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United, Scholes attacca ancora “Anche Messi farebbe fatica in questa squadra”

L’ex capitano dei “Red Devils” ha nuovamente criticato José Mourinho: “Sembra che, chiunque arrivi, abbia problemi di adattamento e anche Messi non sarebbe da meno rispetto a certi suoi predecessori”. Il portoghese è intanto atteso dalla sfida con il Chelsea di Sarri. Un’altra sconfitta potrebbe convincere la proprietà ad esonerarlo.
A cura di Alberto Pucci
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Il rumore dei nemici è sempre lì, fastidioso come ai tempi della panchina dell'Inter. Nonostante la vittoria "last minute" contro il Newcastle, José Mourinho non è ancora uscito dalla bufera mediatica che si è scatenata intorno a lui. In attesa di volare a Londra e sfidare il Chelsea di Sarri allo Stamford Bridge, il tecnico portoghese ha nuovamente raccolto le critiche dell'ex capitano del Manchester United: Paul Scholes.

Intervistato da Espn, l‘ex centrocampista dei Red Devils ha ribadito ancora una volta di non essere contento del lavoro dello "Special One". Dopo le bordate di qualche giorno fa ("Mourinho non fa altro che disonorare il club"), alle quali l'ex allenatore nerazzurro aveva replicato duramente, Scholes ha usato una frase ad effetto per descrivere il momento dello United: "Anche Lionel Messi farebbe male in questa squadra. Sembra che, chiunque arrivi, abbia problemi di adattamento e anche lui non sarebbe da meno rispetto a certi suoi predecessori".

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Le bordate a Mata e Sanchez

L'ambiente intorno all'Aon Training Complex, il centro sportivo dove si allenano Pogba e compagni, rischia dunque di surriscaldarsi a poche ore dalla gara con il Chelsea: partita che potrebbe decidere il futuro dello stesso Mourinho: "L'allenatore fa giocare Mata sulla destra, ma lui non ha le qualità per giocare in quella posizione – ha aggiunto Scholes – Alexis Sánchez poi è un egoista, gioca per se stesso, non l'ho mai visto come un buon acquisto, non avevamo bisogno di lui".

Nell'intervista concessa ad Espn, l'ex capitano dei Red Devils ha inoltre parlato del suo momento più buio, legato alla sua giovinezza sregolata: "Bevevo tanto con gli amici, ogni sera da giovedì a domenica e a volte anche il lunedì e la notte prima delle partite. Ero in sovrappeso, decisamente fuori forma, e avevo bisogno di riprendermi".

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