Un mese alla chiusura del mercato, ma la Serie A ha già speso quanto lo scorso anno
L’Italia o meglio, la Serie A, s’è desta. E sì perché mai come in questa sessione di calciomercato, e con ancora un mese scarso di contrattazioni da vivere, con la campagna estiva che quest’anno si concluderà il 17 agosto e non più il 31, i 20 club del massimo campionato nostrano avevano speso tanto negli ultimi anni post crisi economica.
Chiamatelo effetto ripresa, effetto domino di una situazione macro-finanziaria migliore o, semplicemente, effetto Ronaldo ma questa Serie A, ora, sembra davvero competitiva e vogliosa di riprendersi quel proscenio internazionale che l’era stato scippato nell’ultima decade. È, difatti, inversione di tendenza: certo qualche campione emigra ancora verso altri lidi, vedi Alisson al Liverpool, ma il controesodo è evidente, CR7 alla Juventus e, forse, chissà, Cavani o Benzema al Napoli o ancora Di Maria a una fra Inter ed il club di De Laurentiis. Insomma, l’Italia del pallone, nell’anno del post-mondiale e della ricostruzione delle macerie nazionali(e), si mobilita e, a suon di milioni, compra quella competitività tanto attesa e sperata dai suoi tanti, tantissimi tifosi.
Estate 2018, il Milan la fa da padrone: la Serie A investe 800 milioni di euro
La scorsa annata è stata preceduta da una estate calda, anzi torrida col Milan a investire, e pure rischiare, tanto per cercare, purtroppo vanamente, di rientrare nel novero delle grandi d’Italia. Una spesa complessiva per i rossoneri da 191 milioni di euro che hanno contribuito ad accelerare il processo di rinascita, sul mercato s’intende, della nostra Serie A capace, fino al 31 agosto scorso, di mettere insieme tanti contratti, tante trattative e, dunque, a spendere molto o, almeno, più di quanto fatto negli anni precedenti. Il conto della serva, ma non proprio, è presto fatto: 832 milioni di euro nell’estate 2017, più 105 rispetto all’anno precedente e ruolo, mica poco, di seconda lega per spese effettuate nel ‘Vecchio Continente’ e quindi fra i top cinque campionati d’Europa dietro la ‘solita’ Premier League.
Un’estate da protagonisti, oscurata forse solo dal Paris Saint Germain e dal duplice affare Mbappé–Neymar con la Serie A però brava a sapersi difendere in questo campo tracciando la strada poi, attualmente percorsa dalle grandi del nostro Paese: la strada degli investimenti massicci e massivi, alla CR7.
Effetto Juve, la Serie A supera se stessa: già eguagliati gli investimenti del 2017
Cristiano Ronaldo sì ma anche Fabian Ruiz, Lautaro Martinez, Kluivert, Nainggolan, Verdi o Zapata, Meret o Perin, Acerbi e Izzo, insomma, il mondiale non ha distratto gli uomini mercato nostrani con tanti, tantissimi club bravi a migliorare le rispettive rose e piazzare, già nella prima parte della sessione dei trasferimenti, colpi a effetto. Su tutti, ovviamente, quello di CR7 alla Juventus per un arrivo, all’inizio insperato e quasi fantascientifico e poi via via più probabile e reale, che ha calamitato l’attenzione di tutti nelle settimane dalla fine di giugno alla sua firma, ufficiale, sul faraonico contratto quadriennale da 31 milioni a stagione con la ‘Vecchia Signora’ di lunedì scorso.
Un innesto, insieme agli altri 207 acquisti ufficiali più quelli generati dai riscatti pregressi che hanno fatto lievitare il costo dei recenti trasferimenti a 808 milioni di euro eguagliando, o quasi, con ancora 30 giorni scarsi di mercato, gli 832 spesi nell’intera sessione estiva del 2017.
Una notizia splendida non solo per gli agenti, i procuratori e gli stessi calciatori ma anche per i tifosi che stanno assistendo in questa calura pallonara a due effetti importanti: l’approdo di CR7 alla Juve come manifesto ideologico dell’inversione a U, verso costi più decisi, del nostro calcio e la ricerca del colpo sensazionale per le altre big per rispondere all’affare del secolo appena messo a referto da parte della compagine di Allegri. C’è da aspettarsi, dunque, qualche altro botto, qualche altro acquisto di livello per un’Italia che subirà sì una fuga di cervelli ma non più, da qualche tempo, di piedi educati: le stelle ritornano, in una sorta di nemesi astrale, nella galassia della Serie A.