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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Al Mondiale di Russia pagando il viaggio a 27 parenti: la storia di Mathew Ryan

Il portiere dell’Australia ha pagato il viaggio in Russia a un gruppo enorme di parenti, dal nonno 70enne al cuginetto di 3 anni. “Era un’occasione unica. Spero il sogno continui vincendo contro il Perù. Al momento non ho ancora prenotato il viaggio di rientro a nessun parente, speriamo bene”
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Australia non sarà mai una stella dei Campionati del Mondo di Calcio ma è pur sempre una Nazionale che nel tempo si è difesa benissimo quando è stata chiamata in causa. Adesso, l'avventura del Paese dei canguri è quasi arrivata al termine, c'è una ultima sfida che potrà dare l'ultima possibilità di mettersi in mostra e salutare al meglio la Russia.

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Nessun sogno di gloria, per qualificarsi agli ottavi di finale servirà un miracolo e forse non basterebbe nemmeno perché con un punto solo in classifica dovrebbe vincere in goleada la partita con il Perù e sperare in un capitombolo della Danimarca a cui basterà pareggiare con la Francia capolista.

Intanto, però, proprio l'Australia ha fatto in queste ore parlare di sè grazie al suo portiere, Mathew Ryan il protagonista della conferenza stampa . Davanti alla sfida di questa sera contro il Perù già eliminato c'è una piccolissima chance di qualificazione: serve vincere con un largo successo della Francia sulla Danimarca.

Su quel risultato io non posso influire posso solo lavorare sull’Australia. Noi dobbiamo vincere contro un avversario forte e che sarà sostenuto da migliaia di tifosi. È come se loro giocassero in casa».

Ma Ryan è stato già un protgonista in Russia 2018: ha pagato il viaggio in Russia a 27 parenti, dal nonno 70enne al cuginetto di 3 anni, per assistere alle sue partite e ancora oggi, a 90 minuti dal probabile addio al Mondiale non ha ancora prenotato il viaggio di ritorno. Scaramanzia, di certo, ma anche una determinazione che pochi altri hanno. "Diciamo che in famiglia siamo una sessantina, tutti compresi. Quando ho proposto loro questa mia idea, ho ricevuto immediatamente tantissimi “yes” carichi di entusiasmo: non ho ancora prenotato il viaggio di ritorno in Australia ai miei 27 parenti… e spero di non doverlo fare così presto

Qualificarci è dura, ma noi dobbiamo vincere, senza pensare troppo al risultato di Francia-Danimarca. Andare agli ottavi per me sarebbe… conquistare il mondo. E non solo. Un premio a tutti i sacrifici e il lavoro.

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