Com’è fatta la Coppa del Mondo
Il Mondiale è sempre più vicino. Il 14 giugno in Russia inizierà con il match tra i padroni di casa e l’Arabia Saudita la ventunesima edizione della competizione calcistica più importante e senza dubbio più attesa. Tutti sognano di arrivare fino in fondo, sei o sette squadre possono concretamente pensare di vincere la Coppa del Mondo. Tutti vogliono alzarla e vogliono vederla da vicino il 15 luglio quando si disputerà la finale. Ma com’è fatta la Coppa del Mondo?
La coppa creata dall’italiano Silvio Gazzaniga prese il posto della mitica e famosissima Coppa Rimet che fu il trofeo ufficiale dal 1930 al 1970, quando il Brasile aggiudicandosi il trofeo per la terza volta la conquistò ufficialmente. La Fifa, che era pronta da tempo all’ipotesi della creazione del nuovo trofeo, decise così di puntare sul lavoro dello scultore milanese, che fu scelto tra 53 opere diverse provenienti da tutto il mondo e esposte in un concorso internazionale. Gazzaniga in un’intervista tanti anni fa disse che la coppa rappresenta la gioia e la grandezza dell’atleta nel momento della vittoria: sono presenti due atleti stilizzati, che esultano sorreggendo l’intero mondo.
La Coppa del Mondo è alta 36,8 centimetri, ha un diametro della base di appena 13 centimetri e pesa 6 chili e 175 grammi. Il trofeo è in oro massiccio a 18 carati, anche se internamente è vuoto. Il trofeo ha due bande di verde malachite semi-preziosa alla base e sotto il basamento sono incisi i nomi delle squadre che hanno vinto la coppa nella lingua dei campioni dal 1974 a oggi.
La Coppa Rimet fu messa in palio nove volte e la conquistò il Brasile, nella finale di Messico ’70 battendo l’Italia (entrambe avevano due vittorie a testa prima dell’ultimo atto). Questo trofeo invece appartiene solo alla Fifa e continua a passare da una squadra all’altra fino a quando non verranno riempiti tutti gli spazi possibili e cioè fino al 2038. Le squadre vincitrici in bacheca non mettono la coppa originale, ma una copia. Il trofeo autentico viene presentato durante la cerimonia d’apertura, torna in Svizzera durante la coppa prima di ritornare per la finale.