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Copa Libertadores a Madrid: perché è stato scelto il Bernabeu. Il River non ci sta e presenta ricorso

Nelle scorse ore è arrivata la decisione di Conmebol, Fifa, Governo spagnolo e Federcalcio iberica: la finale di ritorno tra River Plate e Boca Juniors si disputerà il prossimo 9 dicembre alle ore 20.30 al Santiago Bernabeu. “Far disputare la partita a Madrid è stata una mia idea, lì abbiamo trovato la tranquillità necessaria”, ha spiegato Alejandro Domínguez, presidente della confederazione sudamericana. La scelta non è però piaciuta al River, che ha presentato ricorso.
A cura di Alberto Pucci
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La conferma è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri: River Plate-Boca Juniors, finale di ritorno della Copa Libertadores, si giocherà a Madrid il prossimo 9 dicembre alle 20.30. Anticipata da alcune indiscrezioni giunte da un'emittente televisiva in Spagna, la notizia è stata comunicata dalla Conmebol che aveva lavorato preventivamente a questa soluzione insieme alla Fifa, al Governo spagnolo e alla Federcalcio iberica, che aveva dato il suo ok anche perché il Real in quel fine settimana sarà impegnato in trasferta con l'Huesca.

"Far disputare la partita a Madrid è stata una mia idea, lì abbiamo trovato la tranquillità necessaria – ha spiegato Alejandro Domínguez, presidente della confederazione sudamericana – Così non si perde l'essenza della Copa e saranno presenti entrambe le tifoserie. Sono vicino ai giocatori che sono rimasti feriti e condanno fermamente quello che è successo. I capi ultras ? Non si sognino neanche di entrare".

Alejandro Domínguez
Alejandro Domínguez

Perché si gioca a Madrid

Dopo il 2 a 2 della Bombonera, la seconda finale si giocherà dunque al Bernabeu. Un campo neutro, ma fino ad un certo punto: "La Spagna è il paese con la più grande popolazione argentina al di fuori del suo paese – ha aggiunto Domínguez – Madrid è una delle 10 città più sicure al mondo e ha una grande cultura calcistica". Una scelta condivisa e accettata anche dal Governo spagnolo: "Siamo disposti ad organizzare la finale di Copa Libertadores tra River Plate e Boca Juniors – ha twittato il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez – Le forze di polizia che hanno ampia esperienza in eventi di questo tipo sono già al lavoro per l'implementazione di ciò che serve a garantire la sicurezza".

Il ricorso del River Plate

Alla notizia della decisione dei vertici del calcio sudamericano e mondiale, il River Plate ha però storto il naso. Multata con 400mila dollari di multa e due gare da disputare a porte chiuse nel 2019, per l'inferno scatenato dai suoi tifosi fuori dal Monumental, la società del presidente D'Onofrio ha deciso di fare ricorso contro la scelta di giocare a Madrid e lo ha comunicato attraverso una nota ufficiale pubblicata sul sito: "Il River Plate presenterà le argomentazioni giuridiche e i ricorsi relativi alla decisione assunta dalla CONMEBOL in merito al cambio di sede disposto per la finale della Copa Libertadores, alla sanzione economica e alla chiusura dell'impianto per due partite".

La scelta dell'arbitro e il record del Bernabeu

In attesa di capire quanti tifosi arriveranno anche dall'Argentina, la Conmebol ha inoltre deciso di far arbitrare l'incontro ad un arbitro spagnolo di grande esperienza proprio per evitare di surriscaldare nuovamente l'ambiente. A dirigere la sfida dovrebbe essere dunque Antonio Miguel Matéu Lahoz, fischietto già protagonista in molti match di Champions League, o in alternativa il collega Alberto Undiano Mallenco. Grazie a questa finale, il Bernabeu diventerà inoltre l'unico stadio al mondo in cui si siano disputate le finali di tutti i tornei continentali e mondiali, per nazionali e per club.

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