Bolliti, meteore, sconosciuti diventati preziosi: i migliori colpi di mercato del 2017
Il calciomercato in questo 2017 ha avuto una cassa di risonanza importante. Basti pensare che, in questi 365 giorni, precisamente in estate ha preso corpo la trattativa e poi l’acquisto più costoso dell’intera storia del football con i 222 milioni di euro spesi dal Paris Saint Germain per prelevare Neymar dal Barcellona. Un arrivo straordinario che ha surclassato, per clamore mediatico e cifre, quello di Pogba di un anno prima che, nel 2016, passò dalla Juventus al Manchester United per ‘soli’ 105 milioni di euro. Una sessione estiva da oltre 3 miliardi di euro per i 5 campionati più competitivi del ‘Vecchio Continente’ che ha scompaginato vecchi equilibri e creato nuove alchimie/gerarchie.
Un calciomercato che, come dicevamo, è stato autentico protagonista di questo anno al passo d’addio non solo per le compagini europee o non italiane ma anche per alcuni calciatori della nostra Serie A che, proprio in questo lasso di tempo, non solo hanno cambiato maglia ma si sono rivelati anche i migliori colpi, rapporto qualità/prezzo, delle sessioni estive ed invernali. E quindi, in questo contesto, vediamo quali effettivamente sono stati i migliori acquisti in questo 2017 nel nostro massimo campionato.
Ilicic 5.5 milioni per 9 gol stagionali: un affare tutto orobico
In estate aveva generato una serie di problemi col suo grande rifiuto, anzi, ripensamento, fra Sampdoria e Atalanta con Ilicic che poi scelse, con l’attrazione Europa League e quella del ‘Papu’ Gomez, la destinazione bergamasca. E mai, almeno ad oggi, decisione fu più saggia, sia per lo sloveno che per la banda Gasperini col ragazzo letteralmente rinato nella nuova realtà.
Nella quale, talvolta, veste i panni del titolarissimo di fianco al ‘Papu’ ed a sostegno di Petagna e, talvolta, quelli di neo-Altafini (neo-Montella per i più giovani) capace di entrare dalla panchina e risolvere le pratiche più complicate (vedi la sfida col Milan al ‘Meazza’). Una condotta, un nuovo equilibrio che sta garantendo cospicui dividendi all’Atalanta ma anche all’ex numero #72 viola in grado di vivere una seconda giovinezza all’Atleti Azzurri d’Italia con già 9 gol e 6 assist in 22 apparizioni totali.
Veretout, l’asso (transalpino) nella manica di Corvino
Senza tema di smentita si potrebbe dire: 7 milioni al Saint Etienne e 800mila euro di ingaggio ben spesi per il francese Veretout. E sì perché il centrocampista della Fiorentina, fortemente voluto dal Ds Corvino, dal giorno del suo approdo in viola non ha più svestito la casacca dei toscani giocando e convincendo anche i tifosi più scettici. E infatti, il transalpino, con una media voto di 6.3 a partita, figura sempre, o quasi, fra i migliori dei ragazzi di Pioli abbinando forza muscolare a tecnica individuale, quantità a qualità e dinamismo a confidenza col gol (già 5 in stagione).
Una serie di caratteristiche che lo avevano già messo in luce da giovanissimo nel Nantes col ragazzo poi campione del Mondo Under 20 con la Francia di Lemina e Umtiti ma anche di Digne e Pogba ma che poi si erano un po’ smarrite nella sua prima (e finora) unica stagione in Premier League con l’Aston Villa, culminata con la prima storica retrocessione dei Villans in Championship (la nostra Serie B) in 142 anni di storia. Poi, il ritorno in patria, in Francia, al Saint-Etienne fino alla esplosione al Franchi, magari chissà vista mondiale, del quale è uno dei più acclamati beniamini.
Da chioccia a titolarissimo, la parabola del ‘vecchio’ Kolarov
Arrivato alla Roma per fare da chiocca al giovane Emerson Palmieri e restituire un po’ di esperienza alla retroguardia giallorossa, il serbo Kolarov è diventato nel corso delle partite vieppiù indispensabile per i destini capitolini. Il tutto passando, senza soluzione di continuità, da esubero del Manchester City a elemento imprescindibile lì, sulla sinistra.
E sì perché sia l’infortunio del predetto brasiliano Emerson che le sue prestazioni in campo, con una media voto di 6.6 per match, hanno dato una svolta alla sua avventura romana dimostrando a tutti, anche ai più dubbiosi, che, a 32 anni e con oltre 240 partite sul groppone con i Citizens, è ancora possibile essere determinanti (2 gol da 6 punti contro Atalanta e Torino), lucidi e quasi sempre presenti (solo 2 gare saltate in stagione) esaltando, peraltro, quei 5 milioni di euro estivi che, ora, sembrano addirittura poca cosa rispetto alla qualità, la forza ed il rendimento di uno dei migliori fluidificanti di sinistra del campionato.
Barak che sorpresa: 6 gol ed un calcio ai dubbi
‘Il campionato ceco è un’altra cosa’, dicevano, ‘vedrete, farà fatica’, dicevano. E invece, quel giovanotto di belle speranze, reduce dal titolo in patria con lo Slavia Praga, di nome Antonin Barak, al netto di un avvio non proprio agevole, è riuscito a mettere tutti d’accordo divenendo, d’un tratto, il nuovo colpo della ramificata rete di osservatori dell’Udinese.
Sono bastati 6 gol, peraltro negli ultimi 2 mesi, infatti, al trequartista ceco per farsi largo fra i pregiudizi dei soliti soloni del calcio e per affermare il proprio nome fra quelli che, dall’altra parte dell’oceano, chiamerebbero ‘steal of the draft’, ovvero: rubate del sorteggio dei migliori giovani prospetti di tutto il mondo, in questo caso, nel novero delle migliori intuizioni sul mercato. E così i 3 milioni di euro investiti già lo scorso febbraio, quando i friulani annunciarono l’operazione, sembrano una cifra molto buona che potrebbe portare all’ennesima plusvalenza di una Udinese da sempre, tolti gli ultimi 2/3 anni, indiscussa fucina di talenti.
Deulofeu di nuovo al Barça grazie all’avventura milanese
A chiudere questa nostra panoramica sui migliori acquisti del 2017 non possiamo non parlare dello spagnolo Deulofeu. Approdato a Milano sponda Milan nel mercato di gennaio per soli 700mila euro e l’etichetta di delusione blaugrana incapace di consacrarsi a Liverpool con l’Everton, il numero #7 rossonero ha avuto un impatto con l’Italia e la nuova realtà straordinario. Un impatto che non viene giustamente evidenziato dalle cifre statistiche che parlano di 4 reti in 18 partite ma che è stato importante per i destini rossoneri e per il gioco del ‘Diavolo’ in grado, con lui sulla sinistra e l’altro spagnolo Suso sulla destra, di dare, in molte occasioni, spettacolo con giocate illuminanti, accelerazioni brucianti e dribbling impetuosi.
Il tutto, poi, con una quasi inaspettata promozione nel Barcellona che, titolare dell’opzione di recompra per 12 milioni di euro proprio sui Toffees, non si è fatto sfuggire il proprio gioiellino, il frutto della propria cantera riportando Deulofeu alla base in estate. Un’operazione con 2 gol in 16 gare totali finora ma figlia dei mesi meneghini e di diverse performance davvero esaltanti nel nostro calcio, nella nostra Serie A.