Chi è Andrea Pinamonti, il talento del Frosinone che somiglia a Dzeko e sogna l’Inter
Sigla due reti in 108’ di gioco e si prepara al meglio al derby del cuore contro l’Inter dopo sosta della nostra Serie A: parliamo del giovane Andrea Pinamonti, nei radar degli esperti dei settori giovanili ormai da qualche anno, che è pronto a esplodere nel Frosinone di Longo e a mostrare tutto il suo potenziale nel corso di questo suo primo campionato da protagonista, o quasi, nella massima serie.
Rete alla Spal due settimane fa, destro all’incrocio per il pari ciociaro contro la Fiorentina venerdì sera, in pratica solo gol d’autore, per il 19enne di Cles in prestito dall’Inter capace, in passato, di attrarre su di sé le attenzioni di Manchester City, Arsenal, Liverpool, Barcellona e Villarreal. La sfida oggi però è quella di salvare il Frosinone, lanciarsi con vigore nel calcio che conta e, magari chissà, tornare alla base, a Milano, per giocare in tandem con Icardi e diventare il nuovo beniamino del ‘Meazza’. Sogni a parte, scopriamo chi è e dove può arrivare, oggi, il numero #89 canarino.
Gli inizi e l’approdo all’Inter: un monarca del gol nelle giovanili
Andrea nasce a Cles il 18 maggio 1999 ma vive con la sua famiglia a Tassullo, in Trentino, dove comincia ad innamorarsi del calcio e a sognare, fra i banchi di scuola, di diventare qualcuno nel mondo del football. E così, pian piano, il giovanissimo Pinamonti vuole giocare a calcio e lo fa, dalla tenera età, col Bassa Anaunia. E lo svezzamento pallonaro è di quelli da tenere presenti con Andrea, anche per lo status di giovanissimo, a imparare i fondamentali nei limiti dei 40 metri per 20 del calcio a 5. Qualcosa, che come vediamo pure oggi sui rettangoli verdi della Serie A, gli è servita, eccome. A 8 anni e spiccioli arriva il giorno che non t’aspetti, la svolta, pure precoce. L’allora allenatore Bruno Tommasini si accorge delle qualità e delle potenzialità del ragazzo avvisando i signori Pinamonti che in tanti vorrebbero offrire un provino al loro figliolo. E così, i genitori di Andrea prendono una decisione di cuore: scelgono l’Inter, la loro squadra. Test ok con i nerazzurri e offerta di contratto che però, a causa delle norme federali che vietano i trasferimenti fuori regione fino all’età di 14 anni, non può essere accettata. Ma la soluzione è lì vicino: l'Inter lo parcheggia al Chievo.
Ma il rendez-vous con i meneghini, è solo rinviato. Nel luglio del 2014, a 15 anni, Pinamonti abbraccia l’Inter che non la lascerà fino alla scorsa estate per andare al Frosinone e, per così dire, farsi le ossa.
Nel mezzo, l’esordio in A, il 12 febbraio 2017 contro il Genoa, nel 2-0 del Grifone alla Beneamata, cinque presenze nella prima squadra, il debutto internazionale nel dicembre del 2016 contro lo Sparta Praga in Europa League, e qualcosa come 43 gol in 74 partite nelle selezioni giovanili meneghine con, 1 Coppa Italia, 2 Scudetti ed una Supercoppa Primavera in bacheca. Senza dimenticare, in questo periodo, i 20 gol nelle 58 gare nelle nazionali giovanili ed il secondo posto ai campionati europei Under 19 di questa estate con la selezione di Nicolato.
La sfida ciociara: Frosinone trampolino di lancio
Il 17 agosto scorso, l’ennesima svolta della sua carriera: l’Inter, convinta dei mezzi del ragazzo, lo cede in prestito secco al Frosinone. Qui, fra le braccia del tecnico Longo c’è una grossa occasione: quella di crescere senza troppe pressioni e provare ad assaggiare da protagonista il massimo campionato. Le intenzioni sono ottime, la pazienza c’è ed il numero #89, dopo un avvio non proprio eccellente, quattro panchine nelle prime cinque, convince il proprio allenatore a concedergli più spazio e qualche chance in più superando nelle gerarchie il croato Perica.
E dopo poco tempo, già alla quarta apparizione con la casacca ciociara, e con soli 79′ a referto, Pinamonti segna e, oltre a mettere il sigillo sul 3-0 esterno alla Spal, realizza la sua prima storica rete in Serie A.
Ma non basta, venerdì sera, quasi allo scadere, Pinamonti, contro quella Fiorentina già bersagliata più e più volte nelle giovanili, di cui una nel 2017 nella finale scudetto del campionato Primavera, prende palla dai 30 metri, punta la porta avversaria e fa partire un missile che si infila alle spalle dell’incolpevole Lafont: è 1-1 ma anche apoteosi canarina.
Un gol stupendo, come detto, d’autore che salva il Frosinone, consente alla squadra di infilare il quarto risultato utile di fila e all’Italia intera di conoscere il suo incredibile talento.
Caratteristiche e valore di mercato: Pinamonti è lavora da big
Senza troppi giri di parole Pinamonti è a tutti gli effetti un autentico #9 con una caratteristica importante: quella della contemporaneità storica dei suoi movimenti. Non è un panzer fisso e si adatta al meglio al gioco odierno senza per questo smarrire la sua precisione sotto porta rivelandosi un bomber comunque molto mobile e, pure, capace di dare non solo peso all’attacco ma anche di dialogare con i compagni. Fisico e tecnica di base, tiro potente e visione di gioco per un pacchetto completo che lo rende uno degli attaccanti italiani con maggiori margini di crescita. Motivi che hanno indotto il plenipotenziario agente Raiola a firmarlo e ad inserirlo nella sua scuderia e che, allo stesso tempo, hanno fatto balzare a 2 milioni di euro il suo attuale valore di mercato con la palma, in virtù delle sue doti, di nuovo Dzeko o, addirittura, di novello Ibrahimovic.