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Chi è Theo Hernandez, obiettivo del Napoli: disse no al Barça e alla Francia

Ecco chi è Theo Hernandez. Nuovo obiettivo di mercato del Napoli di Ancelotti. Dalle sue prime gare che contano con l’Atletico Madrid nella Youth League 2014/15 passando per un retaggio familiare importante, figlio di Jean-Francois difensore dell’Atletico Madrid e fratello di Lucas prossimo difensore del Bayern Monaco e campione del mondo con la Francia, fino alla recente esperienza con la Real Sociedad e al gran rifiuto a Barcellona e Francia Under 21.
A cura di Salvatore Parente
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Theo Hernandez è la nuova, interessante opzione di mercato che si sta profilando all'orizzonte per un Napoli alla ricerca di almeno un fluidificante di sinistra da affiancare a Ghoulam, atteso, nel corso dell'annata 2019/20, alla stagione della definitiva ripresa. Specie, come ormai sembra scontato, in caso di partenza del lusitano Mario Rui che ha deluso le attese di Ancelotti e del suo staff tecnico. Insieme ad altri profili monitorati dalla società, infatti, l'ex Alaves sarebbe in pole per ereditare la corsia mancina dei campani che, ingaggio a parte, intravedono nel classe '97 tutte quelle caratteristiche che lo fanno diventare un serio obiettivo per Giuntoli e soci: giovane, con ottimi margini di miglioramento e potenzialità da futuro top player. E così, dai suoi esordi nella cantera della Majadahonda al recente prestito alla Real Sociedad, ecco chi è Theo Hernandez.

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Esordi e carriera: in cerca di riscatto sulle orme familiari

Theo Hernandez nasce a Marsiglia, in Francia, il 6 ottobre 1997 da una famiglia di calciatori. Il padre Jean-Francois è stato difensore di Atletico Madrid e, appunto, dell'Olympique Marsiglia, il fratello, è campione del mondo con la Francia e prossimo giocatore, da 80 milioni di euro di cartellino, del Bayern Monaco. Insomma, non c'era molta scelta all'interno del suo nucleo familiare su quale disciplina sportiva concentrare i propri sforzi. E così anche il piccolo Theo, quando il padre va a concludere la sua carriera in Spagna, con Atletico prima e Rayo Vallecano poi, si avvicina allo sport del papà.

A 9 anni entra nel vivaio del Majadahonda, club della comunità madrilena, per poi lasciarlo nel 2007 direzione Atletico, a 10 anni, a seguito del fratello maggiore Lucas, di un anno e mezzo più grande. Qui, il giovane mancino affina le sue doti, apprende i fondamentali e insegue il suo sogno con Lucas, più grande, sempre come suo punto di riferimento. Entrambi difensori, entrambi di piede sinistro e con la capacità di giocare al meglio sulla corsia di difesa. Ma se Lucas si impone come centrale, o come terzino ma meno offensivo, Theo è un portento nell'attaccare gli spazi, accompagnare la manovra e sovrapporsi con grande costanza.

E con suo fratello, nell'annata 2014/15, gioca la Youth League, chiusa ai quarti di finale col Chelsea (poi vittorioso) di Solanke, AbrahamBoga trovando le prime vere partite con la casacca della giovane formazione dei Colchoneros. L'anno successivo, quando suo fratello passa in prima squadra, Theo debutta nel Atletico Madrid B. E qui, il 30 agosto, mette insieme la prima di dieci presenze complessive con i rojiblancos. A cui si aggiungono altre 4 caps sempre in Youth League. Ma ormai quanto dimostrato in questa sua alba di carriera basta a convincere la società a firmarlo per altri cinque anni con un contratto importante che scade nel 2021.

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L'anno dopo però, la dirigenza lo spedisce in prestito per fargli fare le ossa. E che ossa. Hernandez mette insieme un campionato di livello, chiuso con 4 assist e 2 gol totali in 38 apparizioni. La sua squadra terminerà la Liga al nono posto, ad un soffio dall'Europa, e pure seconda in Coppa del Re sconfitta in finale dal Barcellona di Messi. E proprio qui c'è uno snodo cruciale nella sua carriera. Il ragazzo, segna l'ultimo gol ufficiale nel vecchio Vicente Calderon, teatro di quella finale, sublimando un 2016/17 da campione in erba.

Il Barcellona gli fa la corte, lui accetta ma poi ci ripensa e passa al Real Madrid che, per averlo, paga l'intera clausola da 30 milioni di euro dall'Atletico Madrid. È fatta, la gloria sembra ormai vicina. E arriva, anche se da comprimario, con un 2017/18 da quattro trofei, Supercoppa di Spagna dove giocando diventa il quinto Under 20 a disputare un Clasico (con Messi, Sergio Ramos, Bojan e Sergi Roberto), Supercoppa Europea, Coppa del Mondo per club e Champions League in 23 sfide globali. L'ultimo anno, invece, lo trascorre in prestito alla Real Sociedad non prima di aver rifiutato la maglia della Nazionale francese Under 21, quella del fratello campione del mondo, per una casacca spagnola (che ancora deve arrivare) segnalandosi per talento ma anche per un carattere complicato, qualche giornata di squalifica di troppo per un colpo ad un calciatore dell'Huesca alla quinta giornata, e un comportamento non sempre da professionista.

Con qualche notte brava segnalata in passato ma anche in quel di San Sebastian. Insomma, la fama e poi una lieve flessione nella storia personale di una giovanissima promessa che però ha ancora moltissimo da dare, e dimostrare.

Caratteristiche tecniche: ala aggiunta. Grande corsa e tecnica

Hernadez è un terzino di spinta, un mancino purosangue dalle enormi potenzialità. Un calciatore preso dal Real Madrid per divenire l’erede di Marcelo e che potrebbe ripercorrerne le tappe. Velocità, dinamismo, ottimo piede, cross perfetti, dribbling, accelerazioni brucianti e tanta gamba e voglia di offendere. Insomma, un terzino moderno, a trazione anteriore ma che, appunto, difetta ancora un po' in fase di non possesso divenendo, qualche volta, l'anello debole della catena. Eppure, le sue doti, ancora tutte da tirare fuori, sono di sicuro valore con Hernandez proprietario delle stimmate del campione. Starà a lui, con un condotto impeccabile, tirarle fuori ma la qualità c'è, eccome.

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Valore di mercato: per averlo occorrono almeno 20/25 milioni di euro

La stagione che sta per concludersi ha segnato un brusco stop nel percorso di crescita del ragazzo che, forse, in maniera del tutto erronea, sentendosi arrivato, ha un po' mollato la presa. In campo certo il nativo di Marsiglia s'è fatto rispettare senza però replicare i fasti dell'Alaves, i picchi di rendimento che lo hanno poi condotto all'asta fra Barcellona e Real Madrid. Il suo caratterino e, come detto, qualche esuberanza di troppo fuori dal terreno di gioco sembrano aver convinto i Blancos a non puntare più su di lui. Senza però svalutare l'investimento da 30 milioni di appena due anni fa. E dunque, accettando un piccolo ma non esagerato sconto.

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Eppure, la parola di Carletto rinforzata da una telefonata fra lui e il ragazzo potrebbe sbloccare tutto con Hernandez pronto ad accettare Napoli e la sfida italiana per un costo del cartellino intorno ai 20/25 milioni di euro. Oppure, con un prestito oneroso più obbligo di riscatto.

Come giocherebbe nel Napoli: terzino a sinistra. O alto a centrocampo

Dovesse approdare a Napoli il terzino spagnolo di origini francesi dovrebbe andare ad occupare il ruolo che ora sembra di esclusiva proprietà dell'algerino Ghoulam. Sistemandosi, dunque, a sinistra nella ormai consolidata difesa a quattro di Ancelotti. Senza dimenticare però la possibilità, specie se Hernandez non fosse in grado di recepire subito i dettami in fase passiva del tecnico ex Milan, di spostarlo più avanti sulla linea dei centrocampisti nei panni dell'ala, nel 4-4-2 globale, mancina. Brava ad offendere e a creare pericoli agli avversari.

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