Bocciati o esonerati, cinque allenatori flop

Il punto più basso per un tecnico di una squadra di calcio è certamente l'esonero. Nonostante a Coverciano lo abbiano anche definito come "un momento di crescita per ogni allenatore" (relazione presentata durante il corso master 2011-12), la fine del rapporto di lavoro tra un "mister" e una società è spesso traumatico e deleterio: sia per il tecnico stesso che per il club in questione. In questa stagione che ormai volge al termine, e che è pronta a lasciar spazio al grande "carrozzone" di Euro 2016, sono stati molti gli allenatori che hanno deluso o che sono stati "trombati" e rimandati a casa dopo un lavoro definito fallimentare.
Il flop del sergente di ferro Mihajlovic
Nel "bel paese" italico, al di là della consueta e clamorosa girandola di allenatori sulla panchina del Palermo (ben sette tecnici, infatti, si sono alternati alla guida dei rosanero), spicca il fallimentare progetto di Sinisa Mihajlovic. L'allenatore serbo, che ben aveva fatto a Genova con la Sampdoria, non è stato in grado di dare un "giuoco" (Berlusconi cit.) sufficientemente compatibile con la storia del Milan e con le ambizioni di un presidente probabilmente colpevole quanto (e forse più) dello stesso tecnico. I continui cambi di modulo, le difficoltà di trasmettere certi valori ai giocatori, le pecche di una squadra costruita male durante il mercato e l'incompatibilità con il patron rossonero, hanno alla fine "giocato" contro Mihajlovic: esonerato dopo la sconfitta del 9 aprile scorso contro la Juventus.
Il fallimento di van Gaal
Chi si aspettava molto da Louis van Gaal, sarà probabilmente rimasto deluso. Il "santone" olandese, arrivato sulla panca dello United ad inizio stagione dopo il fallimento di David Moyes e l'interregno di Giggs, ha fallito nonostante una campagna acquisti da molti milioni di euro. La mancanza di un serio progetto tecnico e, soprattutto, l'eliminazione dalla Champions League (flop condiviso anche con lo stesso Chelsea) e quella successiva in Europa League nel derby contro il Liverpool, hanno pesato tantissimo sulla stagione di van Gaal: vicino ad una clamorosa esclusione anche dalla prossima Champions League e da un inevitabile addio da Manchester, dove è atteso l'arrivo di José Mourinho.

Poco "Special" per Abramovich
L'onta dell'esonero, in questi ultimi mesi, ha toccato anche uno degli allenatori più famosi al mondo: José Mourinho. Il suo fallimentare campionato al Chelsea, con il quale aveva condiviso ultimamente diversi momenti di gioia, è stato tra gli avvenimenti più chiacchierati in Inghilterra dove, notoriamente, i tabloid non sono mai molto teneri con chi fallisce nella Premier League. Dopo l'esonero del 2007, dunque, Abramovich ha nuovamente silurato lo "Special One": tradito da una squadra ormai vecchia e logora e da un rapporto non idilliaco con giocatori e società. Stamford Bridge lo ha salutato tributandogli un doveroso applauso, l'Old Trafford è pronto invece ad accoglierlo a braccia aperte. Per Mou sarà una sfida affascinante e allo stesso tempo pericolosa. L'obiettivo è cancellare il record negativo "conquistato" a Londra nei mesi precedenti, dove ha ottenuto la percentuale di successi più bassa della sua carriera.
Manchester capitale del "flop"
Se sulla sponda United piangono, su quella "Citizens" hanno poco da ridere. Come il collega dei "Red Devils", anche Manuel Pellegrini ha fallito sulla panchina del Manchester City. La squadra del tecnico cileno ha infatti deluso le aspettative sia in patria che in Europa. In Premier League, se tutto andrà secondo le previsioni dell'ultima giornata, il City terminerà al quarto posto e centrerà l'accesso alla prossima Champions League solo partendo dai preliminari. Il desiderio dei tifosi era quello di arrivare alla finale di San Siro: sogno europeo infranto, per colpa della doppia semifinale contro un Real Madrid tutt'altro che irresistibile. Con Guardiola già pronto a prendere il suo posto, Pellegrini conclude cosi una stagione avara di soddisfazioni con la sola Football League Cup conquistata nella finale di Wembley contro il Liverpool.
L'anno orribile di Benitez
L'allenatore che più ha deluso in questa stagione 2015/2016, è stato senza dubbio Rafa Benitez. Dopo il clamoroso tonfo di Napoli, il tecnico spagnolo era riuscito a "cadere in piedi" trovando a Madrid la compiacenza di Florentino Perez e la panchina prestigiosa delle "merengues". Da allenatore del Real Madrid, però, lo spagnolo ha "toppato" clamorosamente finendo per saltare nello scorso gennaio, quando stufo dell'andamento della squadra (e spinto dalle considerazioni di Cristiano Ronaldo e compagni), il presidente Perez lo ha lasciato a casa. Chiusa alla svelta la parentesi di Madrid, Benitez è riuscito a trovare un posto al Newcastle. Come è finita con il club inglese è storia attuale. I "Magpies" sono retrocessi nuovamente in Championship, dopo cinque stagioni non esaltanti, e Benitez ha chiuso la stagione con l'ennesima grande delusione della sua carriera.