Cile, Jara non perde il vizietto: dopo Cavani, dito nel sedere anche a Ramirez

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Mai proverbio fu più indicato per definire Gonzalo Jara, l’esperto difensore centrale dell’Universidad de Chile e della Nazionale cilena. Il classe 1985 che nell’estate del 2015 si rese protagonista della famosa provocazione nei confronti di Edinson Cavani, si è ripetuto a distanza di più di un anno, con il connazionale del Matador, Gaston Ramirez. A quanto pare la sfida tra il Cile e l’Uruguay sembra trasformare Jara, che ha conquistato nuovamente le prime pagine dei giornali sudamericani per un gesto tutt’altro che edificante.
Andiamo con ordine. Il primo episodio risale a giugno 2015, in occasione del confronto tra il Cile e l’Uruguay valido per i quarti di finale della Copa America. Jara avvicinatosi all’avversario Cavani lo provocò con una palpatina, culminata in un dito nel sedere del bomber del Paris Saint Germain. Quest’ultimo reagì con un buffetto finendo per essere espulso. L’episodio ebbe molto clamore con i due che paradossalmente ebbero le stesse giornate di squalifica, ovvero 2. Jara, che definì il tutto come "normali situazioni di gioco" inizialmente venne punito con 3 turni di stop, ma fu poi graziato parzialmente dalla CONMENBOL.
Il secondo atto è andato in scena nell’ultimo confronto tra le due nazionali, poche ore fa. Jara nel finale del confronto vinto dal Cile per 3-1 sulla Celeste, si è avvicinato a Ramirez, vecchia conoscenza del calcio italiano alla luce della sua esperienza al Bologna, riservandogli lo stesso trattamento di Cavani. Questa volta però l’uruguaiano non ha reagito, per una situazione che ha fatto nuovamente infuriare Suarez e compagni. Oltre al danno della sconfitta dunque, anche una nuova beffa per l’Uruguay, che per restare in tema di proverbi non può non temere il classico “non c’è due senza tre”, aspettando la prossima occasione in cui si troverà di fronte il malizioso Jara. Quest'ultimo ha un conto aperto anche con Suarez che durante un contrasto in area, irretito dalla marcatura stretta dell'avversario lo colpì con un pugno.