Akinfeev l’eroe dei Mondiali della Russia nel segno di Yashin
La Russia è ai quarti del Mondiale 2018. L’eroe di giornata è il portiere Igor Akinfeev, che con due interventi splendidi nel finale del secondo tempo e con due rigori parati, si prende la copertina del match e diventa subito un eroe, anzi l’eroe di Russia. E adesso, grazie a lui, con lo scalpo pesante della Spagna i padroni di casa possono sognare in grande, perché la parte bassa del tabellone è molto aperta.
Non esiste forse paese calcistico con un legame più intenso, viscerale, con i portieri della Russia. Non a caso nel poster ufficiale di Russia 2018 è stato scelto un portiere che sorregge il mondo. Chiaro il richiamo con il grandissimo Lev Yashin, l’unico portiere capace di vincere il Pallone d’Oro. Yashin era un portiere superbo, elegante, quasi imbattibile, con la sua maglia nera inconfondibile, vinse l’oro Olimpico e gli Europei con l’URSS, fu insignito con tutte le onorificenze principali. Di portiere di prima fascia la Russia ne ha avuti tantissimi, negli anni ’80 c’era l’altrettanto mitico Dasaev e oggi all’elenco dei più grandi c’è Igor Akinfeev, prodigioso contro la Spagna negli ottavi.
Igor Akinfeev è il capitano della Russia, scelto dal c.t. Cherchesov (che faceva il portiere), e aveva qualcosa da farsi perdonare. Perché nel Mondiale 2014, il primo della sua carriera, due sue papere costarono l’eliminazione alla Russia, guidata da Capello.
Ha lavorato tanto in questi anni, ha continuato a giocare con il CSKA, oltre 560 partite, entrò in prima squadra a 17 anni, e si è fatto trovare prontissimo in questo Mondiale. Nelle prime partite era stato perfetto, anche nel match con l’Uruguay, perso dai russi 3-0, non era finito nell’elenco dei colpevoli.
Contro la Spagna un intervento chirurgico a fine primo tempo, due sul finire della ripresa. Ai rigori il duplice exploit. Prima respinge il tiro di Koke, poi si supera su quello di Iago Aspas. Tutti i compagni rapidamente lo raggiungono e lo festeggiano. La Russia è ai quarti, per la prima volta dopo più di cinquant’anni ai Mondiali, Akinfeev da adesso è ufficialmente nell’olimpo dei grandi del calcio di Russia, e il meglio deve ancora venire.