Classe (di ferro) 1999, i migliori 18enni in circolazione
Il futuro è oggi. I 18enni votano, partecipano alla vita democratica di un Paese, si affacciano alla maturità, prendono la patente e respirano a pieni polmoni la libertà di un’età impagabile. Alcuni però, oltre a tutto questo, fanno anche sognare milioni di tifosi con la loro forza, la loro freschezza ed il loro inestimabile e precoce talento.
Di chi stiamo parlando? Dei millennials, dei baby-fenomeni, dei classe ’99 in giro per il pianeta capaci, con la loro gioventù e sfrontatezza, di esordire ad alti livelli, conquistare il proscenio del rettangolo verde, far parlare di sé ed affermarsi come astri nascenti del panorama calcistico mondiale. Stiamo parlando, da Donnarumma a Kluivert a Barco, dei migliori 1999 in circolazione.
Donnarumma e Lafont: la porta è longeva
Ruolo per ruolo, analizzando gli estremi di un anno apparentemente d’oro, partiamo da uno dei compiti più importanti che un calciatore possa assumersi: quello di difendere i pali della propria porta. E proprio qui, forse, troviamo i campioncini in erba con maggiore minutaggio, esperienza e valore di mercato di questo elitario circolo. E infatti, nel novero degli enfants prodiges ci sono Gigio Donnarumma da una parte e Alban Lafont dall’altra: vicini per affinità tecnica ma anche per storia personale.
I due, difatti, oltre ad essere accreditati come gli eredi dei legni di Italia e Francia, hanno fatto il proprio esordio da professionisti quasi nello stesso periodo della stagione 2015/16 (25 ottobre il primo, 28 novembre) con entrambi i portieri bravi non solo a fare bella figura al debutto ma anche ad imporsi ed ottenere la titolarità in club storici e importanti come Milan e Tolosa. Insomma, una bella storia parallela con i due giovanissimi degni esponenti di questa classe, quella del 1999, baciata dalla sorte e da un talento straordinario. Un talento, peraltro, molto ben apprezzato con il primo valutato, secondo Transfermarkt.it, 40 milioni di euro ed il secondo a quota 18 milioni di euro.
Sarr e De Ligt: la difesa del futuro è di marca franco-olandese
In difesa, invece, troviamo come degni esponenti del 1999, l’anno, peraltro, del ritiro dai parquet del mondo della leggenda del basket Michael Jordan, due calciatori come Malang Sarr del Nizza e Matthjis De Ligt dell’Ajax. Due calciatori bravi a confermare quanto di buono fatto nella passata stagione, nella quale, appunto, da 18enni, hanno squarciato il sipario che li separava dal grande pubblico. Un proscenio guadagnato con merito con, nell’annata 2016/17, ben 54 gare 3 gol e 2 assist totali.
Uno score che si sta ripetendo anche quest’anno con i due millennials, con ancora due mesi da giocare, con un numero superiore di incontri a referto (58) e già lo stesso fatturato in termini di reti e passaggi vincenti. Insomma, il domani, anche per loro, è oggi.
Havertz e Barco, i ’99 di centrocampo
Più avanti, nella terra di mezzo comunemente chiamata centrocampo, rintracciamo due profili, con ruoli differenti, capaci, sempre nel centro nevralgico della manovra, di segnalarsi per qualità tecniche, personalità e inattesa maturità. Parliamo, nello specifico, di Ezequiel Barco e di Kai Havertz. Il primo, più funambolo da schierare a ridosso dell’attacco ed il secondo polivalente tuttofare della mediana. Entrambi, per passare alle analogie, forti e promettenti. E se l’argentino sembra aver arrestato la sua ascesa col suo recente passaggio nella MLS, nell’Atlanta United di Gerardo Martino, misurandosi a breve con un campionato meno competitivo ed ostico di altri, il tedesco del Bayer Leverkusen si sta confermando calciatore vero con 3 reti ma soprattutto 7 assist totali nella stagione con le sue ‘aspirine’.
Un rendimento eccellente per quest’ultimo ma che non è troppo lontano da quello di Barco in grado, almeno nella prima parte di questa annata, di mettere a referto 1 rete in 8 gare con l’Independiente. Insomma, anche, qui la mediana può stare tranquilla dal 1999 arrivano talenti di assoluto valore con i due baby-fenomeni che, insieme, valgono la bellezza di 26 sonanti milioni di euro.
Kluivert e Romero: che attacco per i Millennials classe ‘99
Come i predetti calciatori Maxi Romero, ora al PSV, è stato inserito nella lista dei migliori sessanta calciatori nati nel 1999 stilata dal ‘Guardian’ quasi due anni fa. Un riconoscimento, una sorta di premio niente male che lo porta dritto, dritto nel club dei migliori prospetti di questo particolare anno col ragazzo, come detto, appena arrivato in Olanda dal Velez Sarsfield. Dove, negli ultimi tempi, aveva dato spettacolo tanto da attirarsi le simpatie di molti con gli addetti ai lavori che lo accostano, non sempre a torto, al colombiano Falcao.
Un bel paragone per un giovanotto di belle speranze dotato, come l’attaccante del Monaco, di grandi qualità tecniche, un ottimo colpo di testa e dribbling da punta moderna, da goleador 2.0. Un golaedor, a cui non possiamo non affiancare il figlio d’arte Kluivert capace, nel giro di pochi mesi dalla sua prima rete da professionista in un Ajax-Excelsior del 19 marzo 2017, di rivelarsi un autentico titolare aggiunto per i suoi. Un titolare di appena 18 anni, dal valore di 7,5 milioni di euro, da 8 gol e 4 assist in stagione, dall’estro e dalla fantasia smisurata e, per finire, nel mirino del Barcellona di Messi e Suarez.