Calcioscommesse: Conte tirato in ballo per i capelli
Un fulmine a ciel sereno. Questo sono state le ultime dichiarazioni rilasciate agli inquirenti sullo scandalo del calcioscommesse dal ‘pentito' Filippo Carobbio e apparse sui quotidiani di questa mattina in prima pagina. "Combine Siena-Novara, Conte sapeva"; "Conte, guai grossi"; e ancora "Ecco i verbali di Carobbio". Insomma, uno tsunami che sta investendo il tecnico bianconero Antonio Conte alla vigilia del delicato incontro di finale di Coppa Italia contro il Napoli di domenica sera a Roma e subito dopo la festa tricolore per la terza stella delle polemiche.
Anticipiamo subito un dato: se Conte dovesse essere realmente coinvolto nei fatti a lui contestati, la Juventus non subirebbe alcun contraccolpo se non doversi affidare (in caso di squalifica del tecnico leccese) ad un'altra guida tecnica in panchina. Dal punto di vista disciplinare la società presieduta da Andrea Agnelli non potrà essere coinvolta perchè le accuse a Conte risalgono al periodo in cui era allenatore del Siena. Dunque, oltre al tecnico, rischierebbero davvero grosso sia la società toscana (con la possibile retrocessione in serie cadetta) e le altre squadre coinvolte nelle combine ammesse da Carobbio (in primis il Novara – già retrocesso e che potrebbe subire l'onta di una fortissima penalizzazione in B o addirittura la Lega Pro – e l'Albinoleffe, la cui posizione è oramai conclamata e compromessa in modo quasi definitivo).
Carobbio, pentito credibile – Non è una novità assoluta. Il tecnico della Juventus, Antonio Conte, era stato già tirato in ballo in almeno altre due circostanze durante questa stagione e sempre si era professato innocente ed estraneo ai fatti. "Una non notizia" aveva ripetuto alla stampa, nella serenità di essere semplicemente vittima di millantatori che tiravano in ballo il suo nome in modo ciclico, per avere più attenzione nei confronti dei giornalisti e dell'opinione pubblica. Ma questa volta, alle semplici ‘voci‘, è stato depositato un verbale con tanto di nomi e cognomi e fatti circostanziati da parte di Filippo Carobbio uno dei massimi pentiti dello scandalo calcioscommesse.
Carobbio è ritenuto un pentito credibile per le varie Procure (sia quella di Cremona che per quella federale) perchè anche in altre sue dichiarazioni si è riscontrata autenticità delle accuse formulate tanto che – confrontando le sue parole con quelle di un altro pentito, Gervasoni – hanno permesso agli inquirenti di far uscire allo scoperto altri personaggi coinvolti nell'inchiesta. Nelle varie testimonianze, Carobbio ha fatto nomi, raccontato circostanze, sottolineato particolari che hanno permesso agli inquirenti di ritenerlo una fonte affidabile, consolidata anche dalla sua precisa volontà di chiedere con il proprio passato illecito, come risulta dal verbale di fine febbraio dove Carobbio ribadiva la propria decisione di "rompere il muro di omertà che ho visto consolidarsi anche durante l'indagine che mi ha coinvolto, specificando che mi sento parte di un meccanismo molto più grande di me".
Le parole che incastrerebbero Conte – Tra le partite sotto indagine, quelle in cui Conte viene chiamato in causa sarebbero in sostanza due, entrambe risalenti al periodo in cui allenava il Siena: Novara-Siena 2-2 e AlbinoLeffe-Siena 1-0.
La prima gara per cui Carobbio cita l'attuale tecnico della Juve è proprio quella contro i piemontesi del 30 aprile 2011. Secondo Carobbio
"ci fu un accordo per il pareggio e in effetti ne parlammo durante la riunione tecnica. Eravamo tutti consapevoli del risultato concordato, soprattutto al fine di comportarci di conseguenza durante la partita. Lo stesso allenatore, Antonio Conte, ci disse che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l'accordo con il Novara. Non sono certo su chi si accordò per primo , ma Drascek [Davide Drascek, allora centrocampista del Novara oggi al Feralpi Salò, ndr] venne nel nostro ritiro e ne parlò con Vitiello [Roberto Vitiello dal 2010 difensore del Siena, ndr ]. Quello è stato il contatto iniziale, ma poi fu comunicato all'intera squadra e io ne discussi in campo prima del match con Bertani e Gheller [allora entrambi giocatori del Novara Calcio, ndr]".
Per quanto riguarda invece la seconda partita combinata, con i bergamaschi dell'Albinoleffe, Carobbio precisa:
"Al termine di Siena-AlbinoLeffe dell'8 gennaio 2011, l'allenatore in seconda, Stellini, chiese a me e a Terzi di contattare qualcuno degli avversari per prendere accordi sulla partita di ritorno in modo da lasciare i punti a chi ne avesse maggiormente bisogno. Ne parlai con Garlini, un senatore dell'AlbinoLeffe, e Terzi che contattò Bombardini, entrambi mostrarono la loro disponibilità. In quell'occasione ci accordammo per dare i punti all'AlbinoLeffe che ne aveva bisogno per andare matematicamente ai playout, ma chiedemmo di limitare la sconfitta a un solo gol di scarto, possibilmente 1-0. Sia per cercare di mantenere la miglior difesa, sia per evitare clamori per un risultato eclatante. In settimana si parlò molto tra società, calciatori e allenatore sull'accordo raggiunto. Qualcuno voleva vincere, nella speranza di arrivare primi e conseguire il premio previsto. Ma alla fine fummo tutti d'accordo, squadra e allenatore, nel lasciare la vittoria all'AlbinoLeffe".
Conte, Stellini e la società – Ricostruzioni dettagliate, fin troppo, per gli inquirenti perchè non lascino un segno nel proseguo dell'inchiesta. Il reparto tecnico del Siena d'allora dovrà essere ascoltato e interrogato perchè coinvolto direttamente nelle dichiarazioni spontanee di Carobbio: per Stellini e Conte appuntamento per fine mese, dove si attenderanno altri riscontri e novità.
Intanto, appare decisamente compromessa la posizione della dirigenza del Siena. Carobbio , infatti, è sicuro che il Siena sapesse quanto stava accadendo e spiega con tutti i particolari, come
"alla riunione tecnica partecipavano l'allenatore, il vice, il preparatore dei portieri e il collaboratore. E' evidente che la società fosse al corrente degli accordi. Tutte le componenti partecipavano a questi discorsi. Ricordo di averne anche parlato con Daniele Faggiano, che è un dirigente braccio destro di Perinetti".
Se ciò venisse confermato, il Siena passerebbe dall'accusa di responsabilità oggettiva a quella di coinvolgimento diretto in illecito e tentativo di illecito e – ovviamente – di omessa denuncia. In tal caso, nell'ottica della tolleranza zero voluta dai vertici federali, il presidente rischierebbe una sanzione che potrebbe essere quantificata nella radiazione e il club toscano con una penalizzazione diretta in serie cadetta oltre ad una partenza ad handicap nella prossima stagione di serie B. Partendo dal presupposto che le parole di Carobbio non solo possano essere vere ma venissero confermate dalle indagini, anche il Novara subirebbe la stessa sorte con una penalizzazione in classifica nella prossima stagione cadetta o una pena afflittiva superiore: la retrocessione in Lega Pro.
Per l'Albinoleffe la situazione – non solo per le parole di Carobbio ma per l'evidente coinvolgimento anche in altre gare combinate – resta disperata.
Le smentite ufficiali – Non solo ci sono state le smentite di Antonio Conte alle parole di Carobbio, ma sono giunte anche quelle di altri diretti interessati. Lo stesso Vitiello, poi Ficagna e Terzi, tre giocatori del Siena che hanno rispedito al mittente le illazioni di aver accettato l'accordo illecito di concordare gare e risultati del campionato di B, come l'ex compagno oggi maxipentito, starebbe raccontando.
Non solo, lo stesso vice di Antonio Conte, Cristian Stellini (oggi anch'egli alla Juventus) – già deferito e ascoltato dagli inquirenti – ha smentito le parole di Carobbio punto su punto sottolineando come non avesse mai preso accordi di combine e come mai si fosse parlato di risultati da aggiustare durante le riunioni tecniche.
"Non credo che Carobbio abbia motivi d'acredine nei miei confronti" ha rilasciato a verbale Stellini che poi ha aggiunto
"Non ho più avuto contatti con Carobbio da quando mi mandò un sms in cui si scusava per gli articoli usciti sui giornali che mi coinvolgevano, in cui c'era scritto: ‘[…] ci sono rimasto molto male anche perchè non ho detto niente che ti può danneggiare […] un abbraccio Pippo'. In precedenza – ricorda Stellini – ci eravamo sentiti al telefono e gli avevo detto che era un deficiente perchè era una colpa essere amico di soggetti come Gervasoni e degli ‘zingari'".
Adesso la palla passerà agli inquirenti.