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Champions, quando Klopp stava per ‘mangiare l’arbitro’ e affogò in un caffè a Napoli

Liverpool in Champions al San Paolo di Napoli. Gli azzurri e i Reds si sono affrontati solo due volte nella fase a gironi di Uefa Europa League 2010/2011: dopo lo 0-0 a Napoli ad Anfield era stato Lavezzi a portare gli azzurri in vantaggio ma la tripletta di Steven Gerrard negli ultimi 15′ lanciò gli inglesi. Sarà la seconda volta nello stadio partenopeo anche per Klopp che con il Borussia Dortmund venne espulso e si consolò con il caffè del custode dell’impianto.
A cura di Vito Lamorte
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Torna la musicherà della Champions League al San Paolo: il 3 ottobre il Napoli affronterà il Liverpool per la prima volta nella massima competizione europea visto che azzurri e Reds si sono affrontati solo due volte ma nella fase a gironi di UEFA Europa League 2010/11: a Napoli la gara si chiuse sullo 0-0 mentre ad ad Anfield Ezequiel Lavezzi aveva portato gli azzurri in vantaggio ma la tripletta di Steven Gerrard negli ultimi 15 minuti ha assicurato i tre punti al Liverpool. I Reds hanno vinto il girone davanti al Napoli ma sono stati eliminati agli ottavi di finale mentre i partenopei sono usciti ai sedicesimi.

Klopp e il custode del San Paolo

L'ultima volta che è passato Klopp per il San Paolo le cose sono andate meglio per gli azzurri ma il tecnico tedesco è stato protagonista di una situazione molto singolare. Er il 2013, l’anno in cui il Napoli di Rafa Benitez batteva il Borussia Dortmund per 2-1 grazie alle reti di Higuain e Insigne e Klopp si fece espellere dopo veementi proteste contro l’arbitro e il quarto uomo. L'allenatore è rientrato negli spogliatoi molto nervoso e il custode dello stadio San Paolo, Vincenzo Gerrone, ha raccontato ai microfoni di gianlucadimarzio.com un particolare aneddoto risalente a quella serata.

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Io vidi tutto dal televisore, era arrabbiatissimo. Pensavo che sarebbe andato in tribuna centrale come succede in genere in questi casi. Invece, dopo il suo rifiuto, l’hanno portato da me negli spogliatoi. E ovviamente l’ho accolto. Gli ho preparato il caffè poi abbiamo fumato una sigaretta insieme. Considerando come l’avevo visto in campo, è stato molto gentile e anche durante la partita è stato piuttosto tranquillo. Finita la partita mi ha chiesto di aspettarlo, disse che sarebbe tornato con una cosa. Mi portò la maglia di Marko Reus, mi ha emozionato.

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