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Serie A sempre più razzista: a Udine e Torino cori contro Napoli e Firenze

Nonostante l’indignazione e le condanne dei giorni scorsi, alla Dacia Arena e all’Allianz Stadium si sono nuovamente uditi insulti aberranti contro la città di Napoli e contro i napoletani. A Torino sono stati presi di mira anche i tifosi della Fiorentina: avversario della squadra di Massimiliano Allegri nel prossimo turno di campionato.
A cura di Alberto Pucci
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La denuncia di Carlo Ancelotti e di pochi altri non è servita a nulla. Neanche il recente dibattito in Viminale tra il Vicepresidente del Consiglio, il Presidente della Figc e il numero uno dell'associazione Arbitri Italiani ha aiutato a risolvere il problema e a mettere un freno all'imbecillità di alcuni pseudo tifosi. L'inciviltà di alcuni tifosi è infatti ricomparsa senza pudore nelle prime partite della tredicesima giornata: purtroppo macchiate dai cori razzisti, partiti dai settori più caldi della Dacia Arena e dell'Allianz Stadium.

La vergogna di Udine e Torino

In occasione di Udinese-Roma, le due tifoserie si sono infatti gemellate contro il Napoli e la sua città con i soliti e aberranti insulti contro i napoletani: accompagnati dalle odiose "richieste" al Vesuvio. Lo stesso vergognoso episodio è andato in scena anche all'Allianz Stadium di Torino durante Juventus-Spal, dove gli ultrà bianconeri se la sono presa anche con un'altra città rivale: Firenze. Dalla Curva Sud sono infatti partiti cori contro i tifosi della Fiorentina: avversario della squadra di Massimiliano Allegri, nel prossimo turno di campionato.

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La condanna di Gravina

Di fronte a questi nuovi casi, il presidente Figc Gravina è tornato a condannare il comportamento dei tifosi e a promettere decisioni drastiche: "Il ripetersi di cori con evidente riferimento alla discriminazione territoriale negli stadi italiani è un comportamento incivile che va condannato e contrastato con determinazione – ha dichiarato Gravina all'Ansa – Bisogna intensificare i programmi educativi che coinvolgono i tifosi e applicare rigorosamente le norme previste dal nostro ordinamento. A tal proposito, ho sentito sia il presidente dell'Aia Nicchi che il designatore Rizzoli con i quali abbiamo condiviso tutte le valutazioni del caso".

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