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Carlo Ancelotti come CR7: “Io, conquistato dalla passione e dall’applauso del San Paolo”

Sabato sera al San Paolo si gioca Napoli-Milan, una gara speciale per il tecnico degli azzurri che, da calciatore e poi da tecnico, ha scritto le pagine più belle della storia rossonera. Carlo Ancelotti ha svelato un particolare molto simile a quanto accaduto tra Cristiano Ronaldo e la Juventus: “Quel Napoli-Milan del 1988 mi lasciò a bocca aperta. Da allora ho sognato di lavorare qui. Vincemmo e fummo applauditi, fu uno spettacolo unico”.
A cura di Maurizio De Santis
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Perché Carlo Ancelotti, uno degli allenatori più forti e vincenti al mondo, ha scelto Napoli e il Napoli per proseguire la propria carriera? E' la domanda che ancora ronza in testa ai tifosi (anche quelli azzurri) e agli addetti ai lavori considerato quanto stridano l'orizzonte limitato delle possibilità attuali d'investimento del club e il curriculum del tecnico abituato a lavorare con campioni di primo livello. Top player veri piuttosto che un gruppo di buoni/ottimi calciatori. In Italia mancava da 9 anni la maggior parte dei quali trascorsi al timone di Chelsea, Psg, Real Madrid, Bayern Monaco (società che mai hanno avuto problemi di budget) ma c'è sempre stato qualcosa che lo ha intrigato a prescindere dalla crescita esponenziale dei partenopei sotto la gestione De Laurentiis.

C'è qualcosa che va indietro nel tempo e porta le lancette dell'orologio a quando Ancelotti era un giocatore/colonna del Milan di Arrigo Sacchi che prima ammutolì il San Paolo e poi ne raccolse la standing ovation per la vittoria meritata contro la squadra allora guidata da Diego Armando Maradona, che in attacco aveva un campione del calibro di Careca. Era il 1988, l'anno dell'incredibile rimonta e di uno scudetto (sotto il Vesuvio) sfumato proprio in casa e per giunta nel confronto diretto coi rossoneri. "Quel Napoli-Milan del 1988 mi lasciò a bocca aperta – ha spiegato l'attuale allenatore degli azzurri nell'intervista a Repubblica -. Da allora ho sognato di lavorare qui". 

Qualcosa di molto simile a quanto accaduto a Cristiano Ronaldo nella serata della rovesciata esibita sotto le stelle della Champions, quando a Torino raccolse scrosci di applausi dai sostenitori della Juventus per la bellissima prodezza tecnica. Il rewind di Ancelotti regala emozioni simili, parole dolci per il pubblico partenopeo che sabato sera sarà allo stadio (anche) all'insegna dell'amarcord tra ex.

Fu uno spettacolo unico – ha aggiunto Ancelotti -. Quella passione mi stupì molto e come del resto mi è capitato in altre occasione in cui sono tornato da avversario a Fuorigrotta. Deve essere da quel magico pomeriggio, però, che ho iniziato davvero a cullare l'idea di lavorare al Sud, trasformatosi poi in realtà all'inizio di questa estate con l'offerta di Aurelio De Laurentiis, cui ho subito risposto di sì. Anche le bellezze di Napoli, a partire dal suo mare, hanno funzionato come calamita.

Il debutto in Serie A è stato felice: vittoria all'Olimpico in rimonta (2-1) contro la Lazio. Adesso lo attende l'esordio al San Paolo, nel quale arriva da ‘amico' e non più da ‘nemico' sportivo. E sarà un match speciale in virtù del confronto col Milan di Gattuso, Maldini… un pezzo del suo cuore e della sua storia personale. "Debutto da padrone di casa sulla panchina di Fuorigrotta – ha consluso Ancelotti – e guarda caso il primo avversario è proprio il mio Milan…" ma non sarà una rimpatriata tra amici almeno fino al fischio d'inizio.

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