Balotelli: “La fascia di capitano sarebbe segnale importante per gli immigrati”
Quando si mette in testa qualcosa, difficilmente non raggiunge il suo obiettivo. Mario Balotelli, ha sognato a lungo il ritorno in maglia azzurra e alla fine a suon di prestazioni, è riuscito a strappare la convocazione del suo mentore Roberto Mancini. Gol contro l'Arabia Saudita, e prestazione volenterosa contro la Francia per SuperMario, che ora molto probabilmente si accomoderà in panchina nella nuova amichevole del 4 giugno contro l'Olanda, per il turnover. Nel frattempo però come spesso accaduto anche in passato Balo ha conquistato la scena, fuori dal terreno di gioco, nella classica conferenza stampa della vigilia in compagnia del suo ct.
Balotelli e il razzismo, è ora di svegliarsi
Diversi i temi trattati dal bomber, partendo purtroppo ancora una volta dal razzismo. Il brutto striscione esposto a San Gallo (Il mio capitano ha sangue italiano") in occasione dell'amichevole tra Italia e Arabia Saudita ha ancora una volta dimostrato che il tema del razzismo, è purtroppo caldo. Questo il Balotelli pensiero sull'argomento, con tanto di "appello": "Il razzismo è un discorso complicato, l'ho vissuto da giovane. Non so se è razzismo o gelosia, è un discorso che fa molto male e dà fastidio, è ora che l'Italia diventi più aperta e integri chi viene da fuori. E' ora di svegliarsi".
La fascia di capitano segnale per gli immigrati
A tal proposito un Balotelli capitano della Nazionale, ipotesi già confermata da Mancini in passato, potrebbe essere un segnale forte anche per il centravanti: "Io capitano della Nazionale? Sarebbe un bel messaggio, sarebbe un segnale forte. Un segnale importante per tutti gli africani italiani. Per me è importante giocare e fare bene. Da quando sono tornato in Nazionale, chi mi vuole bene l'ha dimostrato. Io sono sempre stato concentrato su chi mi vuole bene, e ora posso ringraziarli, così come i tifosi".
Perché Conte e Ventura non hanno convocato Balotelli
Un Balotelli sicuramente più maturo rispetto a quello del passato. Un passato che l'attaccante vuole cancellare a suon di gol, compreso quello recente con la delusione per le mancate convocazioni in azzurro. SuperMario è tornato a parlare dei rapporti con i predecessori di Mancini: "Sono stato abbastanza male in questi quattro anni ma pensare al passato non serve. Lo spareggio mancato? Ripeto, acqua passata, dispiace ma testa a queste partite, ripartiamo da qui. Quando c'era Conte non stavo benissimo, quindi giusto non convocarmi. Con Ventura non ne ho idea, avevamo parlato però le sue spiegazioni non le ho capite bene e stavo facendo anche bene. Ma lui era l'allenatore quindi lo rispetto. Un'idea sul perché ce l'ho, ma me la tengo per me".
Balotelli e il sogno del Pallone d'Oro
E in conclusione una battuta sul mercato e sul grande interesse di numerosi club (anche italiani) nei suoi confronti. Balo ci scherza su. Niente da ridere invece sul suo vecchio pallino, ovvero il Pallone d'Oro che resta un obiettivo concreto: "Il calciomercato e le richieste all'estero? Mino Raiola chiede tanti soldi (ride, ndr). Se sono pronto per una grande? Non c'è squadra più grande della Nazionale. Quindi sono pronto per tutto. Il Pallone d'Oro? Era più facile quando ero più giovane, è sempre stato il mio sogno. Provarci non è mai male".