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Petkovic e Allegri, attesi dallo scontro diretto, sognano la Champions League

Dopo la vittoria contro il Pescara, Petkovic si è ripreso il terzo posto ed ora guarda con più fiducia alla volata finale per l’Europa. Sabato prossimo, contro il Milan di El Shaarawy, il primo dei due scontri diretti con una rivale Champions.
A cura di Alberto Pucci
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Lazio, Conferenza Stampa - Uefa Europa League

Ottimismo biancazzurro – Un'attesa che non finiva più, quarantatre giorni di ansia e batticuore. C'è voluto il Pescara di turno per spezzare l'incantesimo e far tornare felici i tifosi della Lazio. Senza vittorie da settimane, e con il terzo posto a rischio, l'ambiente "capitolino" si era, di colpo, trasformato dopo l'ottimo inizio di campionato: partite giocate male, punti persi e prime critiche. Finita l'astinenza (e l'emorragia di punti), Petkovic può ora tirare un sospiro di sollievo e sorridere perchè, grazie al pareggio nel derby, è tornato davanti al Milan a pochi giorni dallo scontro diretto di San Siro e da quello, in casa, contro la Fiorentina. La strada che porta all'ingresso dell'olimpo calcistico continentale, sarà inevitabilmente piena di trappole e chi deciderà di intraprenderla, dovrà mettere in conto di farlo con molta attenzione. Un rischio calcolato per l'undici laziale che, dopo il periodo negativo, vorrebbe riprendere quella marcia a "fari spenti" che le ha permesso di arrivare "zitta-zitta" a ridosso della vetta del campionato. "Noi favoriti per la Champions? Ci sono sei-sette squadre da vertice" ha dichiarato Vlado Petkovic nel post gara con gli abruzzesi. Un bagno di umiltà ed una previsione obiettiva di ciò che attende la Lazio. Un'incipit regalato ai giornalisti presenti all'Olimpico seguito, poi, da frasi piene d'orgoglio e di attaccamento alla maglia: "Mi dispiace che questa squadra ha fatto tanto bene senza trovare la giusta considerazione". Il futuro del club di Lotito è scritto. Corsa per il terzo posto, e quindi per l'accesso ai preliminari di Champions, sfida allo Stoccarda per i quarti di Europa League e finale di Coppa Italia (magari contro la Roma) da giocare davanti ai propri tifosi: qualcuno, in casa Lazio, sperava davvero in una stagione così ricca di soddisfazioni?

Prima fermata: Milano – Le prossime sette giornate di campionato, diranno molto sul futuro della Lazio. Dopo San Siro, infatti, Mauri e compagni sono attesi da un calendario "tosto": in casa contro la Fiorentina, fuori contro il Torino e poi, di seguito, le sfide contro Catania, Roma, Juventus e Udinese. Petkovic si giocherà molto in queste sei sfide che, tolta quella di San Siro contro l'Inter nei primi giorni di Maggio, rimangono le più difficili da affrontare. L'intenzione del club romano rimane, ovviamente, quella di perdere meno punti possibili a partire dalle sfide in trasferta dove, nelle ultime settimane, l'undici biancoceleste ha dilapidato il vantaggio che aveva accumulato sulle avversarie. San Siro, quindi, sarà un test dalla doppia valenza: certificare il ritorno della Lazio e testarne la sua guarigione anche lontano dal Colosseo. I novanta minuti di Milano, vero e proprio esame di maturità per la Lazio, arrivano nel momento migliore degli avversari che, dopo aver battuto il Barcellona, hanno mostrato qualità e quantità nel derby contro contro l'Inter, specialmente nel primo tempo quando, con le pile ancora cariche, l'area nerazzurra sembrava un fortino accerchiato dagli indiani. Le prossime ore saranno utili al tecnico svizzero per ripassare, e mandare a memoria, pregi e difetti dei rossoneri. Il "Maestro", come viene chiamato Petkovic, sarà chiamato a mettere un freno al trio di creste milaniste e a quei giocatori (vedi, ad esempio, Boateng)  che, dopo settimane di letargo, sembrano esser tornati a livelli più che accettabili.

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Attenzione al Faraone – Più che Balotelli, spremuto fisicamente e psicologicamente, a tenere alta la concentrazione in casa Lazio sara Stephan El Shaarawy, tornato al gol proprio nella stracittadina milanese. La sua sedicesima rete in campionato (diciannovesima della stagione) è stata la ciliegina su una torta già resa deliziosa dal recente accordo per il prolungamento del contratto. Decisivo più di Messi alla sua età, il Faraone è l'anima presente ed il futuro di una squadra che sembra essere rinata dalle proprie ceneri. Nella sfida (impossibile) contro il Barcellona e nel primo tempo di domenica sera, l'undici rossonero ha suscitato stupore e ammirazione per la convinzione con la quale ha fatto la partita. Con l'arrivo di Balotelli, inoltre, l'autostima è salita di pari passo alla percentuale di vedere il Milan lottare per il terzo posto: un obiettivo che, fino a qualche settimana fa, era un miraggio bello e buono. Per Allegri, così come per Petkovic, i prossimi turno saranno decisivi. Prima di affrontare la salita decisiva (dalla 12esima alla 15esima: Fiorentina, Napoli, Juventus e Catania), i milanisti sono attesi da una strada che, apparentemente, sembra meno tortuosa. In attesa del ritorno al Camp Nou (la madre di tutte le battaglie rossonere), il Diavolo farà bene a tener alta la concentrazione in campionato, a partire dallo scontro diretto con la Lazio: tassello fondamentale per completare il puzzle europeo e per regalare un domani ancor più luminoso ad un gruppo di campioni ritrovati e ad un allenatore da molti sottovalutato.

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