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Contro il calcioscommesse nessuna amnistia: la tolleranza zero di FIGC e Coni

De Martino ha fatto la proposta per salvare il salvabile ma Coni e Figc si sono trovati d’accordo nel proseguire con la linea dura anche per ciò che riguarda le conseguenze sportive dell’inchiesta ‘Last Bet’. Intanto, Palazzi continua gli interrogatori: oggi tocca a Doni e a Carobbio, domani a Benfenati in un’agenda foltissima di impegni fino al prossimo 15 marzo.
A cura di Alessio Pediglieri
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amnistia calcioscommesse

‘Last bet', come già detto in articoli precedenti, avrà forte ripercussioni e stravolgerà la classifica di Serie A, probabilmente già a fine stagione. E' questione di tempo ma tutti gli elementi ci sono perchè il campionato di calcio in corso e – anche – quello a venire vadano a finire nel calderone delle penalizzazioni delle società coinvolte. E' l'ennesimo tsunami del nostro pallone che sta mietendo vittime dalla scorsa estate e arriverà con tutta la sua violenza in primavera. Non manca giorno in cui le notizie attorno all'inchiesta del calcioscommesse ribadiscano un allargamento a macchia d'olio delle persone coinvolte e un accavallarsi di fatti e situazioni che espandono anche il raggio delle partite ‘pilotate' con l'evidente aumento delle società che ne dovranno rispondere, chi direttamente chi per la famosa ‘responsabilità oggettiva' cardine della giustizia sportiva italiana.

Se ne sono accorti, ma questo già l'avevano evidenziato in agosto, anche gli inquirenti e tra loro in primis il Procuratore De Martino che non a caso ha chiesto – quasi provocatoriamente – l'amnistia per i fatti inerenti allo scandalo portato alla luce dall'inchiesta ‘Last Bet'.
Un'amnistia sportiva: ecco la proposta di Roberto Di Martino, il pm di Cremona titolare delle indagini, visto che il coinvolgimento è massivo con partite truccate e giocatori coinvolti che oramai non si contano più. Questo è il succo centrale delle parole del magistrato che evidenzia il fin troppo ricco panorama di persone coinvolte, cui sta assistendo quasi senza poter intervenire. Una provocazione, ma anche un grido d'allarme che qualkcosa di grosso oramai è nell'aria: "Per me sarebbe auspicabile un'amnistia in senso sportivo, non penale".
Il messaggio è indirettamente lanciato al collega della Procura federale Stefano Palazzi, che sta procedendo ad una serie infinita di interrogatori per stilare poi le proprie considerazioni da un punto di vista sportivo e le relative richieste di condanna. Il parere del pm di Cremona è chiaro:

Un azione simile potrebbe consentire un chiarimento e permettere al calcio di ripartire da zero senza provocare danni

Di Martino, che tornerà ad aprire il fascicolo scommesse non prima dell'8 marzo, dando tempo anche alla giustizia sportiva di procedere quasi di pari passo con l'ordinaria, auspica  dunque l'eliminazione di "fenomeni che per uno sportivo sono veramente fastidiosi".
Sarà difficile, anzi improbabile che ciò avvenga perchè l'obiettivo principale degli attuali vertici sportivi (dalla Lega fino alla FIGC ma anche per volontà diretta del CONI) è quella di fare ‘piazza pulita' e perseverare nella linea – adottata anche dall'UEFA e che per questo lascerebbe l'Italia, intesa come Paese di calcio, sotto l'ala protettrice di Platini – della tolleranza zero nei confronti di chi ha sbagliato facendosi coinvolgere nel giro di scommesse e partite truccate.

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Abete e Petrucci uniti nella ‘tolleranza zero' sulla vicenda del calcioscommesse

Il primo forte ‘no' è arrivato, appunto dal CONI. La risposta del presidente Gianni Petrucci non si è fatta attendere:

Rispetto l’opera dei magistrati e dunque ringrazio Di Martino per il lavoro che sta facendo. Ma ho sentito anche il presidente della Figc, Abete, e quella dell’ amnistia sportiva è un’ipotesi irrealizzabile

Non ci sono dubbi: la giustizia sportiva andrà fino in fondo. "Proprio il Coni – ha aggiunto Petrucci -, in osservanza al Cio, ha recentemente varato un codice etico per il rispetto dei principi di lealtà e correttezza sportiva, è evidente che non possiamo essere favorevoli all’amnistia. Nel momento in cui vengono alla luce certi episodi, il nostro discorso deve essere chiaro dall’inizio e non dare adito a dubbi o interpretazioni diverse", ha sottolineato il presidente del Coni cui han fatto eco anche altre voci unanimi nel non attuare la via dell'amnistia.

Altro parere contrario, direttamente dalla FIGC.

Il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, e quello del Coni, Gianni Petrucci, si sono sentiti, e noi riteniamo che quella dell’amnistia non sia una strada percorribile, pur esprimendo infinita gratitudine alla procura di Cremona ed a tutti i magistrati che stanno lavorando su questa inchiesta

Queste sono state le parole ufficiali di Antonello Valentini, il direttore generale FIGC che ha rilasciato oin seguito alle dichiarazioni del pm di Cremona, Di Martino sullo stesso tema. "Non è una strada percorribile perché abbiamo già nel codice di giustizia sportiva dei provvedimenti che premiano chi collabora fattivamente, come accaduto nel primo troncone di calcioscommesse dove abbiamo premiato chi, pentendosi, ha dato una mano per far venire fuori queste situazioni. Credo che questa sia la strada che dobbiamo percorrere per trattare tutti allo stesso modo" ha concluso Valentini esprimendo così il parere della Federcalcio.

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Gigi Buffon, capitano della Nazionale: nessuna amnistia, chi ha sbagliato deve pagare

E se FIGC e CONI sono in accordo a rifiutare l'amnistia e a perseguire la pulizia totale nel mondo del calcio una volta per tutte, non possono essere da meno anche gli stessi interessati, i calciatori che hanno sposato la linea ‘dura' degli organi federali. Tra questi, non si è tirato indietro a dichiarazioni dirette nemmeno Gigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale. Buffon è al centro delle critiche per le sue dichiarazioni nel post-gara di Milan-Juventus avendo ammesso di non aver visto il gol regolare di Muntari ma anche che se si fosse accorto, non l'avrebbe detto all'arbitro. Malgrado ciò, non ha avuto timore, da capitano azzurro, a dire come la pensa sull'argomento:

Petrucci ha ragione, la sua posizione sulla proposta di amnistia sportiva per il calcioscommesse e' giusta. D'altra parte la vicenda e' così grossa che si rischia di infangare chi non c'entra nulla come Bonucci, su cui metto la mano sul fuoco

Effettivamente quello di Bonucci è solamente uno degli ultimi nomiimportanti che sono stati fatti negli ultimi interrogstori e la cui posizione dovrà essere chiarita dai magistarti per evitare contaminazioni e false piste che potrebbero inquinare le indagini.
Oggi gli interrogatori di Palazzi continuano con l'ascolto delle dichiarazioni di Cristiano Doni e del calciatore dello Spezia Filippo Carobbio.
Giovedì sarà il turno di Antonio Benfenati, lunedì prossimo toccherà all'ex giocatore dell'Ascoli Vittorio Micolucci.
In calendario ci sono anche Maurinho Ernandes e il calciatore Alessandro Pederzoli (martedì 6 marzo), i giocatori Davide Caremi, Marco Cellini, Antonio Narciso e Francesco Ruopolo (mercoledì 7 marzo), l'ex preparatore dei portiere del Ravenna Nicola Santoni e l'ex difensore di Juventus, Inter e Roma Luigi Sartor (giovedì 8 marzo), i calciatori Alessandro Zamperini (venerdì 9 marzo), Edoardo Catinali, Ricky Del Mare Rickler e Marco Turati (lunedì 12 marzo) e ancora Paolo Acerbis, Kewullay Conteh, Gaetan Tomas Andres Guzman e José Inacio Joelson (giovedì 15 marzo).

Un ultimo pensiero ‘positivo' in tanta negatività: e se questo scandalo rinsaldasse il gruppo azzurro come già capitò nel 1982 e nel 2006?
Allora l'Italia si fece unita davanti al calcioscommesse dei primi anni '80 e a Calciopoli, arrivando a vincere il Campionato del Mondo. Oggi sarebbe solamente una partecipazione all'Europeo, ma ci piacerebbe credere che l'Italia di Prandelli sapesse risorgere dalle macerie del nostro calcio come un'araba Fenice e riuscire a diventare la Regina. Sarebbe una magra consolazione ma anche un punto da cui poter ripartire da subito.

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