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Vidic: “Calcio inglese più onesto, a quello italiano mi devo adattare”

L’ex United, Vidic, parla dell’Inter e delle difficoltà d’adattamento alla Serie A rispetto alla Premier: “Arbitri? Non è tutta colpa loro, certi atteggiamenti dei calciatori pure li mettono in difficoltà. Qui ci sono modi di fare che non si vedono in Inghilterra”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Preferisco il calcio inglese perché più onesto". I duelli in campo non gli hanno mai fatto paura. Nemanja Vidic, per anni allo United, è abituato al gioco maschio, all'intensità agonistica, all'atmosfera della Premier che mescola passione e furore agonistico. Però quell'espulsione rimediata alla prima di campionato contro il Torino ancora gli brucia… nessun arbitro inglese lo avrebbe mandato negli spogliatoi per una doppia ammonizione discutibile e alla vigilia della gara con il Palermo (domenica sera, ore 20.45) torna sull'argomento. E' un nervo scoperto e non si nasconde. "Devo ancora adattarmi meglio al calcio italiano – afferma in conferenza stampa – così come a certi atteggiamenti dei calciatori che pure mettono in difficoltà gli arbitri. Le simulazioni? Diciamo che qui ci sono modi di fare che non si vedono in Inghilterra… Per fortuna, Ranocchia mi ha spiegato un po' come devo comportarmi in certe situazioni".

Conquistare la Champions. E' la sfida dell'Inter di Mazzarri che, rispetto alla scorsa stagione (annata di transizione per il cambio ai vertici), mostra una rosa più completa e irrobustita dalla presenza di calciatori ‘fisici' come M'Vila e Medel in mediana, molto esperti proprio come il difensore serbo. "Se riusciamo a lavorare bene come gruppo, allora nulla ci è precluso. Possiamo raggiungere la Champions League, possiamo farlo ma dovremo essere anzitutto una squadra". Dalla difesa a quattro al modulo a tre prediletto dal tecnico, Vidic si sta attrezzando anche per questo. "Sì, a Manchester con Ferguson giocavamo a quattro dietro ma con Mazzarri abbiamo lavorato sull'altro modulo. Differenze? Entrambi prediligono molto lo spirito di gruppo, lo ritengono fondamentale per il bene dello spogliatoio. Essere arrivato all'Inter, nel calcio italiano, per me significa anche mostrare a me stesso quanto valgo ancora". spogliatoio".

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