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Napoli Champions League 2018-2019

Champions, Ancelotti: “Napoli, così battiamo il Liverpool. Kassai? Che brutti ricordi”

Il Napoli affronta mercoledì sera al San Paolo il Liverpool. Sono attesi 40 mila spettatori per il big match della 2a giornata della fase a gironi. Il tecnico, Ancelotti, medita ancora novità in formazione per sorprendere i Reds: “Ho un’idea in testa che proverò in allenamento…”. E quando gli ricordano chi è il direttore di gara alza il sopracciglio: “Mi ricorda un precedente nefasto per la mia carriera, è una designazione che mi sorprende”.
A cura di Maurizio De Santis
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Una vittoria di prestigio per lasciarsi alle spalle la Juventus e tenere la ‘barra a dritta' in Champions. Il Napoli attende il Liverpool al San Paolo nella seconda giornata della fase a gironi di Champions. Reds vice-campioni d'Europa, primi nel Gruppo C, candidati alla vittoria della Coppa (dopo averla solo sfiorata nella scorsa stagione per lo sciagurato Karius): in poche parole, l'avversario peggiore che gli azzurri potessero pescare in un mini torneo di ferro che annovera anche il Paris Saint-Germain e la Stella Rossa Belgrado. Quanto sia duro affrontare i serbi lo hanno compreso anche i partenopei, reduci dal pareggio (0-0) in trasferta: ed è da lì che si riparte con la necessità di fare risultato pieno in casa per sperare nella qualificazione agli ottavi di finale. Se non arriva il successo che succede? Lo spiega Ancelotti in maniera molto chiara.

Non è decisiva, ma abbiamo già perso due punti contro la Stella Rossa. Questo vuol dire che dovremo fare sì una partita offensiva ma dovremo fare attenzione alle loro caratteristiche.

Caratteristiche. Ancelotti definisce così le doti di un tridente (Salah, Firmino, Mané) micidiale quando attacca le difese avversarie e le prende in velocità oppure le trafigge con le incursioni. Il Napoli ne sa qualcosa… nell'estate scorsa rimediò una scoppola durissima in amichevole: cinque gol, 3 solo nella prima mezz'ora e se i Reds (a pochi giorni dal debutto in Premier) non avessero alzato il piede dall'acceleratore chissà come sarebbe andata a finire. Quella, però, era un'altra squadra, ancora in embrione rispetto alla formazione attuale che ha assunto una fisionomia differente rispetto al ‘sarrismo' ma in grado di confrontarsi alla pari anche contro avversario meglio attrezzati. E' successo a Torino con la Juventus: nonostante la sconfitta, le sensazioni sono state positive ma non è bastato, non può bastare.

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Contro la Juventus abbiamo dimostrato di stare bene – ha aggiunto Ancelotti – e siamo pronti a giocare una sfida ad alti ritmi ma con intelligenza. Non possiamo sempre comandare il gioco e possiamo ancora migliorare nella gestione dei momenti di difficoltà contro squadre di alto livello.

Quale Napoli? Nella sfida di mercoledì sera (ore 21, diretta tv in chiaro su Rai Uno) ci saranno ulteriori novità rispetto alla squadra vista all'opera sabato scorso contro la Juventus. In difesa Malcuit dovrebbe prendere il posto di Hysaj, a centrocampo Zielinski impiegato al posto di Hamsik concedendo a Verdi una chance da esterno, in attacco Mertens e Milik vanno incontro all'ennesimo ballottaggio col belga favorito. Poi c'è la tentazione Fabian Ruiz. Ancelotti non si sbilancia ma in conferenza conferma che qualche novità in mente ce l'ha.

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Ho un'idea in testa che proverò in allenamento. Ho cambiato molto in questa prima parte e probabilmente cambierò anche contro il Liverpool. Il fatto che cambino gli uomini non significa che cambiano sia la nostra strategia sia la nostra interpretazione del gioco.

Fattore ambientale. Al San Paolo ci saranno circa 40 mila spettatori per la gara di cartello. L'urlo ‘The Champions' echeggerà ancora una volta nella notte di Fuorigrotta, basterà per incutere soggezione anche all'arbitro ungherese Kassai? Ancelotti lo ritrova sulla propria strada a distanza di quasi un paio di anni da quando – nei quarti di Champions del 2017 – la sua direzione di gara fu nettamente sbilanciata in favore del Real Madrid e il Bayern Monaco (allora allenato dal tecnico italiano) pagò dazio sia con un'espulsione di Vidal (contestata) sia con un gol in fuorigioco segnato da Cristiano Ronaldo. Il commento del tecnico è laconico.

L’arbitro Kassai mi ricorda un precedente nefasto per la mia carriera – ha concluso Ancelotti -. La designazione da parte della Fifa un po' mi sorprende.

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