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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Al Mondiale si vince all’italiana (senza l’Italia), che beffa. E tanti saluti al tiki-taka

Capacità atletica di alto livello, stazza fisica che sembrava quasi un peso fino a pochi anni fa, in una fase del calcio in cui era la leggerezza a dominare, e ritmo forsennato. Tre elementi in questi Mondiali sembrano aver sostituito il fraseggio ipnotico spagnolo e le sue derivazioni. Proprio nel Mondiale in cui non ci siamo, gli altri dimostrano di conoscerci e di evolvere un modello del nostro gioco. Che aspettiamo anche noi a tornare indietro al futuro?
A cura di Jvan Sica
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Chiamiamolo come vogliamo, ma tra di noi possiamo anche essere onesti. Usiamo tutte le locuzioni possibili per definirlo, ma il pensiero purtroppo va sempre lì. Per non nominarlo parliamo di linee di difesa e centrocampo schiacciate, di attaccanti lasciati in avanti per sfruttare meglio gli spazi, di atteggiamento attivo di difesa di squadra, ma ad uno sguardo attento si comprende subito che tutto questo che abbiamo visto sviluppare da tante squadre in questi Mondiali è molto probabile un "the new catenaccio", per riprendere il titolo di una nota serie TV.

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Un esempio può essere l'atteggiamento del Belgio contro il Brasile, che ha piazzato due attaccanti sui lati e gli altri otto calciatori davanti alla porta, ripartendo almeno con alcune folate accompagnate nel primo tempo, mentre nel secondo i due avanti sono stati letteralmente soli nelle lande della difesa brasiliana. Ovviamente il Belgio ha vinto la partita. Hanno seguito questo modello di calcio anche squadre che hanno fatto benissimo nel corso del torneo, come Svezia e Russia, uscite contro le due squadre che si sfideranno nella seconda semifinale dell'11 luglio, Inghilterra e Croazia.

Il non possesso ormai ti fa bella e avere troppo il pallone senza verticalizzare in continuazione, come sanno fare proprio inglesi e croati, diventa quasi un problema da gestire. Quanto siamo lontani dagli anni della Spagna dominante e quante contromosse a quel gioco sono state trovare.

  • Prima di tutto la capacità di muovere così bene le linee in laterale che nessuna squadra che muove palla con il Tiki Taka riesce a trovare spazi sulle fasce.
  • In secondo luogo le squadre riescono molto meglio ad evitare il gegenpressing, ovvero il pressing selvaggio ogni volta che si perde palla, elemento cardine del Barcellona di Guardiola e di Klopp.

Migliorando tutti tecnicamente, la buona gestione in velocità e sotto pressing del pallone fa sì che in tre passaggi si aprano spazi sconfinati in cui inserirsi e andare in porta. Un esempio molto semplice è il gol di Lozano che ha fatto vincere al Messico la partita contro la Germania.

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Per ammazzare il Tiki Taka serve però grande fondo atletico. E le squadre arrivate in semifinale hanno proprio questo. Capacità atletica di alto livello, stazza fisica che sembrava quasi un peso fino a pochi anni fa, in una fase del calcio in cui era la leggerezza a dominare, e ritmo forsennato. Questo tre elementi in questi Mondiali sembrano aver sostituito il fraseggio ipnotico spagnolo e le sue derivazioni. Questo è quello che dobbiamo considerare anche noi per tornare a buon livello. E magari partire semplicemente riprendendo i libri della nostra tradizione e giocare secondo l'idea italiana.

Proprio nel Mondiale in cui non ci siamo, gli altri dimostrano di conoscerci e di evolvere un modello del nostro gioco. Beh, che aspettiamo anche noi a tornare indietro al futuro? Martedì e mercoledì ci aspettano due semifinali molto interessanti, con due favorite, ma con i colpi di scena dietro l'angolo.

Belgio-Francia. Deschamps ha detto che la sua squadra è perfettibile e ha ragione. In difesa contro l'Argentina ha sofferto troppo contro una squadra senza capo né coda. Contro l'Uruguay già si sono visti miglioramenti evidenti. Il centrocampo invece ha stupito fin dalla prima partita. Kanté da la possibilità a Pogba di giocare senza l'assillo dell'uomo che taglia alle sue spalle, dandogli così maggiori energie e serenità per sviluppare il gioco offensivo. Siamo abbastanza convinti che contro il Belgio rientrerà Matuidi, squalificato contro l'Uruguay, perché la fisicità a centrocampo dei belgi deve essere contrastata con qualcosa di più dinamico di Tolisso.

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Il Belgio non potrà giocare come contro il Brasile, sorpreso dalla passività belga che però ha sfruttato il fatto che senza Casemiro il filtro centrale di Fernandinho era completamente saltato. Il giocatore del Manchester City è un mediano di puro possesso palla, metterlo a correre appresso alle mezzali del Belgio gli ha creato non pochi problemi. Contro la Francia Martinez potrebbe rispolverare tre punte pure, togliere magari anche Fellaini, da giocarsi a partita in corso, anche se è meno probabile che ritorni Carrasco sulla sinistra, dopo le splendide prove di Chadli contro Giappone e Brasile.

La gara si muoverà tanto intorno alla sfida dei due attacchi. Mbappé, Giroud e Griezmann sfideranno Hazard, Lukaku e Mertens. Chi riuscirà a creare di più e ad essere più freddo sotto porta sarà l'attacco della squadra vincente.

Croazia-Inghilterra. Quante energie sono rimaste alla Croazia dopo due partite finite ai calci di rigore? Una parte importante della risposta alla domanda su chi potrebbe andare in finale sta in questa riflessione. Già contro la Russia, che ha messo di nuovo alla frusta i croati dopo la partita contro la Danimarca, sono uscite difficoltà fisiche serie nel team croato. Vrsaljko è uscito con un problema al ginocchio, Subasic ad un certo punto si è accasciato per un problema di stiramento, Mandzukic era al lumicino. Giocare con poche energie contro un'Inghilterra che basa tutto sul ritmo e la pressione costante in grande velocità è un mezzo suicidio, ma poco può fare la squadra di Modric, in quanto gli undici titolari sono praticamente inamovibili.

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La Croazia si giocherà tutto cercando di far correre le mezzali inglesi all'indietro per fermare le idee di Modric e Rakitic, mentre l'Inghilterra vuole fare proprio il contrario, far preoccupare il centrocampo croato dio quello che accade alle loro spalle a causa degli inserimenti di Lingard e Dele Alli. In tutte e due le semifinali non dovremmo vedere momenti di difesa ad oltranza molto spinta, ma si sa che il catenaccio è un grande amico, bravo a darti una mano nel momento del bisogno.

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