Bernardo Silva e Sané affossano i Red Devils. Man City in testa a tre giornate dalla fine
Il Manchester City di Guardiola si aggiudica il 178esimo derby di Manchester per 2-0, inguaia i cugini nella corsa Champions, sorpassa il Liverpool di Klopp in vetta alla classifica e apparecchia la tavola per il sesto titolo inglese della sua storia. Quando in Premier mancano ancora tre giornate di campionato contro Burnley, Leicester e Brighton. Eppure, al netto del punteggio, la storia raccontata dall’Old Trafford è meno netta di quanto si possa pensare con i padroni di casa, specie nel primo tempo, bravissimi ad imbrigliare le manovre Citizens e le ottime individualità degli ospiti con garra, pressing e determinazione. Nella ripresa però, Guardiola si sbilancia, mette sul piatto Sané, rimpianto di Champions e mai entrato nella sfida d’andata col Tottenham, aumenta il peso offensivo dei suoi ottenendo subito grandi dividendi. Al 54’, Bernardo Silva gonfia la rete di De Gea, mentre dieci minuti più tardi il tedesco, approfittando dell’ennesimo errore fra i pali del portiere spagnolo, mette la parola fine sul derby di Manchester. Con i Citizens, nel finale, a fare accademia e a legittimare un risultato, ai punti, meritato.
Primo tempo
Il City parte male, il pressing United blocca Kompany e Laporte in impostazione
Ci si attende il possesso palla abbacinante e stordente del Manchester City, ci si imbatte nel pressing ordinato e intelligente del Manchester United. È la storia scacchistica dei primi 20’ di gioco con i Citizens sì con maggiore supremazia territoriale sul terreno di gioco, 60% a 40, ma senza la solita velocità, precisione e qualità. Il baricentro altissimo dei Red Devils crea fastidi alla consueta impostazione dal basso del club di Guardiola con Laporte e ancora di più Kompany in chiara difficoltà nel trovare i riferimenti davanti (‘solo’ l’81% dei passaggi finisce al destinatario prescelto), e sulle fasce, e nell’originare le tortuose trame dei suoi.
Col primo tiro dei campioni d’Inghilterra che arriva al minuto 18’ con Bernardo Silva, e un capovolgimento di fronte, immediato ma anche emblematico del piano gara dei rossi, condotto bene dai razzi offensivi Rashford e Lingard e poi interrotto dall’uscita bassa dell’ottimo portiere verdeoro Ederson. Insomma, i primi 15 giri di orologio sono pro-United che non consente ai rivali di serata di siglare l’ennesima marcatura in questo lasso di tempo fermando a 19 la striscia di gol nei primi 15’ di gioco in stagione.
Fernandinho diga, Pereira perde lucidità. Sterling ci prova
In un primo tempo molto più tattico di quanto solitamente si veda in Premier League un calciatore su tutti, Fernandinho, si mette in evidenza sul terreno di gioco dell’Old Trafford. Il brasiliano, da diga davanti alla difesa, aumenta i giri del suo motore, si mette in visione e prova a sopperire all’enorme sforzo in fase passiva di Rashford e Lingard e più in generale dell’intero Manchester United. Che, però, nel finale di tempo, concede un po’ di campo in più dopo 30 minuti davvero a tutta. E così, Fernandinho recupera qualche pallone in più per poi smistarlo con maggiore qualità dialogando, spesso, sulla sinistra con un propositivo, ma non incisivo (un dribbling riuscito e un solo tiro, ancorché pericoloso, tentato), Sterling.
Difende e tiene bene posizione e linea vincendo, almeno nel primo tempo, il confronto diretto con Fred ma anche con l’altro connazionale Pereira bravissimo senza palla, un po’ meno in sede di costruzione. L’ex Valencia corre troppo e finisce per perdere lucidità e idee vanificando uno/due potenziali contropiede Red Devils.
Bene Shaw e Young, sulle fasce non si passa
L’ampiezza del Manchester City, la voglia della squadra di Guardiola di allargare il campo per poi convergere al centro e trovare Aguero, nel primo tempo, viene frustrata dai fluidificanti dello United, Shaw a sinistra, Young a destra, capaci di tenere botta e non subire l’estro e la fantasia di Sterling e Bernardo Silva. Che con insistenza pure ci provano da quelle parti. I due inglesi sono però attenti, restano sul pezzo e si fanno aiutare in chiusura quando le cose si fanno meno semplici da Darmian e Lindelof. Specie sulle tante sortite personali del #7 avversario. E se i Citizens non trovano varchi, e gloria, nella prima porzione di gara, grande merito va attribuito a questi protagonisti difensivi dei padroni di casa ma anche alla cura del dettaglio di Solskjaer che aumenta considerevolmente la densità sulle corsie laterali dopo la scoppola rimediata contro l’Everton.
Secondo tempo
Bernardo Silva si accentra dopo l’infortunio di Fernandinho e segna. Shaw bruciato sul tempo
A inizio ripresa la sliding door del match. Una brutta notizia per i Citizens, come l’infortunio di Fernandinho, si trasforma in una grande occasione per Guardiola e soci. L’ex allenatore mescola le carte e azzarda: esce il brasiliano, entra Sané, che si piazza sulla corsia di sinistra, Gundogan scala davanti alla difesa, Sterling a destra e Bernardo Silva a ridosso di Aguero.
Squadra meno equilibrata ma sicuramente più forte sotto porta. E infatti, al 54’, il portoghese prende palla sulla destra, si avvicina al bersaglio grosso, elude con una finta Shaw, che non ha nemmeno il tempo di abbozzare una qualche resistenza, e fa partire un secco mancino che inganna De Gea. È 0-1 ma anche la miccia dell’incontro con Aguero, pochi istanti dopo, a colpire il palo esterno del portiere spagnolo e Lingard, al 56’, a sciupare quasi a porta vuota uno sporco assist dalla destra di Rashford.
Sané calcia, De Gea sbaglia (ancora) e lo United va Ko
Il Manchester United esce dal guscio e ci prova. Fred macina più palloni, Pogba (non al top nemmeno questa sera) accompagna con maggiore intensità la manovra dei suoi ma il City, guardingo, attende per poi ripartire con grinta, veemenza e voglia. È proprio così che si materializza il raddoppio dei Citizens con il verdeoro Fred che sbaglia un suggerimento offensivo e gli ospiti bravi, con tre passaggi, da Kompany a Sterling a Bernardo Silva e poi a Sané, a prendersi gli spazi, coprire la distanza che li separa da De Gea che, impreciso, respinge in porta il non irresistibile mancino di Sané: 0-2 e United Ko.
Uno United volenteroso, pugnace ma che poi via via si disunisce, si spegne sotto i colpi dei Citizens e la qualità, alla distanza, dei cugini. Il gap, è ancora ampio, non solo di 25 punti.
Tabellino e voti
Manchester United (3-5-2) #1 De Gea 5-; #18 Young 6+, #12 Smalling 5.5, #2 Lindelof 6-, #36 Darmian 6 (Dal 83 Alexis Sanchez s.v.), #17 Fred 5.5, #6 Pogba 6-, #15 Pereira 5.5 (Dal 72’ Lukaku s.v.), #23 Shaw 5.5; #14 Lingard 6.5 (Dal 83’ Martial s.v.), #10 Rashford 6.5. A disposizione: #22 Romero; #20 Diogo Dalot; #31 Matic, #8 Mata; #11 Martial, #7 Alexis Sanchez, #9 Lukaku. Allenatore Ole Gunnar Solskjaer 6+
Manchester City (4-3-3): #31 Ederson 6; #2 Walker 6-, #4 Kompany 5.5, #14 Laporte 6, #35 Zinchenko 6; #8 Gundogan 6.5 (Dal 89′ Danilo s.v.), #25 Fernandinho 6.5 (Dal 51’ Sané 7+), #21 David Silva 5.5; #7 Sterling 6+, #10 Aguero 6.5 (Dal 89′ Gabriel Jesus s.v.), #20 Bernardo Silva 7+. A disposizione: #49 Muric; #30 Otamendi, #3 Danilo; #47 Foden, #19 Sané; #26 Mahrez, #33 Gabriel Jesus. Allenatore Pep Guardiola 7