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Con l’addio di Daniele De Rossi la prossima Serie A sarà senza campioni del mondo

Un campionato orfano dei campioni del mondo del 2006, la generazione che colorò di azzurro il cielo sopra Berlino e ricacciò in un cono d’ombra veleni, sospetti, polemiche scaturiti dall’estate dello scandalo Calciopoli. Con l’addio di Daniele De Rossi alla Roma, si chiuderà (anche) l’era della Nazionale di Marcello Lippi.
A cura di Maurizio De Santis
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Gigi Buffon ha detto addio alla Juventus nell'estate scorsa. Andrea Barzagli appenderà le scarpette al chiodo a fine stagione. Daniele De Rossi chiuderà la propria esperienza con la Roma e in Serie A contro il Parma (ultima giornata). Dopo Francesco Totti e Andrea Pirlo sono gli ultimi calciatori in ordine di tempo che non figureranno negli almanacchi del prossimo torneo. Un campionato orfano dei campioni del mondo del 2006, la generazione che colorò di azzurro il cielo sopra Berlino e ricacciò in un cono d'ombra veleni, sospetti, polemiche scaturiti dall'estate dello scandalo Calciopoli.

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Salvo sorprese, ‘DDR' andrà all'estero: ha ancora voglia di giocare… ma dove? Nella Major League americana, in Giappone o addirittura in Argentina, tra le fila di quel Boca di cui spesso ha parlato? Lo stesso calciatore ha ammesso di non sapere con certezza cosa farà, soprattutto alla luce della scelta comunicatagli dalla società solo lunedì sera. Difficile immaginarlo ancora in Italia e con una casacca differente da quella giallorossa indossata per 18 anni. Sta di fatto che dalla prossimo torne, dopo 13 anni, la Serie A non avrà più rappresentanti di quella Nazionale che piegò la Francia ai calci di rigore (l'ultimo, quello decisivo, di Fabio Grosso, oggi allenatore).

A rivolgere un saluto speciale a De Rossi è Marcello Lippi, il commissario tecnico degli Azzurri che trionfarono nella finalissima di Coppa del Mondo dopo aver superato con la forza del gruppo le insidie della fase a gironi e poi liquidato la Germania padrona di casa.

Ho avuto il piacere e l'onore – ha ammesso l'ex ct a Radio Capital – di farlo esordire in Nazionale e di accompagnarlo fino a diventare campione del mondo. Come ho detto anche per altri ragazzi che mi hanno accompagnato in quella fantastica avventura del Mondiale vinto nel 2006, qualunque cosa faranno nella vita sicuramente la faranno bene, perché sono uomini veri, con la U maiuscola. In certi momenti non si è saputo controllare, come in occasione dell'espulsione contro gli Stati Uniti. Rischiò di far finire il suo Mondiale lì poi arrivammo in finale e scelsi di mandarlo in campo perché aveva pagato l'errore. E segnò anche uno dei rigori decisivi.

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