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Cile, Jara: “Non mi pento, con Cavani episodio di gioco”

Il difensore cileno torna sul dito nel sedere rifilato durante la Coppa America della scorsa estate: “Nessun rimpianto e nessuna paura”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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L'appuntamento è già in agenda, c'è da scommetterci, di tutti i tifosi dell'Uruguay e non solo: il 17 novembre, a Montevideo, si affronteranno la Celeste padrona di casa ed il Cile, campione in carica del Sudamerica, per la quarta giornata delle qualificazioni ai Mondiali del 2018 in Russia. L'attesa è febbrile, per i locali, dopo il recente incrocio nella Coppa America disputatasi proprio in Cile e vinta dai padroni di casa: finì 1-0 con una rete di Isla, ma l'Uruguay recrimina per il rosso a Cavani, che aveva reagito a diverse provocazioni di Jara (che finì regolarmente la partita), tra le quali il famoso episodio del dito nel sedere, immortalato anche dalle riprese televisive.

L'Uruguay terminò la partita in 9 per l'espulsione anche di Fucile, ma a far discutere fu proprio il gesto del difensore cileno, che costò alla Celeste la perdita del suo uomo più rappresentativo. Ed ancora oggi, esattamente tre mesi dopo quel 25 giugno, Gonzalo Jara è tornato a parlare di quell'episodio, pur non mostrando alcun segno di pentimento ma anzi ostentando una notevole sicumera. "Non ho rimpianti e non ho paura di giocare in Uruguay, il nostro è stato solo un episodio di gioco. In campo non accadrà nulla", ha spiegato il difensore che gioca nella Bundesliga tedesca in forza al Magonza, "forse sugli spalti può essere che il pubblico sarà un po' più caldo. Ma anche loro poi dovranno venire a giocare in Cile".

Parole di uno che sa il fatto suo, ma del resto il calcio sudamericano non è la prima volta che viene indicato come "duro". Basti pensare alla sola Coppa America di quest'anno: oltre all'episodio di Jara con Cavani, c'era stato il gestaccio di Neymar contro la Colombia ed i duri interventi da parte di un po' tutti i calciatori avevano fatto vedere il lato "duro" del calcio. Tanto che chi gioca in Europa da anni era arrivato a lamentarsi non poco: "Non capisco, sembra che il calcio sia diverso qui in Sud America", aveva tuonato Agüero al termine del quarto di finale tra Argentina e Colombia, "noi siamo di qua e ci adattiamo, ma ci sono state molte entrate da cartellino rosso". Una concezione di calcio decisamente più "fisica" di quella a cui si è abituati in Europa.

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