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Bilanci parziali: chi ha fatto meglio (o peggio) rispetto a quanto speso in estate

Bilancio di mercato e risultati ottenuti. Napoli e Lazio, con una programmazione di lunga data e spese oculate si laureano al top della sostenibilità con un primo ed un terzo posto con 27 giornate a referto.
A cura di Salvatore Parente
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Il variegato mondo dei club calcistici, come quello delle grandi imprese, deve riportare risultati, specie, se prima di ‘produrre’, la proprietà ha investito fior fior di quattrini. E così, per le compagini che in estate hanno speso tanto cercando di migliorare il proprio capitale umano, la pressione aumenta ed i giudizi, sia pure parziali, diventano vieppiù severi.

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E infatti, quando ci troviamo nel bel mezzo di una 27esima giornata che potrebbe incidere molto nell’economia globale del campionato, ecco le squadre di vertice che si sono meglio (o peggio) disimpegnate dopo aver sborsato milioni su milioni e quali, invece, sono state brave a ritoccare di poco il loro parco giocatori non modificando antichi equilibri e riportando, per tornare all’inizio, ricchi dividendi in questa nostra Serie A.

Al top sul mercato

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Napoli sesto per investimenti, primo per dividendi

Al primo posto nella speciale classifica dei club nostrani che hanno saputo sfruttare al meglio le alchimie instauratesi nelle ultime stagioni non investendo tanto in sede di mercato nella scorsa estate, troviamo il Napoli del patron De Laurentiis. E sì perché i campani, al netto di una estate tranquilla con 62 milioni di euro spesi, ben 33 solo per i riscatti di Maksimovic e Rog, e la ‘palma’ di sesta compagine made in Italy per danaro versato, si trova, da ben 25 giornate, in testa alla classifica di Serie A. Merito di un allenatore speciale come Sarri ma anche di una rosa, soprattutto nei primi undici, difficilmente migliorabile che sta frantumando ogni record storico del club partenopeo. Il tutto, consacrando il metodo di programmazione napoletano, il gioco sarriano, gli acquisti roboanti e proficui dell’era Benitez ed una formazione in piena lotta per uno storico ed attesissimo titolo.

statistica che confronta la classifica del bilancio finanziario sul mercato con il posto nella classifica attuale (Transfermarkt.it)
statistica che confronta la classifica del bilancio finanziario sul mercato con il posto nella classifica attuale (Transfermarkt.it)

Lazio che impresa, Immobile e Milinkovic-Savic la portano in vetta

Dopo i dolorosi addii di Keita e Biglia non pochi sostenitori biancocelesti avevano storto il naso per un mercato, Nani a parte, per così dire, poco esplosivo. Un mercato in sordina, dunque, che aveva destato non poche preoccupazioni nell’ambiente. E invece, l’exploit inarrestabile di Milinkovic-Savic, divenuto uno dei calciatori più forti ed apprezzati d’Europa, la crescita di Luis Alberto e la insaziabile fame sotto porta di Immobile, hanno spazzato via i dubbi, le incertezze e le critiche iniziali portando l’Aquila a toccare vette quasi insperate. Vette che, considerando i 28 milioni investiti e la decima piazza per soldi sborsati, conducono i biancocelesti nell’elitario club di quelle che hanno saputo fare impresa, spiccando, appunto, il volo e posizionandosi al quarto posto in Serie A, dietro la Roma e le inarrivabili Juventus e Napoli.

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In pari: Juve, Inter, Atalanta e Cagliari

Nel nostro campionato però, non troviamo solo realtà che hanno messo insieme un ottimo torneo rapporto qualità-prezzo. Nella nostra Serie A, infatti, ci sono anche club come Juventus, Inter, Atalanta e Cagliari che si trovano nella identica posizione comparando classifica degli investimenti e classifica reale. La Juve seconda in estate con 153,4 milioni spesi, è seconda dietro al Napoli; l’Inter quarta sul mercato è in piena zona Champions League, in quarta piazza; l’Atalanta ottava con 48,9 milioni è ottava ad un passo dall’Europa League in campionato e il Cagliari, quattordicesimo nella ‘bella stagione' con 19,8 milioni di euro è parimenti quattordicesimo nel massimo torneo nazionale.

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I flop per spesa estiva

Un ‘Diavolo’ all’inferno: il Milan a conti fatti è ancora in difficoltà

Ora, per citare Dante, incominciano le dolenti note. E infatti, passiamo in rassegna i club meno fortunati, bravi e capaci di assemblare i costosi pezzi giunti in squadra nella sessione estiva del calciomercato. Nello specifico, il riferimento è al Milan che, almeno nella versione montelliana, ha deluso non poco le attese di inizio stagione con 6 vittorie, 6 sconfitte ed una media di appena 1,43 punti a partita. Una media che stava condannando il ‘Diavolo’ all’inferno, che ha poi provocato l’esonero del tecnico ex Sampdoria e che ha portato sulla panchina rossonera Gattuso chiamato a vestire i panni del ‘salvatore della patria’.

Abito perfetto per Ringhio in grado di risollevare le sorti della sua storica squadra con la finale di Coppa Italia e gli ottavi di Europa League raggiunti, un sesto posto, in piena rimonta, in coabitazione con la Samp, una imbattibilità che dura da 13 turni tutte le competizioni ed una media in campionato di 2,11 punti per match. Insomma una autentica riscossa che, però, non scagiona del tutto il Milan sul cui giudizio finale pesano i 195 milioni di euro investiti 7 mesi fa: il sesto posto, per il club più spendaccione d’Italia, infatti, va ancora troppo stretto.

Le altre: Roma e Fiorentina col segno meno

Infine, per chiudere il cerchio e parlare anche di altre compagini di vertice caratterizzate dal segno meno in questo specifico aspetto, troviamo Roma e Fiorentina. E se il giudizio sui giallorossi resta sospeso per il contestuale impegno dell'Inter nel derby contro il Milan che potrà determinare le sorti, in questo ambito, dei capitolini, la Fiorentina, decima in classifica, si rivela addirittura con cinque posizioni in meno rispetto a quanto investito (73,9 milioni di euro). Eppure, nel caso viola, il giudizio può essere meno severo proprio perché il mercato toscano è stato portato avanti all’insegna della programmazione con acquisti dall’enorme potenziale, almeno finora, ancora inespresso.

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