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Carobbio tira in ballo Antonio Conte nello scandalo del calcioscommesse

L’ex giocatore del Siena Carobbio ha tirato in ballo l’ex tecnico dei toscani davanti al procuratore Palazzi e al pm De Martino in riferimento probabilmente a Novara-Siena dell’anno scorso.
A cura di Marco Beltrami
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Conte tirato in ballo da Carobbio nel calcioscommesse

L’ex calciatore Filippo Carobbio ha vuotato il sacco davanti al procuratore federale Stefano Palazzi e al pm Roberto Di Martino nell'ambito dell'inchiesta sullo scandalo del calcioscommesse. Quello che è stato definito come uno dei giocatro “fidati” del clan degli zingari avrebbe fatto chiarezza su molti aspetti delle vicende che lo vedono coinvolto nel tentativo di combine di numerose partite.

Carobbio tira in ballo Antonio Conte – L’ex centrocampista, arrestato lo scorso 19 dicembre, avrebbe fatto rivelazioni importanti sulla presunta combine del match tra Novara e Siena della scorsa stagione. Secondo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”, Carobbio avrebbe dichiarato che Antonio Conte all’epoca suo allenatore al Siena “sapeva della combine”. Un’accusa pesantissima che se dovesse essere confermata da riscontri rischierebbe di mettere nei guai il tecnico salentino, attuale condottiero della Juventus. Nel mirino delle procure ci sarebbero numerose gare dei toscani, che sono coinvolti anche in un altro filone di indagini: quello relativo alle rivelazioni di Gervasoni che avrebbe tirato in ballo il presidente del Siena Mezzaroma per aver addirittura pagato due giocatori del Modena prima della partita della scorsa stagione.

Il coinvolgimento di Conte tutto da verificare – Per ora le dichiarazioni di Carobbio restano tutte da verificare. E’ evidente che se le sue rivelazioni dovessero essere verificate l’attuale tecnico della Vecchia Signora rischierebbe grosso, andando incontro ad una pesante squalifica: come sottolineato da “La Gazzetta dello Sport”, il rischio è “tra 12 mesi di squalifica nel caso gli venisse contestata solo l'omessa denuncia o addirittura tre anni di stop per l'illecito”.

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