Bene la Champions per Inter e Napoli: buone prestazioni contro Lille e Bayern
Per le italiane impegnate in Champions League, l'importante era non perdere. L'Inter impegnata nell'insidiosa trasferta di Lille, aveva assoluto bisogno di punti e di un'iniezione di fiducia dopo la sconfitta in campionato di Catania. Il Napoli, pur giocando con una delle squadre più in forma d'Europa, non poteva cedere il passo.
La qualità di Zarate, il cinismo di Pazzini
Per la squadra di Ranieri era importante fare un buon risultato, senza badare troppo al gioco e, tutto sommato, è andata proprio così. Le giocate di qualità, i lampi di classe dei nerazzurri sono stati affidati ai piedi e all'inventiva di Mauro Zarate e Wesley Sneijder. L'argentino e l'olandese hanno provato a prendere per mano la squadra che necessitava di uno scossone che potesse riaccendere la miccia che, nell'ultimo periodo, si era spenta. Proprio l'argentino ex Lazio, più che il numero 10 nerazzurro, èstato tra i più attivi e determinati. La rete del vantaggio interista è proprio un riassunto di come un tecnico esperto come Claudio Ranieri aveva preparato la gara: recuperata palla a centrocampo l'Inter ha provato a colpire in velocità creando la superiorità numerica per poi segnare e portarsi in vantaggio. L'azione è corale e impiega tutti gli avanti interisti: Sneijder da il la, superando avversari e imbeccando in profondità Zarate che mette una palla dolcissima all'interno dell'area di rigore (all'altezza del dischetto) dove Pazzini conclude alla perfezione. Forse, proprio dopo il vantaggio che paradossalmente dovrebbe dare qualche certezza in più all'Inter, cominciano a venir fuori vecchi fantasmi (vedi la rimonta subita a Catania). Il Lille con Sow, Hazard e compagni prende sempre più campo e col passare dei minuti prova a farsi sempre più insistente ma, un pò come diceva un vecchio spot "come natura crea Cirio conserva" così dopo che Pazzini aveva "creato" il vantaggio, così Julio Cesar si è battuto per conservarlo. Le uscite (alte e basse) e gli interventi a sventare i tiri avversari avranno provocato un pò di nostalgia negli animi dei tifosi nerazzurri che, ormai da un pò di tempo, non vedevano il loro numero uno così attento e concentrato: alla fine decisivo per la vittoria finale: Lille-Inter 0-1.
Una sfida da record
Per gli uomini di Walter Mazzarri era fondamentale non lasciare punti sull'impianto di Fuorigrotta. Le motivazioni accomunavano gli azzurri all'Inter; la voglia di riscatto dopo la pessima figura in campionato (Napoli-Parma 1-2) e la necessità di fare almeno un punto per tenere a distanza il Manchester City (alla fine vittorioso sul Villarreal). La partita tanto attesa a Napoli, vista l'importanza dell'avversario e del momento cruciale in cui si è giocata, ha attirato al San Paolo tantissima gente; tifosi pronti a sospingere la squadra per quella che poteva essere ricordata come un'impresa. Sin da molto prima del fischio d'inizio, la sfida è entrata nel Guinnes dei primati della società; l'incasso (che ha superato di poco i due milioni e mezzo di euro) ha sovrastato il precedente record risalente al Napoli di Maradona, quando giocò contro lo Stoccarda la finale d'andata della Coppa UEFA (nel maggio 1989). 22 anni che, sportivamente e calcisticamente parlando, sono una vita fa; adesso i beniamini azzurri erano ben altri rispetto a quelli di 22 anni fa. Forse l'emozione, forse la stanchezza o forse la forza oggettiva del Bayern Monaco (una delle squadre più forti d'Europa) ha inibito gli azzurri che hanno lasciato l'iniziativa agli avversari sin da subito. Infatti dopo soli due minuti, un'azione corale del Bayern ha portato ad un inserimento di Toni Kroos che, infilatosi nella difesa partenopea come un coltello nel burro batteva l'incolpevole De Sanctis. Proprio il portiere abruzzese, infuriato con i propri compagni per l'errore commesso, non era ancora consapevole che sarebbe stato l'eroe di serata.
De Sanctis e il San Paolo frenano il Bayern
Il Napoli comunque, pur provando a reagire, non è riuscito a trovare subito il bandolo della matassa rischiando pesantemente di subire il raddoppio che però non è mai arrivato. E' invece giunta, come un aiuto dal cielo, l'autorete di Badstuber; il difensore tedesco (apparso tra quelli più in difficoltà) nel tentativo idi anticipare Marek Hamsik pronto a ribadire in porta il cross di Christian Maggio, ha deviato il pallone nella propria porta ingannando il proprio portiere. La rete del pareggio, come una scossa di defibrillatore sui tifosi azzurri, ha letteralmente infiammato il San Paolo e intimorito i giocatori del Bayern Monaco.; nei minuti che sono seguiti il Napoli ha cambiato volto. Trasformazione che non è durata e non si è protratta nel secondo tempo. Ad inizio ripresa infatti gli uomini di Mazzarri ritornano a giocare un calcio troppo passivo e attendista e si fanno schiacciare dai tedeschi che, maestri in questo tipo di situazioni, ne approfittano per creare grattacapi alla retroguardia azzurra. In realtà però, le preoccupazioni più grosse le procura l'assistente di linea dell'arbitro (uno di quei giudici che la UEFA ha deciso di mettere in prossimità della porta per controllare cosa succedesse in area di rigore) che concede un rigore quantomeno dubbio al Bayern Monaco per un fallo di mano di Cannavaro. E pensare che quello era lo stesso assistente che non aveva visto un clamoroso fallo di mano di Schweinsteiger (già ammonito) nel primo tempo. Protestare contro l'arbitro Benquerenca serve a poco, forse solo ad innervosire il rigorista dei tedeschi: Mario Gomez. Il centravanti biancorosso, arrivato sul dischetto, sente l'urlo e i fischi assordanti di tutto uno stadio contro di lui. Nessuno saprà mai se quell'effetto ambientale lo ha influenzato e gli ha fatto calciare quel rigore brutto e docile che De Sanctis addirittura riesce a bloccare. Successivamente vengono fuori, con maggiore chiarezza, le capacità di palleggio dei bavaresi e alcuni dei limiti strutturale del Napoli che però riesce a mantenere il risultato in parità (Napoli-Bayern Monaco 1-1) e a godersi l'abbraccio di tutto uno stadio che saluta i propri beniamini con un applauso calorosissimo. A rovinare la festa ci hanno pensato, purtroppo, i soliti "animali" protagonisti di agguati nei confronti di alcuni tifosi del Bayern Monaco accoltellati in maniera vile e indiscriminata. Oltre al danno fisico per i sostenitori bavaresi (che per fortuna non hanno riportato conseguenze gravi) il danno d'immagine che queste persone (se si possono definire tali) portano alla città di Napoli e a tutta una tifoseria è devastante.
Punti d'oro per le italiane
Tutto sommato dunque, la vittoria dell'Inter in terra di Francia e il pareggio del Napoli contro i tedeschi, sono dei risultati che non solo i due club italiani devono guardare con positività. E' infatti tutto il calcio nostrano che ne giova e che, per una questione di punteggio e coefficienti indicati dalla UEFA, sta purtroppo perdendo posizioni ogni stagione che passa. Con l'Inter (in testa al proprio girone con 6 punti) e il Napoli (secondo a 5 punti) in piena corsa per la qualificazione al turno successivo si può sorridere e, di questi tempi, non è cosa facile vista la grossa difficoltà nelle competizioni europee delle italiane nelle competizioni europee nelle ultime stagioni (a parte l'eccezione dell'Inter di Josè Mourinho). Adesso è il turno del Milan che, in caso di vittoria contro il BATE Borisov metterebbe una seria ipoteca sul passaggio del turno.