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Juventus Champions League 2018-2019

Champions League, perché la Juve deve andare ancora avanti per evitare il flop economico

Impresa tecnica ma non solo. La rimonta sull’Atletico Madrid e la qualificazione ai quarti della Juventus infatti, oltre che tecnico, ha evitato un flop anche sotto l’aspetto economico come dimostrano i tre effetti che la precoce uscita dalla Champions League avrebbero potuto avere sulle casse della società bianconera. Ma basteranno i quarti di finale per scongiurarlo del tutto?
A cura di Michele Mazzeo
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L’impresa di CR7 e compagni sul campo salva anche le casse della Juve. Nella gara di ritorno degli ottavi di Champions League contro l’Atletico Madrid i bianconeri infatti non si giocati solo la possibilità di proseguire la propria avventura nella competizione per club più prestigiosa d’Europa, ma anche parte del futuro della Vecchia Signora. Tutto in una notte dunque per i bianconeri che accedendo ai quarti hanno evitato un flop economico conseguenza inevitabile invece di una precoce eliminazione agli ottavi di finale.

Ricavi da Champions: messi in salvo 50 milioni di euro (potenziali)

In termini economici sono tre infatti gli effetti più gravi che un’uscita anticipata rispetto alle previsioni avrebbe comportato. Il primo riguarda i mancati ricavi dalla Champions League: venendo eliminata agli ottavi difatti approssimativamente la Vecchia Signora, tra premi Uefa, ricavi dal botteghino e aumento della quota del market pool (favorito anche dall’eliminazione agli ottavi della Roma) avrebbe dovuto rinunciare a possibili ulteriori introiti compresi tra i 15 e i 50 milioni. Mentre adesso almeno i 15 milioni (10.5 per l’accesso ai quarti, circa 4.5 derivanti dall’aumento della quota del market pool e dal prevedibile incasso della gara casalinga del prossimo turno) sono già messi in cascina.

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Dal campo alla Borsa tra giornate nere evitate e potenziali boom

Il secondo riguarda le possibili ripercussioni del risultato del campo sul titolo quotato in Borsa. Impossibile ovviamente prevedere e calcolare quale sarebbe stato l’effetto di un’eliminazione o, al contrario, quale sarà quello dell’impresa con qualificazione ma, come ha dimostrato l’andamento del titolo nel giorno dopo la sconfitta di Madrid (a Piazza Affari ha chiuso a 1,2880 euro per azione, addirittura a -11,11% rispetto al giorno precedente), è impensabile che non ne sarà influenzato. Considerando che un’eliminazione avrebbe portato probabilmente ad un’altra giornata nera in Borsa e ulteriori perdite, e una rimonta con qualificazione potrebbe avere invece l’effetto opposto sul titolo, si capisce come tra perdite evitate e potenziali boom la posta in palio all’Allianz Stadium era molto più alta del semplice risultato sportivo.

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Le ripercussioni (evitate) sull’affare Cristiano Ronaldo

Il terzo e ultimo effetto economico che un’uscita anticipata rispetto alle previsioni avrebbe avuto sulle casse della società bianconera riguarda l’operazione Cristiano Ronaldo, arrivato a Torino proprio per aumentare le chance di vittoria della Juventus in Champions League, in quello che è passato agli onori della cronaca come “l’affare del secolo”. Nello studiare il colpo che in quattro anni costerà quasi 400 milioni si è infatti tenuto conto sia dei futuri introiti derivanti dalla nuova Champions League con premi maggiorati (che in caso di eliminazione agli ottavi non avrebbe rispettato le aspettative) sia dell’effetto CR7 su merchandising e sponsor (che in caso di non approdo almeno ai quarti di finale della competizione per club più seguita al mondo si sarebbe quasi certamente affievolito). Un motivo, o meglio tre motivi in più, dunque, per festeggiare l'impresa dello Stadium in una notte che, oltre che dal punto di vista tecnico, si è rivelata decisiva, come visto, anche sotto l’aspetto economico. Ma non è detto che bastino i quarti di finale per scongiurare del tutto il flop economico.

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