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Bendtner, confermata la condanna: l’ex Juventus dovrà scontare 50 giorni di carcere

Dopo l’episodio dello scorso settembre, quando ha spaccato la mascella ad un tassista con un pugno, l’attaccante danese ha ritirato il suo appello contro la sentenza del giudice di Copenaghen e ora dovrà scontare la pena. Il carcere potrebbe anche creargli problemi con il Rosenborg, che ha già fatto ventilato l’ipotesi di un suo licenziamento.
A cura di Alberto Pucci
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Nicklas Bendtner è un tipo particolare e ce ne siamo accorti anche qui in Italia, durante la sua esperienza (poco fortunata) alla Juventus. Ma se qua da noi si è limitato a tentare l'approccio con le hostess durante la festa scudetto della stagione 2012-2013, all'estero si è invece reso protagonista di episodi ben più gravi. L'ultimo risale allo scorso settembre quando a Copenaghen, quando ha aggredito un tassista rompendogli la mascella con un pugno.

Un diverbio nato a causa di una breve corsa in taxi non pagata, che ha successivamente generato la denuncia dell'uomo e l'iniziale condanna del Tribunale della città danese ad un risarcimento al tassista di una cifra vicina ai 2mila euro, oltre alle spese processuali. Dopo la prima decisione del giudice, Bendtner ha però ritirato il suo appello contro la condanna subita: decisione che obbligherà ora il calciatore a 50 giorni in prigione e a pagare una multa di circa 230 euro.

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Bendtner rischia il licenziamento

Nonostante la sua iniziale arringa difensiva, nella quale aveva parlato di legittima difesa, Bendtner era stato però smascherato dalle immagini di una telecamera di sicurezza posta nella zona dell'aggressione, che avevano confermato la sua colpevolezza. Reduce dalla stagione con il Rosenborg, squadra con la quale ha vinto il titolo in Norvegia, l'attaccante è dunque in attesa di conoscere le modalità della sua detenzione che potrebbe scattare nei prossimi giorni e che potrebbe anche creargli diversi problemi con il club per il quale sta giocando.

Se è vero che la condanna non andrebbe a pregiudicare la sua carriera nella società norvegese (il campionato è fermo e riprenderà solo a marzo), è però altrettanto vero che la notizia della sua condanna a 50 giorni di carcere non è stata presa bene dal club di Trondheim, che ha già minacciato seri provvedimenti nei suoi confronti e ventilato addirittura l'ipotesi di un suo licenziamento.

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