Conte e mercato, la Juve traccia il futuro

Rifondare. Il terzo scudetto consecutivo per la Juventus è una finestra spalancata sul futuro che la società traccerà in questi giorni a cominciare dal rapporto con l'allenatore. Antonio Conte metterà sul tavolo dubbi e richieste per avere una squadra che possa competere in Europa, che sia ringiovanita così da tenerla a lungo su standard di rendimento elevati e, soprattutto, che gli venga dato il tempo giusto per plasmarla. Non vuole la luna in fondo al pozzo, il tecnico sa benissimo che cambiamenti e nuovi innesti verranno fatti senza intaccare il bilancio, a costo di qualche sacrificio necessario: dalla cessione di Pogba – pezzo da novanta del mercato bianconero – potrebbe arrivare un tesoretto cospicuo da reinvestire, può andar via Bonucci oppure Llorente (pure loro sono utili per far cassa, considerata la grande attenzione), sono considerati tra i partenti Peluso, Padoin, Isla, Quagliarella, Vucinic, Osvaldo (che difficilmente verrà riscattato alle cifre altissime pretese dal Southampton).
Questione di mercato e di modulo. Finora il 3-5-2 s'è rivelato proficuo in Italia, dove la Juventus ha fatto sfracelli e imposto distacchi abissali alle concorrenti (Roma e Napoli) ma Conte è pronto a rispolveraree il 4-3-3 a lui tanto caro e ha bisogno degli interpreti giusti. Le cosiddette ‘ali' che facciano ‘volare' il suo tridente e siano in grado di mutar pelle alla squadra con più europeo 4-2-3-1. I nomi? Per l'attacco il più gettonato è Alexis Sanchez del Barcellona e poi c'è Nani del Manchester United che è stato accostato ai bianconeri già dallo scorso mese di gennaio. Ma sulla lista dei ‘desiderata' ci sono anche Cuadrado (a metà tra Fiorentina e Udinese), Cerci (Torino) e Di Maria (Real Madrid). Il vero colpo, quello che Marotta ha quasi annunciato quando ha rivelato di aver ‘chiesto calciatori ai blancos', può essere Alvaro Morata la stellina dell'attacco madrileno (giovane, forte fisicamente, dotata dal punto di vista tecnico). In difesa? Evra – sempre sponda United – è pedina appetibile, non foss'altro che a Torino può arrivare secondo parametri contenuti.
Conte sì, Conte no. Il nodo è proprio questo: la conferma (o meno dell'allenatore). Per la Juve non c'è problema: la permanenza di Conte non si discute ma in caso di addio consensuale oppure di rottura allora le piste percorribili sarebbero diverse, a cominciare da Mancini (libero a fine stagione dal Galatasaray) e Spalletti (esonerato dallo Zenit). Più difficili le strade che conducono a Prandelli e Allegri. All'estero, invece, piacciono Klopp e Simeone.