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Buffon: “Non smetterei mai di giocare. Calciopoli e Calcioscommesse? Due vigliaccate”

In una lunga intervista concessa a Maurizio Costanzo, il portiere della Juventus ha parlato anche della delusione mondiale e del suo ritiro: “Non posso dire delle bugie o creare false aspettative o false illusioni. Mi incontrerò con il presidente, faremo il punto della situazione e prenderemo la scelta definitiva”.
A cura di Alberto Pucci
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Nonostante l'errore sul gol del pareggio del Tottenham, anche nella notte di Champions League Gigi Buffon ha ancora una volta dimostrato di essere il numero uno al di là della sua carta d'identità. In attesa di sapere se rimanderà l'addio e se davvero tornerà a vestire la maglia azzurra nelle due amichevoli con Argentina e Inghilterra, il capitano della Juventus e della Nazionale è tornato a parlare in un'intervista concessa a Maurizio Costanzo.

La delusione mondiale

Tra gli argomenti toccati, anche la maledetta sera di San Siro contro la Svezia: "La delusione della non qualificazione al Mondiale è ancora fresca. Ho pianto? Sì, sono stati giorni molto difficili – ha ammesso Gigi Buffon – Volevo chiudere la carriera con il Mondiale perché penso che poteva essere l'occasione più bella per ricordare e onorare. Era perfetta. Purtroppo non è andata così, però penso anche che a 40 anni io debba fare determinate dichiarazioni perché è giusto fare un passo indietro. Sono sempre stato un punto di forza delle mie squadre e ora non vorrei mai diventare un peso. A 40 anni non lo devi più dire te ma gli altri".

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Donnarumma

Il tema dell'eventuale addio è inevitabilmente spuntato fuori nella lunga intervista: "Non posso dire delle bugie o creare false aspettative o false illusioni. La verità è che mi devo incontrare con il presidente col quale abbiamo questo patto tra gentiluomini prima della fine del campionato. Ci incontreremo, faremo il punto della situazione e prenderemo la scelta definitiva. La verità è che un giocatore non smetterebbe mai di giocare". In caso di un suo addio definitivo, Buffon ha già in mente chi potrebbe essere il suo successore: "Sicuramente per doti e inizio carriera Gigio Donnarumma è il portiere che in questo momento è sulla bocca di tutti e in maniera meritata – ha continuato Buffon – Poi ci sono anche due o tre ragazzi che secondo me sono partiti un anno due più indietro rispetto a lui ma son di grande prospettiva"

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Le vigliaccate e la malattia

"Calciopoli e il Calcioscommesse mi hanno fatto male, non tanto perché sono stato non una volta ma ben due volte gratuitamente infangato e su un aspetto che per me è fondamentale cioè la lealtà sportiva – ha concluso il 40enne di Carrara – Su quello proprio non transigo. Sono state due vigliaccate mirate a uno sportivo e ad un uomo che non se le meritava assolutamente". Buffon ha infine parlato del problema della depressione: malattia di cui ha sofferto in passato: "Ci sono degli snodi nella vita probabilmente nel momento in cui da giovane e superficiale stai entrando in una dimensione di uomo un po' più maturo, devi fare i conti con dei buchi neri che fino a quel momento non hai preso in considerazione. E queste valutazioni ti fanno cadere in un limbo, in un'apatia che può sfociare nella depressione".

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