responsabile dell’ordine pubblico presente allo stadio, designato dal ministero dell’Interno, che ordina all’arbitro la sospensione. Solo se i cori proseguono anche dopo l’avviso al pubblico dello speaker, il direttore di gara può ordinare alle squadre di rientrare negli spogliatoi"

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