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Benevento, Coda racconta: “La svolta è arrivata grazie all’offesa di un bambino”

L’attaccante giallorosso, protagonista assoluto nelle ultime due partite, rivela l’aneddoto che ha fatto risvegliare la squadra di De Zerbi: “Eravamo in aeroporto per una trasferta e quel bambino si rivolse a suo padre dicendo: “Papà sono quelli del Benevento. Sono tutti scarsi”. Quell’episodio mi è rimasto impresso”.
A cura di Alberto Pucci
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Le due vittorie consecutive contro Chievo e Sampdoria, hanno risvegliato l'entusiasmo a Benevento. Dopo diciotto giornate fallimentari, la squadra giallorossa ha infatti chiuso il girone d'andata e dato il via a quello di ritorno conquistando sei punti pesanti per la salvezza. La lotta per non retrocedere rimarrà comunque difficile per la squadra di De Zerbi, ma questi due successi hanno regalato un'iniezione di fiducia alla tifoseria e alla stessa squadra. Il volto di questo Benevento che ci crede e che lotta è senza dubbio quello di Massimo Coda.

"Gli infortuni, la squalifica di Lucioni, molti episodi negativi dopo il 90esimo: eravamo diventati una barzelletta, il termine di paragone di un disastro – ha spiegato a "La Repubblica" l'attaccante di Cava de' Tirreni – Ricordo che tempo fa eravamo in aeroporto per una trasferta, quando un bambino si rivolge a suo padre dicendo: "Papà sono quelli del Benevento. Sono tutti scarsi". È un’immagine che mi è rimasta impressa e che ci ha smosso l'orgoglio".

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Il Gladiatore del Benevento

Protagonista nelle ultime giornate con tre gol fondamentali, Coda ricorda i momenti difficili di questa prima parte di stagione: "Il calcio è strano. Ero sicuro di andarmene, quando De Zerbi mi ha dato un’altra possibilità. E ora non parto più, ovvio – ha dichiarato l'ex Parma – Sono felice di vedere che questa gente, dopo mesi da incubo, ha ripreso a sorridere. Qui mi chiamano Hispanico, dal Gladiatore. Dicono che è per lo spirito combattivo. Sono uno che lavora tanto per la squadra. Prendo botte, presso l’avversario, torno a difendere. Chi mi vede giocare lo sa. Magari sotto porta arrivo stanco, poco lucido. Ma sapeste come brucia, per un attaccante, essere giudicato solo dal numero di gol".

A poche ore dal ritorno in campo, a Bologna contro la squadra di Roberto Donadoni, Massimo Coda guarda dunque al girone di ritorno con fiducia. Per la trasferta del Dall'Ara, la squadra delle "streghe" sarà come al solito accompagnata dalla parte più calda del tifo del Vigorito: pronta a fare la sua parte in questa corsa ad ostacoli verso la salvezza. "Ci serve un miracolo per salvarci, ma almeno ora ci siamo dati una speranza", ha concluso l'attaccante di De Zerbi.

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