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Calciopoli, Trezeguet: “Mi sento campione d’Italia, quei due scudetti sono della Juve”

Nell’autobiografia pubblicata anche in Italia, l’ex attaccante bianconero racconta di quei giorni che hanno sconvolto la storia del club piemontese: “Noi non avevamo bisogno dell’aiuto degli arbitri per vincere”.
A cura di Alberto Pucci
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A distanza di anni da uno dei più grandi scandali che ha colpito il calcio italiano, Calciopoli torna nelle case di tutti gli italiani grazie alla versione italiana di "Je suis TrezeGol": l'autobiografia di David Trezeguet. Nel libro scritto dall'ex attaccante bianconero, oggi opinionista televisivo di Premium, viene anche toccato l'argomento più delicato delle due stagioni a cavallo tra il 2005 e il 2006.

"Anche se decidono di toglierci i nostri ultimi due titoli in seguito allo scandalo Calciopoli, mi sento campione d’Italia 2005 e 2006, perché quello che è successo dietro le quinte non ha niente da vedere con quello che abbiamo compiuto in campo – ha scritto il francese nella sua autobiografia – Quei titoli sono meritati, nessuno ce li può togliere. Bastava guardare la formidabile squadra che avevamo".

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Il consiglio di Platini

I primi calci in Argentina, i titoli vinti in Italia e Francia, tutti i suoi gol, ma soprattutto l'orgoglio di aver fatto parte di quella squadra bianconera. C'è davvero di tutto nel volume di 188 pagine edito da Edizioni Effedì. "Non avevamo bisogno dell’aiuto degli arbitri per vincere – ha continuato Trezeguet – Quanto ai giocatori dell’Inter, non credo si sentano campioni d’Italia. Quell’affare è più burocratico che sportivo".

Ne libro anche decine di aneddoti curiosi e divertenti. Tra questi anche quello della sua firma con la vecchia signora: "Didier Deschamps, Zizou e Titi (Henry, ndr) mi hanno convinto a firmare lì, parlandomi del club, della sua serietà, delle sue ambizioni, delle sue personalità e della sua storia – si legge in "Je suis TrezeGol" – Michel Platini mi ha parlato molto bene di questa squadra nella quale ha trionfato negli Anni 80. Insomma, non ho esitato a lungo".

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