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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Caccole, toccatine, paura dei tifosi: Löw, il ct tedesco osservato speciale dai paparazzi

Il commissario tecnico tedesco, preso di mira da tv e fotografi e diventato famoso tra i tifosi di tutto il mondo per le sue abitudini disgustose, ha dichiarato di soffrire tutta questa popolarità: “Se sono in treno e salgono dei tifosi che mi riconoscono e cominciano a cantare mi butterei volentieri dal finestrino”.
A cura di Alberto Pucci
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Tra le tante facce che entreranno nelle nostre case, in occasione dei Mondiali di calcio in Russia, ce n'è anche una che i tifosi italiani hanno più volte commentato in maniera sarcastica: quella del commissario tecnico tedesco Joachim Loew. Il cinquantottenne allenatore della Germania campione in carica, è stato infatti beccato più volte in atteggiamenti a dir poco imbarazzanti durante le partite della sua squadra. Le varie regie televisive, e i fotografi appostati a fianco della sua panchina, hanno ormai un occhio di riguardo per i suoi comportamenti "particolari", e talvolta disgustosi, che lo hanno fatto diventare famoso soprattutto sui social dove spesso viene beccato per le sue abitudini: dita nelle cavità nasali, mani dentro i pantaloni e sotto le ascelle (successivamente portate al naso) e altri gesti simili da non far vedere ai bambini.

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Una popolarità fastidiosa

Atteso dalle sfide con le squadre del Gruppo F (Messico, Svezia e Corea), e recentemente accostato anche alla panchina del Real Madrid, Joachim Loew è dunque diventato popolare non solo per i successi della sua nazionale. La sua battaglia personale contro le "caccole", è diventata infatti di dominio pubblico in tutto il mondo e ha aumentato esponenzialmente la sua fama. In una recente intervista concessa ai media tedeschi, il commissario tecnico ha però dichiarato di non vivere serenamente tutta questa popolarità.

"Se sono in treno e salgono dei tifosi che mi riconoscono e cominciano a cantare, beh…a volte in situazioni così mi butterei volentieri dal finestrino – ha dichiarato Loew – A Friburgo (dove il tecnico vive, ndr) la situazione non è così grave: i tifosi lì mi conoscono e una foto con me ormai ce l'hanno tutti. In altre città però è peggio, perché mi fermano più persone contemporaneamente e ci si sente circondati".

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