Atene, nuova follia di Livaja: espulso dopo calcio al petto di un avversario

La notte di Champions League ha emesso i suoi primi verdetti e tra le squadre qualificate per i gironi c'è anche l'Aek Atene. La squadra greca è infatti riuscita ad eliminare gli ungheresi del Vidi, dopo la vittoria colta nel primo match d'andata e il pareggio di ieri allo stadio "Spyros Louis". La formazione giallonera, rientrata tra le migliori trentadue formazioni d’Europa dopo il fallimento nel 2013, dovrà però giocare le prime partite del suo raggruppamento senza Marko Livaja.
L'ex attaccante di Inter e Atalanta, si è infatti reso protagonista dell'ennesima rissa con un avversario. Già balzato agli onori delle cronache per molti atteggiamenti aggressivi, l'attaccante croato ha nuovamente superato il limite al termine della partita con gli ungheresi quando ha prima spinto Danko Lazovic e poi gli ha rifilato un calcio in pieno petto.

La lite con Colantuono e il pugno a Radovanovic
Il gesto violento e gratuito, andato in scena sotto gli occhi dell'arbitro Marciniak, ha scatenato il parapiglia generale ed è costato al 25enne di Spalato il cartellino rosso. Nei prossimi giorni l'Uefa valuterà il caso e deciderà la sanzione per l'attaccante dell'Aek Atene che ora rischia almeno tre giornate di squalifica. Livaja non è purtroppo nuovo a risse con avversari e addirittura con compagni di squadra.
Nel maggio del 2013, quando vestiva la maglia dell'Atalanta, il croato stese infatti con un pugno il compagno Radovanovic, costringendo l'allora tecnico Colantuono (con il quale aveva avuto una discussione molto accesa) a metterlo fuori rosa. Qualche mese più tardi, dopo i fischi ricevuti dal pubblico dell'Atleti Azzurri d"Italia, Livaja reagì invece in maniera furiosa alle critiche postando "Italiani bastardi, ci vediamo a Zingonia" sul suo profilo Facebook.